"Allora, vogliamo andare ognuno al proprio posto?"
La classe si riordina lentamente e piano piano ognuno torna al proprio banco. Il prof si guarda un po'"in giro, così, tanto per farci un po'"preoccupare, poi tira su da per terra una vecchia borsa tutta lisa e consumata, la apre, prende un libro e comincia a spiegare.
"Allora, quella che vi racconterò vi potrà sembrare una favola ma è storia... storia, capite? La storia di come una terra diventò un mito di libertà e spietatezza insieme, di come l'oro attaccò la febbre a tutti e di come avvenne la famosa conquista del West." E la storia che racconta il prof mi piace Mi sta pure prendendo e credo che sia importante che quest'uomo, Toro Seduto, di cui ci sta raccontando, abbia avuto il coraggio di fare tutto questo. E che ormai è scritto nella storia! Ormai è sui libri, tanto che noi, e tutti quelli di prima e anche quelli di dopo, parleremo di lui.
"Non ha avuto paura! Ha avuto il coraggio di proteggere le sue terre."
E poggio il viso sulle mani con i gomiti ben piantati sul banco. Mi piace proprio il prof Leone. Cioè mi piace come racconta. Si vede che c'è passione in quello che fa. Non si annoia, potrebbe essere un buon attore, sì, un attore di teatro anche se io non è che ne ho visti tanti. La cosa che mi piace è che quando riprende a raccontar qualcosa lo fa sempre con grande precisione, riparte dal punto giusto senza confondersi. E come quella serie che mi è piaciuta tanto, Lost, cioè ogni volta facevano un piccolo riassunto e poi ripartivano. Non ti sfuggiva mai nulla. Non come mamma quando ero piccola. Ogni sera mi raccontava una storia per farmi addormentare e quella che mi piaceva di più era quella di Brunella e Biondina. Ora lei diceva che queste due bambine, un po'"fate, un po'"streghe, erano sul serio esistite. E a me la loro storia piaceva! Il guaio è che quando le chiedevo dopo qualche giorno di raccontarmi di nuovo quella storia... bè succedeva sempre qualcosa di strano.
"Ma mamma, non era Brunella che si perdeva le chiavi di casa, era Biondina..."
"Ma no mamma, era Biondina che veniva invitata alle feste del principe..."
Insomma, c'erano dei fatti che non tornavano con troppa facilità. Quindi le cose erano due: o la storia di Brunella e Biondina era tutta una fantasia di mia mamma, e se le cose non sono reali uno le può confondere facilmente, oppure era tutto vero e mia madre non aveva una gran memoria. Una cosa era certa: comunque la mettevi, la colpa era di mamma. Ma quando glielo dicevo lei sorrideva e mi faceva una carezza sulla guancia e aveva subito la frase pronta:
"Ah, non era così? Allora ci penserò su... E ora dormi che ti aspetta Morfeo tra le sue braccia". E mi tirava su le coperte e me le allisciava per bene sotto il mento. E io la guardavo uscire dalla mia camera. Con un unico dubbio. Ma come sarà questo Morfeo? Ma siamo sicuri che è un tipo a posto? E che sogno mi metterà stanotte? Come se fossero dei dvd da mettere nel mio lettore. E se invece mi mette un incubo? Allora proprio una gran brava persona non deve essere.
Ma in un attimo torno alla realtà. Proprio mentre il prof Leone continua la sua storia sul West, sento la suoneria di un cellulare. Oddio, ma chi è così pazzo che si è dimenticato di spegnerlo? O almeno di metterlo su silenzioso o vibra. Ma lasciarlo acceso e pure sulla suoneria alta questo no, eh. Proprio no. Che strano. Ma ha la suoneria come quella che avevo io. A proposito appena esco devo comunque andare in un centro telefonico e farmi dare la nuova Sim. Niente. Il telefono continua a suonare.
"Allora!" Il prof sbatte un pugno sulla cattedra. "Lovoletespenere o no questo telefonino?" E tutti si girano verso di me, nella mia direzione. E mi guardano. Seee... Magari fosse il mio. Me l'hanno rubato ieri. Ma che strano però, il suono viene proprio dal mio banco. E continua. Guardo sotto. Niente. Ma non è che è caduto a qualcuno ed è finito proprio sotto il mio banco? Boh... Niente, suona ancora.
"Allora! Carolina? ! ? Bolla! " Mi chiama per cognome. Si sta arrabbiando sul serio. "Ma prof io..." E proprio mentre sto per dirlo improvvisamente capisco. Guardo dentro la borsa, quella che prima avevo sul tavolo, alle mie spalle, proprio quando mi ha abbracciato Alis, quando le si stava slacciando l'orologio... E improvvisamente lo vedo. Eccolo lì. Nokia 6500 Slide! Non ci posso credere! Ma allora... Ma che l'avevo lasciato in borsa? Lo prendo, a mi basta un attimo per capire tutto. Ha ancora la pellicola sullo schermo! È nuovo! Me l'ha comprato lei, Alis! Mi giro e la vedo che sorride. Chiude il telefonino che ha sulle gambe e se lo infila in tasca. E poi si ricompone facendo finta di niente. Io scuoto la testa guardandola, lei mi sorride. Poi mi giro verso di lui.
"Mi scusi prof, me l'ero completamente dimenticato acceso, era mia madre... alla fine mi ha mandato un messaggio... Non può passare a prendermi a scuola."
Il prof Leone allarga le braccia, alza le spalle. "Ma se abiti a tre palazzi da qui..."
"Sì ma dovevano andare da nonna che siccome loro poi partono allora mamma mi aveva chiesto di accompagnarla e siccome non sanno ancora come fare perché nonno non vorrebbe andare con lei, vorrebbe raggiungerla e allora..."
"Ok, ok. Va bene va bene, basta così," il prof Leone si arrende, "se no qui si finisce che devo parlare di un libro nuovo, un libro fatto solo per questa classe, l'Odissea di Carolina." Tutti ridono, stranamente straconvinti della battuta del prof... e certo, quest'anno abbiamo l'esame! Chi non è convinto che convenga ridere a qualunque cretinata dice? ! ?
Metto il telefono su silenzioso e faccio finta di seguire la spiegazione. In realtà non me ne può importare di meno di cosa succede a questo punto nel West, tanto quello che accade accade, è, come dire, già scritto! E invece levo la pellicola dallo schermo, mi nascondo dietro la Pratesi che è bella cicciotta. Niente a che vedere con Clod certo, ma è comunque una discreta copertura!
Allora, lo guardo bene. Non ci posso credere, l'ha preso proprio come quello che avevo io, l'ha impostato proprio sulla mia stessa canzone! E" troppo forte Alis! Ma dove la trovo io una come lei? E" così carina. Cioè non ti fa pesare per niente mai nulla. E" bisognosa d'amore certo, e lo dimostra esigendo sempre mille attenzioni, ma lo fa a modo suo, senza essere esagerata. E poi cerca comunque di pensare anche a te, e lo fa come se fosse la cosa più semplice e naturale, per poi finire dentro quel grande cesto dove tutto si confonde e quello che è mio è anche tuo. Quel cesto che si chiama amicizia. Oh, lo so che quando dico queste cose sono un po'"come dire... patetica, ma di fronte a questa sorpresa del telefonino mi sono commossa! Che ci posso fare? Vi giuro, sono emozionata come una stupida che poi non c'è niente di male a emozionarsi. Lo so. Non è che una che si emoziona deve essere per forza stupida! Anzi... È più stupido chi di fronte a queste cose qui non si emoziona. Bè, ora mi sto un po'"intorcinando con questo discorso ma la cosa più assurda è che a un certo punto mi arriva un messaggio!
"Che figuraccia che hai fatto con il prof! "
E" Clod che come al solito non ha capito nulla. E certo, d'altronde a lei mica gliel'ho detto ieri sera che mi avevano rubato il cellulare, ma se adesso mi ha scritto... Ma allora... allora dentro c'è anche la mia scheda! Apro il retro del telefonino! Sì, c'è il mio numero! Alis è incredibile. Non riesco proprio a capire come ci sia riuscita. Non è facile avere la scheda, di un'altra persona poi è proprio impossibile! Ma a ricreazione mi spiega tutto. Appena scendiamo giù in cortile le salto addosso.
"Grazie! Grazie! Sei troppo forte! Ma come hai fatto? Come hai avuto la scheda Sim del mio numero?"
"Sono andata da Telefonissimo, ma quello sotto casa mia, gli ho dato il mio documento e ho spiegato la tua storia, il furto del cell e tutto il resto..."
"E loro?"
"Loro mi hanno creduto."
"Sul serio?"
"E certo! Sono stati molto comprensivi, soprattutto se hai una madre come la mia."
"Già..." Oh, calcolate che la mamma di Alis cambia quasi tutto ogni giorno perché deve essere sempre alla moda, è in gara con le sue amiche e vuole sempre e subito il meglio di ogni cosa, perfino in fatto di figli deve essere la più forte di tutti! E questa cosa pesa moltissimo su Alis. La madre al posto del buongiorno di solito attacca così: "Ma sai che la figlia di Ambretta, Valentina, ha fatto così e così... e sai anche che la figlia di Eliana, Francesca, ha fatto così e così... E pensa che invece la figlia di Virginia, Stefania, ha fatto così e così...!". E lei non ha ancora capito che e proprio per questo che Alis alla fine fa sempre così e... cosà! Alis sorride e alza le spalle.
"Insomma se non mi davano la tua nuova Sim hanno capito perfettamente che non avrei mai preso il Nokia 6500..."E per un attimo arrossisco. Mi ricordo perfetamente il costo di quel telefonino. I miei avevano risparmiato per cercare di comprarmelo e avevano portato pure il mio vecchio Nokia 90 da rottamare. Bè... in un modo o nell'altro comunque adesso ce l'ho di nuovo e così,
forte dell'euforia del ritrovato Nokia, racconto a Clod e Alis tutla la storia di Massi, il cd regalato, la passeggiata, il gelato e tutto il resto.
"Insomma... credo, sì, ne sono quasi sicura, sì, io... mi sono innamorata!"
"E Lorenzo?"
"Ma perché mi freni così... E comunque chi lo rivedrà più Massi! Dovrei fare miliardi di tentativi con tanto di diversi prefissi per trovare il suo numero..."
"Sono circa novanta milioni di combinazioni!
"Gibbo! Hai sentito tutto!"
"Certo..."
È il mio amico matematico. Ama il film Gemo ribelle che ha già visto almeno dieci volte. Ogni tanto ci invita a casa sua e ce lo ripropone spiegandoci che tutto è legato alla matematica, anche l'amore, ma non come un calcolo, come una dimensione. Questa non l'ho mai capita.
"Ehi, bella frate!" Arriva pure quell'assurdo di Filidoro. Ma vi rendete conto che nome gli hanno dato i suoi? Filidoro. Sembra uno di quei vecchi cartoni animati. Va bè che ora lui si è ribattezato Filo, che poi non è neanche male. Ma farlo partire con quell'handicap no, eh... E" divertente, Filo, anche lui è sempre alla moda, ma non come la mamma di Alis, lui solo nel campo musicale. Ama ogni nota.
"Ehi, l'avete sentita questa? E" l'ultima di Jovanotti. Fa così..." E ti canticchia un pezzo con tutte le parole. E" veramente incredibile. Ma come fa a ricordarsele tutte poi! E a scuola invece ha pochissima memoria.
Gibbo si fa più insistente. "Ehi, ma di chi parlavate prima?"
"Prima quando?" Alis fa la sostenuta.
"Un secondo fa! Il tipo del telefonino perso di Caro. Guarda che ho sentito tutto..."
"Ma che dici, ti sei sbagliato, eccolo qui il mio telefonino" e lo tiro fuori dalla tasca al volo e mai mi è sembrato più opportuno e fondamentale averlo.
"Visto? Spari un sacco di cavolate!"
"Sarà..." Non è convinto Gibbo, ma per fortuna suona la campanella che ci salva.
"Ok ragazzi noi andiamo, bella fratè, stasera da te?"
"Sì..."
"Perché non venite?"
"Sì, certo..." e poi tutte in coro, "a vedere Genio ribelle!"
"Eh! " Gibbo fa una strana faccia buffa.
E noi scappiamo via ridendo.
In classe mando un messaggio ad Alis con tanto di disegno. Una bottiglia di champagne con il tappo che parte e tante stelline.
"Essere tua amica è come feseggiare ogni giorno! Grazie."
Lei mi guarda e sorride, vedo che scrive qualcosa. E infatti mi arriva un messaggio.
"Un buon non compleanno a te! "
Ad Alis piace da morire quel film. Forse perché quell'Alice lì è amata da tutti. Forse perché vive nel Paese delle Meraviglie e non è mai sola. Il dolore dell'amore. Come sono poetica oggi! Vedo che Alis si è rimessa a scrivere qualcosa sul diario, frenetica come fa sempre lei quando le viene in mente qualcosa. Così non scrivo più niente e la guardo da lontano, sorridendo. La mia amica. La mia più cara amica. Insieme a Clod, naturalmente.
"Com'è andata a scuola?"
"Benissimo..." Non mi hanno interrogato, vorrei aggiungere, ma perché sottolineare una cosa così? Mamma sta preparando il pranzo.
"Vi va la fettina?"
"Ma chi siamo?"
"Tu e tua sorella."
"Ma ancora non è arrivata a casa?"
"Sta in camera sua."
"Ah... " Devo approfittarne adesso, prima che arrivi. Voglio racontare solo a mamma di Alis, di quanto è generosa e superfantastica la mia amica, dello splendido regalo che mi ha fatto appena ha saputo del telefonino!
"Mamma, ho una sorpresa bellissima."
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