Guardo meglio in mezzo alle macchinette dei miei amici, ce n'è una nuova, è blu scura metallizzata, con dei numeri chiari agli sportelli di diversa grandezza. Sembra come una strana sequenza: uno di quei casi complicati alla Codice da Vinci. Boh, chissà di chi è.

"Buonasera!" Alis saluta il signore alla porta che ha una lista in mano. "Sereni e Bolla."

Il tipo controlla sulla lista, poi con un sorriso si sposta di lato lasciandoci entrare. Che villa! Che posto splendido. Ha l'entrata sulla curva di Parioli, ne ho sempre sentito parlare ma non c'ero mai stata.

"Eh, siete arrivate! " Da un albero dietro la curva spunta Clod, era nascosta.

"Ma che stavi facendo?"

"Eh, indovina. Vi stavo aspettando."

"Ma c'è mezza classe lì dentro, potevi andare."

"Ohhh che pizza che sei... Ma mi vergognavo, dai entriamo insieme."

E così facciamo. Girato l'angolo ci appare la casa in tutta la sua bellezza. Sembra uno di quei vecchi casali che si vedono nelle foto di campagna, solo che quelli di solito sono in Toscana o in Umbria e comunque fuori Roma, ma questo qui è in pieno centro! E oltretutto c'è una musica a palla.

"I Finley! " Un dj in un angolo sotto il porticato tiene il tempo con la testa, si morde il labbro, ha un cappello con la visiera al contrario e ci saluta alzando il mento verso di noi. "E vai! " E infila un altro pezzo scratchando. "Eccolo!"

Alis si stacca dal gruppo e raggiunge delle ragazze che ballano sul bordo della piscina, si leva al volo le scarpe e rimane a piedi nudi. E la musica è pazzesca. E il tipo ha capito che piace e alza il volume. E i woofer delle casse rimbombano fino ad arrivare alle stelle. Alis è vestita troppo carina. Solo ora me ne accorgo. Ha un abito tutto a frange, bianco, con tante cordicelle o qualcosa del tipo e si muovono a tempo. Apre la borsa che ha poggiato lì vicino e tira fuori un nastro e se lo mette intorno alla fronte e agita la mano verso il cielo roteandola "Yuuuhh" come se fosse una ragazza selvaggia a cavallo, non c'è niente da fare, lei che di solito è tutta precisa, impazzisce come sente un po'"di musica. E continua così, saltando fra gli altri, ballando tutto intorno.

"Che facciamo, andiamo anche noi?" Guardo Clod aspettando una sua risposta.

"No... Io mi vergogno!"

"Ma di che! Dai che ci divertiamo, senti che musica." E la prendo per un braccio. E me la tiro dietro. "E dai, vieni! " Ma lei fa un po'"di resistenza e io arranco.

"Ehi!" E ride. "Cosa?" E io rido. "Lo sai!" E" di un pesante. Comunque un po'"vuole venire, anche perché se solo si fermasse e chi ce la farebbe a tirarsela dietro? E così alla fine, in questo modo sciocco, arriviamo vicino ad Alis e cominciamo a ballare e mi accorgo che ci sono le altre della classe: Martina, Vittoria, Stefy, Giuli e anche Lallo e gli altri... Ci sono pure i Topi. Vedo Luca e Fabio... Qualcuno mi bussa sulla spalla.

"Ehi! Ma sei Caro! " Mi giro e sorrido: è Matteo, Matt! Continuo a ballare davanti a lui e alzo la voce. Urlo un po'"per superare la musica.

"E chi cercavi!?!"

"Te...Ma non ti riconoscevo. Sei bellissima." Arrossisco un po'. Ma continuo a ballare di fronte a lui, guardandolo negli occhi. Cavoli luna, aiutami tu, dimmi che non si vede che sono rossa come un peperone. Dimmelo, ti prego! E continuo a ballare e lo guardo negli occhi e sorrido, sono completamente ebete. Ma perché mi prende così quando lo incontro e mi fa un complimento? Secondo me lui lo ha capito e lo fa apposta. Poi finalmente riesco a dire qualcosa di più o meno sensato. "Dici così solo perché sono più truccata."

"Ma che... Non me ne ero accorto. Vieni!"

E questa volta mi prende lui per un braccio e mi tira così forte che quasi inciampo. E gli corro dietro mentre Alis e Clod mi vedono schizzare via come tirata da un elastico.

"Ehi, ma dove vanno?" Clod si avvicina ad Alis.

"Ma che, non lo sai che Matt, come lo chiama lei, le piace da una vita?"

Per fortuna non faccio in tempo a sentirle, sono già lontano, oltre il giardino, oltre il buffet, trascinata dall'entusiasmo di quel folle di Matt. Vede che ho visto la roba sul tavolo.

"Dai dopo torniamo a mangiarci qualcosa, ok? " Gli faccio cenno di sì. Ma figurati se me ne importa qualcosa. E così mi trascina dentro casa e attraversiamo antichi salotti pieni di quadri e di statue e di busti di marmo poggiati su eleganti colonne. Sembra di stare dentro uno di quei musei dove siamo capitati qualche volta in visita con la scuola.

"Vieni, ti devo far vedere una cosa..." e Matt mi sorride. Mi sembra più bello di come me lo ricordavo. Oddio, com'e la storia? Ah sì, ha cambiato scuola perché i genitori hanno cambiato casa. E" alto, magro, capelli biondo scuri, occhi nocciola. Un incrocio tra Colin Farrell, Brad Pitt e Zac Efron. Insomma avrete capito di chi sto parlando? Un bono della malora. Come se non bastasse veste fichissimo: jeans militari, scarpe North Sails, golf a pelle con collo a V, toppe ai gomiti ricucite doppie, leggermente più scure rispetto al colore del golf, blu polvere. Un mito. Ma che ve lo dico a fà? E non ce lo dire! Direbbero Clod e Alis. Meno male che non sentono i miei pensieri... e meno male che non li sente lui! Almeno spero.

"Ma a cosa stai pensando?"

"Eh?" Vedo che sorride. "No, a niente. Niente... A quanto è grande questa casa." Mi sorride. Secondo me non ci crede. E ti pareva. Arrossisco di nuovo. E due.

"Ecco siamo arrivati!" Entriamo in una sala tutta piena di armature.

"Guarda..." E piena di antichi fucili, di archibugi e poi spade lunghe lance ed elmi e strane bandiere. Matt mi porta per mano in mezzo a tutte quelle vecchie armi e vessilli e stemmi fino ad arrivare a un incredibile vestito indossato da un manichino, fatto di perle e piccole pietre di mille colori e un corpetto di rombi d'argento e oro bianco di poco più chiaro e filamenti dorati, che si intrecciano come magiche trame. E con la mano mi spinge fin lì, poi mi lascia andare così che finisco dietro quel manichino.

"Ecco, fermati lì..." E tira fuori dalla tasca un Nokia N95. Lo riconosco da lontano. Era il mio secondo preferito. "Ferma... Stai ferma. Ecco così, metti la testa dritta! "

E io mi trovo così, immobile dietro quel manichino, come se indossassi anch'io quell'antico vestito prezioso. E lui punta il telefonino verso di me, mi inquadra, poi scatta una foto. Flash. "Ecco..." sorride. "Sei la mia principessa." Cavoli. Non ci va leggero. Ma non faccio in tempo a pensare altro, che mi prende di nuovo per mano quasi mi fa girare su me stessa. E gli corro dietro arrancando. Supera altre due semplici armature, poi in fondo alla stanza si ferma, mi guarda con un'aria maliziosa e anche un po'"furba.

"Shh, di qua. E" un passaggio segreto! " E si infila dietro un camino, in un passaggio stretto che porta a una scala, illuminata con piccole lampadine dalla luce fioca che quasi traballa, come fossero delle candele. E io lo seguo su per quella scala di legno a chiocciola fino ad arrivare a un piccolo cancelletto.

"liiih." Cigola aprendolo. E usciamo fuori nel grande terrazzo della casa. Come se fossimo arrivati lì da un piccolo abbaino. E uno spiazzo grande sotto il cielo, all'angolo di questo terrazzo ci sono quattro guglie.

"Questo doveva essere un vero e proprio castello! Vieni." Matt mi prende di nuovo per mano e io naturalmente lo seguo. E nel buio della notte arriviamo al bordo del terrazzo. C'è solo una vecchia ringhiera bianca un po'"scrostata. Lui ci si appoggia sporgendosi un po'"in avanti.

"Guarda, ci sono tutti sotto che ballano." Mi sporgo anch'io. Vedo Alis lì in mezzo agli altri che si sta scatenando insieme a Clod e Simona e tutte le altre della scuola. Adesso stanno facendo una specie di trenino, la musica viene su leggermente ovattata, spezzata dal vento che porta qualche nota più lontana.

"Andiamo a vedere dall'altra parte..." E così si sposta all'altra ringhiera dal lato opposto. Lontano da tutto e tutti. Da quel rumore. Arriviamo sotto dei grandi alberi verde scuro, bui come la notte intorno, come la città che sembra lontana. Più in là solo le mille luci delle strade che portano verso il centro.

"Vedi, quello laggiù è l'Altare della Patria." Indica lontano con la mano. Cerco di seguire il suo dito in una direzione finché lo trovo. O almeno è quello che dovrebbe essere.

Poi ne indico uno io. "E quello laggiù in fondo tutto illuminato che cos'è?" Matt mi sorride. "Fammi vedere..." Si mette quasi appoggiato sul mio braccio con la guancia e poi avanza piano piano cercando di capire cosa sto indicando, come se il mio dito fosse n mirino. "E" proprio quello che hai puntato?"

"Sì sì, certo..." Sento la sua guancia calda sul mio braccio, poi alla fine mi prende la mia mano con la sua e mi tira a sé. Mi guarda negli occhi.

"Non lo so, so solo che hai le mani fredde." Già me l'aveva detto qualcuno. Oddio chi era? Ah sì, Lorenzo. E io che cosa ho risposto? Ah sì, tremendo... Mani fredde, cuore caldo. Terribile come risposta e già sentita. Però poi Lorenzo mi ha baciato. Sì ma Matt è diverso. Rischio.

"Eh sì, un po'. Ma non ho freddo..."

Mi sorride. Mi prende anche l'altra mano. Ce l'ha tutte e due tra le sue.

"È vero, l'altra è un po'"più calda."

Mi guarda ancora negli occhi, in maniera intensa, troppo intensa. Fa scorrere le mie braccia tra le sue mani, fino al gomito, piano piano mi sta avvicinando. E anche lui si avvicina. Non ci posso credere. Dopo due anni. Due anni. No dico... Due anni! Vorrei gridarlo. E" due anni che mi piace!

"Matteo!"

Una voce improvvisa. Ci giriamo tutti e due verso il cancello da dove siamo usciti. C'è una ragazza e poi delle altre persone. Ed è un attimo, è come se quella magia svanisse. Matt lascia cadere subito le mie braccia e si scosta da me. Dal fondo arriva la ragazza che l'ha chiamato accompagnata da altre due.

"Ma dove eri finito?" Matt sembra un po'"in difficoltà.

"Ero qua sopra..."

"Sì, lo so. Ti ho visto da sotto. E lei?"

"Anche lei era qua sopra."

Rimaniamo un attimo in silenzio. Sembra non passare mai. Le altre due mi fissano.

A Matt ritorna la parola. "Ci siamo incontrati qui... Anche lei stava in classe mia, prima..."

Ma la tipa sembra non starlo a sentire.

"Io sono la sua ragazza."

E vorrei dirle beata te o meglio e chissenefrega o ancora ma che te l'ha chiesto qualcuno? E invece me ne esco solo con un inutile "Ah, bene...". E tutto potrebbe in qualche modo precipitare, ma proprio in quel momento arriva la mia salvezza. Eccoli, sono alle loro spalle.

"Gibbo! " Ci sono anche Clod e Alis. "Hai visto che era lei, che ti avevo detto!"

Poi rivolta a me: "Ti abbiamo visto da sotto! ".

Oh, ma invece di ballare questi stavano tutti a guardare qui sopra? Mah. E così mi allontano.

"Carolina..." Mi giro un'ultima volta verso Matt.

"Quello che indicavi era San Pietro."

Mi guarda e sorride. Forse è anche leggermente dispiaciuto. Forse.

Mi giro e me ne vado senza neanche rispondergli. Prendo al volo Gibbo sottobraccio.

"Dai, andiamo a ballare! "

"Ma se ho smesso ora."

"Andiamo, che questa è bellissima."

"Ma se non si sente... da qui!"

"E andiamo! " e me lo trascino giù per le scale senza che possa più dire nulla!

Mi raggiungono anche Alis e Clod. Mi giro verso di loro.

"Ehi, ma voi lo sapevate che Matt era fidanzato?"

Alis allarga le braccia "E certo".

"E pure tu?"

Clod fa sì con la testa. "E chi non lo sa! "

"Io! Ma non me lo potevate dire?"

"Ma sei scappata via così, quando ti ha presa..."

"Rapita, caso mai!" Clod mi da una pacca sulla spalla. "Vero?"

"Eh infatti... Scusate, eh, ma come mai voi lo sapevate?"

Alis e Clod si guardano un attimo e poi scoppiano a ridere. "Perché è sempre piaciuto da morire anche a noi! "

"Che infami... E non mi avevate mai detto niente! "

"Bè, vedevamo che ne parlavi sempre in un modo così esagerato, come potevamo permetterci di dirti qualcosa..."

"Poi certo, dopo che ci hai raccontato la storia con Lore quest'estate e con Massi l'altro giorno, allora abbiamo pensato: adesso sì che Matt può essere nostro!"

"Non vi azzardate! "

E gli salto addosso, scherzando, cercando di colpirle. Gibbo dietro di noi rimane senza parole. "Ehi! Ma che fate? Che succede? Buone, che qui crolla la scala!" Alis e Clod si liberano e corrono giù veloci.

"E guerra... Chi ci riesce... ci riesce!"

Io cerco di rincorrerle, ma inciampo e gli ultimi tre scalini me li faccio rotolando. Alla fine per fortuna freno con le mani.