Ha una foto fantastica, un'isola pazzesca con tanto di palma abbassata sulla spiaggia. Secondo me ormai queste isole le fanno con il computer. Non riesco proprio a credere che ci siano dei posti così belli. La tiro fuori da in mezzo ad altre due riviste e vedo con la coda dell'occhio che lì, sotto, ci sono 2 euro! Devono essere cascati a qualcuno, magari non se n'è accorto. Passo a Carlo la rivista e lui prende da sotto il banco una busta. Bene. Si è distratto. Faccio un tuffo in avanti e per fortuna che la mia mano è ancora magra, almeno lei... E così prendo i 2 euro. Carlo non si è accorto di nulla. Ma è un attimo. Ci penso su e poi capisco che oggi è proprio una giornata speciale.

"Ehi, Carlo, qui sotto c'erano questi."

Mi sorride. Gli allungo la mano con i 2 euro e lui se li lascia cadere nella sua.

"Grazie, Carolina."

Poi con fare tranquillo li mette sotto, dove ci deve essere una specie di scatoletta portasoldi. E mi sorride di nuovo. Chissà se se n'era accorto. Non lo saprò mai. Mi ricorda un po'"The Family Man, quel film con Nicolas Cage, quando c'è quella scena dove una ragazza va in un supermercato a fare la spesa e quello che sta alla cassa fa fìnta di sbagliarsi a darle il resto, proprio per vedere come quella ragazza si comporta. E il tipo alla cassa di quel film vi ricordate chi è? È Dio! Cioè è uno di colore che sta lì e ha il ruolo di Dio. Non che io ce l'abbia con quelli di colore, ma non posso proprio pensare che... O insomma, capisco che vado un po'"su un piano delicato ma capisco anche che non sarà certo un po'"di colore a determinare l'importanza del fatto più importante e cioè se Lui c'è veramente o no.

Mette i giornali dentro una busta.

"Uno, due e tre... allora sono 7,50."

Ormai sono abituata, questo è il mio prezzo fisso! E con quelli che invece ho restituito, avrei pagato solo 5,50 euro, ma oggi mi devo creare dei crediti, deve rimanere tutto positivo, non ci devoo essere torti o sbagli perché io lo possa ricordare sempre come Quel giorno perfetto: il giorno in cui ho fatto l'amore.

Ok, lo so... Ho quattordici anni e quasi mezzo e qualcuno potrebbe dire che è presto. Certo non ne ho parlato a casa e meno che mai con mio fratello. E nemmeno con mia sorella che comunque, sempre che vi possa interessare, ho scoperto, ascoltando una sua telefonata con Giovanna di qualche anno fa ma ancora la ricordo, che l'ha fatto a quindici anni. E la maggior parte delle ragazze a scuola c'è arrivata vicino, almeno così dicono. Insomma, ho guardato anche su Internet, letto alcuni articoli, cercato qua e là e vi assicuro che sono perfettamente in target. Bè, forse mi manca un mese per essere proprio precisi come direbbe Gibbo, il mio amico matematico di scuola, ma quando c'è l'amore, quando tutto è perfetto, quando perfino i pianeti si allineano (io Acquario e lui Scorpione, controllato anche quello), quando perfino Jamiro, il suo vero nome è Pasquale ma da quando fa le carte a piazza Navona si fa chiamare così, ha detto che tutto va nel verso giusto, che non bisogna fermare l'influsso, no dico, l'influsso... Chi sono io allora per dire di no all'amore? Ecco perché sto preparando questa supermegacolazione... Perché è per lui, per il mio amore. Tra poco sarò a casa sua. I suoi sono partiti ieri per il mare e lui naturalmente ha fato tardi coi suoi amici e così siamo rimasti d'accordo che l'avrei svegliato io stamattina.

"Non prima delle undici però ti prego, tesoro... Domani posso dormire."

Non è possibile... Quella parola. Tesoro. La parola più dolce, più importante, più delicata, più... più... "pianeica", sì, insomma, che raccoglie tutti i pianeti oltre la Terra naturalmente, detta da lui e in quel modo mi ha tolto ogni dubbio. Lo faccio, mi sono detta ieri sera dopo la telefonata. E naturalmente non ho dormito. Stamattina sono uscita di casa alle otto! Cosa che non succedeva neanche quando andavo a scuola prima per copiare i compiti.

Ma voglio raccontarvi meglio cosa è accaduto in quest'anno scolastico e di vita per farvi capire come la mia decisione di oggi sia frutto di una lunga e difficile riflessione, ma che mi vede sicura, serena e soprattutto innamorata. Che strano! Riesco a pronunciare questa parola. Prima non ne ero proprio capace. Ma come dice Rusty James, ogni cosa ha bisogno del suo tempo, e per dire questa parola per me ci sono voluti ben tre mesi. Per decidere di fare l'amore poi quasi un anno. Ma voglio spiegarvi meglio il mio cammino. Insomma è un po'"come se la vita ti passasse davanti come un film. Come una serie di momenti, di situazioni, di fasi, di cambiamenti che ti portano inevitabilmente a fare l'amore! Dicono che di solito quando vedi la tua vita scorrerti davanti è perché stai morendo. E io sto morendo... ma dalla voglia di stare con lui! E siccome sono... guardo l'orologio, un bellissimo V di quelli trasparenti con perline che mi ha regalato proprio lui! Le nove e dieci, ho tutto il tempo per ripercorrere l'anno che è stato.


Settembre

Cinque buoni propositi per il mese:

- Dimagrire due chili.

- Comprare ballerine nere col fiocchetto.

- Farsi regalare scheda con 500 sms in omaggio.

- Andare con Alis e Clod a vedere il concerto dei Finley.

- Comprare Mille splendidi soli di Khaled Hosseini, dicono che è bello.


Nome: Carolina detta Caro.

Compleanno: 3 febbraio.

Dove vivi? Roma.

Dove vorresti vivere? New York, Londra, Parigi.

Dove non vorresti vìvere? A casa quando papà strilla.

Numero di scarpe: meno di quelle che vorrei! O intendevi la misura?!

Occhiali: grandi, da sole.

Orecchini: due, a volte, ma spesso no.

Segni particolari: quelli sul cuore.

Pacifista o Guerrigliera? Pacigu. Pacifista/ guerrigliera a seconda dei momenti.

Sesso? Il mio o se l'ho mai fatto?!


Settembre è un mese che mi piace tanto, se non fosse che ricomincia la scuola e finiscono le vacanze. Si può andare ancora in giro vestite leggere, come piace a me. Che bella l'estate... il mare, la spiaggia, stare lì a muovere la sabbia coi piedi disegnando i cerchi e facendo arrabbiare il bagnino che poi la sera deve riappiattire tutto perché il mattino dopo sia liscio! Gli ombrelloni li trovo invece inutili, tanto sotto non ci sto mai. I teli grandi coi disegni degli animali che mi si riempiono sempre di sabbia che non ho mai capito perché agli altri restano più puliti che a me. L'estate è la mia stagione preferita. Anche settembre è bellissimo, ma bisognerebbe che non ci fosse scuola, che fosse il mese finale delle vacanze, ma intero. Mi hanno detto che all'università si comincia a ottobre. Vedi, lì hanno già capito tutto.

Ho appena comprato il mio nuovo diario. Lo comincio così, con poca voglia di scrivere. Sì perché alla ne mi piacciono più gli sms e le mail e ovviamente Messenger. Però un diario di carta per scuola ci vuole, anche per le dediche delle amiche (soprattutto!) e così l'ho preso. La mitica Comix ovviamente, almeno ogni tanto mi faccio quattro risate!

Si entra alle 8.00 e questo già è drammatico. Si comincia subito con cose interessanti: quella di educazione tecnica ci ha detto di fare un parallelepipedo su cartoncino nero e di comprare l'album coi fogli squadrati. Poi ha detto "Portate anche tre quadrati di cartone di lato 1 cm, forbici, colla e lapis H". Cioè... che sono, una cartoleria? Ma che mi frega del parallelepipedo! Lo conosco già! Il mio cellulare è un parallelepipedo !

Finisce l'ora ma nemmeno un attimo di respiro che entra il professore di inglese. In una mano ha la sua scassatissima ventiquattrore, nell'altra tiene un lettore cd. Ci guardiamo tutti stupiti. Dietro i suoi occhialetti a fondo di bottiglia ci scruta tutti e poi fa "Per domani portate una rubrica per scriverci i nuovi vocaboli della canzone che stiamo per ascoltare. Ovviamente portate i compiti delle vacanze e pure due quaderni. Ripassate tutto!". Tutto che? Abbiamo appena iniziato! Mi sa che quest'anno butta male. Alis mi chiede il diario. Glielo passo. Vedo che scarabocchia qualcosa alla pagina del 18 settembre. Dopo mezz'ora me lo restituisce. Leggo:

"Parolando: Arrangiarsi = rimettere in sesto il Range Rover di papà. Bovino = grosso ruminante dedito al vino. Cosmico = comico spaziale". Smetto di leggere. La guardo. Lei se la ridacchia come una pazza. Non ho parole.

Chiude la carrellata il prof di italiano, Leone. "Per domani scrivete sul quaderno quali erano i bisogni dei vostri genitori quando erano piccoli." Ma che è? I bisogni di quand'erano piccoli? I bisogni bisogni? Tutti ridono. E te credo. Vi siete messi d'accordo? E poi tre materie per domani? Ho capito: mi toccherà fare le corse per uscire con Alis e Clod. Ci guardiamo.

"Ci si vede alle due e mezzo e bisogna fare tutto in un'ora e mezzo." Dopo infatti ci aspetta il giretto da Ciòccolati. Settembre mi piace anche perché hai tutta l'estate alle spalle da ricordare. E che estate! L'estate che ho baciato. Ok. Non è un titolo originale

sono d'accordo ma credo che niente è straordinario nella vita di nessuno se non proprio per quella persona lì. E comunque questa ve la voglio proprio raccontare o meglio, mi ricordo ancora come l'ho raccontato a loro due, le mie amiche del cuore: Clod e Alis.

Clod è una ragazza fantastica. Mangia tutto quello che le capita davanti, ti frega pure la merenda se non stai attenta, ma in disegno è un drago e così le permetti tutto. E infatti lei passava i compiti a mezza classe e se ne approfittava per spolverarsi le merende che le piacevano di più. La mia, pane all'olio con Nutella, era chiaramente quella che faceva la sua porca figura e che quindi spariva prima di tutte. Alis invece è una specie di principessa, è alta, magra, bellissima, elegante, con un non so che di nobile che sembra non avere niente a che fare con tutte noi, ma poi, all'improvviso, sa essere così divertente da non avere più dubbi! Anche se a volte sa essere di un cattivo...

Comunque eravamo all'entrata di scuola, inizio di settembre, appena tornati dalle vacanze, primo giorno di scuola.

"Yahooo!" Urlo come una pazza.

"E che hai da essere felice?"

Arrivo abbronzata come non sono mai stata, biondo chiara che sembro una svedese ultimo modello, una di quelle cantanti che sbucano così all'improvviso con tanto di capelli lunghi quasi bianchi, jeans rigorosamente strappati, piedi nudi, chitarra tra le mani e sguardo languido. Bè, io ero pressappoco così, tranne la chitarra e i piedi nudi... Oddio, la chitarra per un po'"ho pure provato a suonarla, ma sai quelle cose ereditate dai tuoi fratelli che provi a fare andare bene pure per te e invece alla fine ti arrendi, capendo che con te non c'entra proprio niente? Era di mio fratello, ora Rusty James se n'è fatta una nuova e lui sì che la suona benissimo. Bè, invece io c'ho provato un sacco, ho comprato spartiti e tutto il resto e anche se a scuola all'ora di musica andavo abbastanza bene, cioè avevo capito perfettamente dove si mettono le note, quali vanno tra gli spazi e quali sulle righe, quando poi provavo a riportare tutto sullo strumento, all'inizio andava bene ma tempo che trovavo la nota sulla corda della chitarra e la suonavo, mi ero già bella che dimenticata il suono precedente e ora che ritrovavo il primo e poi il secondo, arrivava mamma che urlava "È pronto a tavola!". Oh, non so com'è, ma la mia chitarra combaciava sempre con l'ora della cena! Bè insomma io credo che tutti siamo portati per qualcosa, che molte volte lo capiamo troppo tardi. Anche se, come dice il nostro prof Leone, non è mai troppo tardi per niente. E io credo di aver trovato la mia passione e comunque se è quella ci ho messo solo quattordici anni, cioè il tempo di capire veramente qualcosa, di guardarsi in giro e di poter scegliere. Non c'è niente di più bello di una scelta. E io ho scelto. "Ciauuu! "

Salto addosso a Clod e subito dopo ad Alis e quasi rotoliamo talmente sono felice!

"Roba da pazzi, roba da pazzi." Comincio a saltellare intorno a loro e agito le braccia in maniera strana. "Sì, sono uno strano polipo!" e m'infilo in mezzo a loro muovendo lenta le braccia e le gambe, m'insinuo, divento ora un'odalisca e poi una giraffa e un altro strano essere che può muovere così la testa. E loro stanno lì in piedi che mi fissano sbigottite. Alis è troppo forte. Premetto che è la più ricca della scuola, almeno questo è quello che dice la Brandi, la radio serva qui del Farnesina, che è la mia scuola. E lo deve essere sul serio vista la casa da sballo che ha. Sembra una di quelle case che si vedono solo nella pubblicità. Sai di quelle dove tutto funziona, dove tutto è pulito, dove i muri sono perfetti, dove premi un tasto e si accendono le luci e si abbassano e si alzano, dove tutti i mobili sono scuri e lucidi e neri e il televisore è di quelli piatti che stanno attaccati al muro e si accendono se uno li sfiora, e anche la musica è perfetta e i tappeti sono belli e le vetrate sono sempre pulite. Ecco, la sua casa è in via XXIV maggio e si affaccia su antiche rovine romane, quelle del grande impero che ci tocca studiare. E lei ci invita a casa sua a studiare direttamente dalla finestra e ci prende in giro, le indica apposta con una bacchetta.