"Come si chiama questo negozio?"

"Mas! Vieni, andiamo al secondo piano che c'è lo sport!"

Corriamo su per le scale. Bè, vi giuro che è un posto pazzesco. Ci sono tute appese in ogni angolo, ma non cento, mille, e tutte a 3 euro! Poi magliette di tutte le marche, Nike, Adidas, Tacchini, Puma e tutte a 2,50 euro.

"Guarda questa, come mi sta?" Clod se ne appoggia una addosso, è carina, bianca coi bordini sulle maniche blu e rossi. Ma secondo me le sta cortissima. Anzi, non c'entra proprio. "Carina, ma a che ti serve?"

"Bè," la riposa nel mucchio, "per ginnastica!"

Le ho spiegato tutta la storia di Lele. Ha detto che è stato troppo carino a mandarmi quel pacchetto. "Si era capito subito che gli piacevi. "

"Va bè, Clod, se lo dici tu. Facciamo così, se poi imparo qualcosa a tennis t'insegno."

"Sì sì, voglio proprio vedere!" Prende un'altra maglietta. "E questa?" E azzurra coi bordini celeste chiaro e bianchi. Le sta un po'"più larga.

"Meglio. Mi piace di più." Guarda il prezzo, 4 euro. Le sembra troppo.

"Dai, prendila, te la offro io! "

In realtà dopo Mac siamo già scesi da 100 a 93 euro e 40, meno la maglietta sua 89,40. Ormai come "genio ribelle" sono fortissima, almeno su questo non posso più toppare. Certo pure Clod! Tra tutte quelle che c'erano ha scelto la più costosa!

"E questa ti piace?" le faccio vedere una maglietta bianca con delle righette davanti beige e blu. Clod la guarda, piega la testa. "Non è male, ma mi sa che non è famosa. Che c'è scritto là sopra, sul petto?"

"IL."

"Boh... mai sentito."

Prendo la maglietta e guardo la targhetta dietro. "C'è scritto Fila."

"Sì, Fila via! Con quelli non prendi neanche una pallina."

"Ma che dici! Guarda che è famosa" le indico sul muro. Ci sono attaccate le foto dei più grandi giocatori di tennis che le hanno indossate.

"Nooo, troppo forte..." Clod legge il nome su uno dei pannelli, sotto la foto. "Ma se l'è messa pure... Dmitry Tursunov!"

"E chi è?"

"Che ne so, questo della foto. Se lo mettono qui vuoi dire che non è negato."

"Quanto sei cretina! "

"Sì, intanto tu prendila, vedrai che giocherai benissimo!"

"E questa? E" Sergio Tacchini! " E continuiamo così, pescando dentro delle grandi ceste di ferro piene di magliette e tute di ogni genere, moderne e del passato, ma è tutta roba nuova, mai usata e a un prezzo incredibile. Pescano con noi in queste ceste di ferro le persone più diverse. Donne grandi e grosse, ragazzi magri e piccoli, un tipo di colore, un asiatico, un vecchietto, una ragazza di trent'anni, una di quaranta e poi una coppia di venti. E poco più in là ci sono le gonnelline da tennis e in un'altra cesta i calzettoni e poi altre magliette e poi degli scaffali con tutti i tipi di scarpe sportive centinaia di racchette, da quelle da 15 euro a quelle da 150. Quest'ultime però sono tutte legate tra loro da una piccola catena di ferro e se le vuoi devi chiamare un commesso o una commessa come quella ragazza che sta aiutando un nonnetto a trovare una tuta Adidas adatta a lui.

"La voglio nera con le strisce bianche. Senza altri colori però, semplice, come quelle cose che facevano una volta! Ha capito?"

E la commessa continua a cercare nella cesta. "Così?" Ne tira fuori una. Il vecchietto la guarda e si solleva un po'"gli occhiali per vedere meglio. "Ma questa è blu... Che, pensava che non me ne accorgessi?"

La commessa la lascia cadere nella cesta. "Ma no! Volevo dire come questo modello..."

"Sì ma io la voglio nera... Nera." E così il vecchietto batte i piedi per terra e scuote la testa, come se in un attimo avesse perso tutta la saggezza dei suoi anni e fosse tornato bambino.

Poco dopo siamo fuori. Allora, da sotto a sopra: scarpe da tennis, calettoni, gonna con sotto pantaloncino Adidas, maglietta Fila, tuta Nike, racchetta e due polsini. Certo, non sono proprio abbinata, però sono molto colorata e soprattutto costo dell'operazione...

"Sai quanto abbiamo speso?"

"Quanto?"

"81 e 50!"

Clod si sfrega le mani tutta felice. "Evvai! Abbiamo risparmiato. Ci scappano pure due belle cioccolate calde..."

"Ma Clod..."

"Ma fa freddo!"

"Sì, lo so, ma un minimo di dieta, no?"

"Ma proprio per questo, fa freddo, quindi bruci! "

Eccola là. Bruciata nel vero senso della parola. Arriviamo alla macchina e proprio in quel momento un vigile sta mettendo una multa sulla sua Chatenet. Clod fa una corsa cercando di arrivare prima.

"E no, scusi! No, eccoci, eccoci qua, siamo arrivate ora!"

"Eh lo so, anche la multa è arrivata ora! "

"Ma la prego, siamo scese un attimo e siamo tornate subito! "

"Ma che dici? Ho fatto tutta la fila e sarà almeno mezz'ora che questa macchinetta è parcheggiata qui..."

"E" che dentro c'era molta gente..." Clod si accorge che come scusa non basta. "Poi la mia amica non si decideva mai su cosa prendere." Vede che non basta ancora. "E poi c'era un sacco di fila anche alla cassa!"

"Scusa, eh," fa il vigile, "ma se c'erano tutte queste difficoltà, non era meglio pagare il biglietto del parcheggio? Con 2 euro per due ore eri a posto. Risolvevi tutto, hai voglia a problemi..."

"E non può risolvere tutto lei ora? Per favore."

"Mi dispiace ma non posso. La prossima volta mi raccomando, pensaci quando posteggi."

Ecco qua. Ci starebbe bene la frase che mi ha detto una volta nonna Luci: "Del senno di poi son piene le fosse". Ma non gliela dico a Clod, sennò si arrabbia ancora di più.

"Grazie eh?" Aspetta che il vigile si allontani. "Che ci metteva a farmi un piacere, sono proprio stronzi. A loro che gliene frega, tanto.." Prende la multa e la apre. "Guarda, 73 euro! E chi ce li ha! Mamma quando lo sa, si arrabbia da morire!"

"Mi dispiace, è colpa mia."

"Ma no, ti ho detto io di metterla lì. Che poi neanche si vedevano le strisce blu."

In realtà si vedevano perfettamente, è che non c'abbiamo proprio pensato.

"Dai, la dividiamo..."

"Mano..."

"Ma sì, sei venuta fin qui per me. Dai, tieni, ho 10 euro. Te ne devo 25, anzi no, 26,5, giusto?"

Clod prende i 10. "Dai, va bene, quando puoi mi dai gli altri

25. Così intanto io questi li uso bene..."

"Li dai a tua madre per pagare la multa?"

"5, il resto a Ciòccolati per due super cioccolate calde con tanto di panna. Ci stai? E dai! Tanto offro io! "

Sono tornata a casa. Mamma ha voluto vedere come mi stava tutto.

"Ma non c'era un completo intero, cioè con la gonna come la maglietta?" Si è seduta sul letto un po'"perplessa.

"Ma mamma, a tennis ora si gioca così, non va tutto preciso. Non hai visto Nadal?"

"No, chi è?"

"Dai, quello che vince sempre, è fortissimo e poi è un sacco bello. Ecco, lui per esempio ha dei pantaloni larghi blu e li porta bassissimi, cioè il cavallo qui in mezzo" porto la mano sotto le gambe "E" un fico pazzesco ! "

Mia madre fa una faccia assurda, troppo divertente. "E come fa a giocare a tennis e a non inciampare?"

"Ma mamma sono elastici! "

"Ah."

"E poi porta sempre una maglietta ascellare." Cioè?

"Tutta aperta qui, senza maniche."

"Ed è un gran fico?"

"Fichissimo!"

"Se lo dici tu. Dai, lavati le mani che tra un po'"andiamo a cena."

"Ok."

"Un'ultima cosa... Non mi portare mai uno come Nadal a casa."

Rido. Sì, magari ci casca. Ma questo naturalmente non glielo dico.

Esce dalla camera. Mi guardo allo specchio. Sto troppo bene con questo completo... vintage. Ecco, così lo posso chiamare. Completo vintage. Mi metto il cappellino con scritto Caro. Poi me lo giro. Mi metto la visiera dietro. Ecco, così. Poi provo un colpo ma senza racchetta perché sennò rompo di sicuro qualcosa. E" troppo piccola la mia stanza per uno smash. Stock. Provo il mio colpo, convinta e sicura. Un bei dritto non c'è che dire. In quel momento passa Ale.

""Mazza, forte. Ma non ti vergogni a uscire vestita così? Ma che ti sei data al softball?"

"Al tennis." E le chiudo la porta in faccia. Tanto la promessa fatta a mamma di non prenderla a pallate non vale!

Settimana quasi volata via. Tranquilla. Nessuna interrogazione determinante. Tema d'italiano andato strabene, buono, anche se il prof Leone alla fine mi ha messo tra parentesi sul foglio una nota:

"Attenta a non acquistare troppa sicurezza, divaghi troppo". L'ultima volta mi aveva scritto che ero stata troppo breve. E non gli va bene mai niente! E che roba! Fra l'altro aveva pure un titolo particolare: Cos'è la vera bellezza. Eh. Come fai a sapere se sei bella? Che c'è, il bellometro? Domanda scema ma alla fine se la fanno tutte. Chi decide se sono bella? I ragazzi che mi guardano? Io credo di essere carina... ma quanto? I complimenti dei genitori non valono. Mica sono veri. Tutti i genitori pensano che i propri figli siano i più belli del mondo. Papà dice ad esempio che sono troppo normale. Ecco, vedi? Normale. Una come tante. Ma io sono io! Carolina! Unica! Uffa. Ma perché non mi ci sento così? Magari fossi come Alis. Lei è pazzesca, troppo forte. Assomiglia un po'"ad Angela Hayes di American Beauty, quel film che Rusty James mi ha fatto vedere l'anno scorso in dvd. Ha solo i capelli più scuri. E allora come si fa insomma a sapere se sono bella? Le amiche? Alis lice che sono carina ma che potrei migliorare il look. Clod dice che invece mi invidia perché ho un bei fisico ma di faccia le piaccio meno. Uffa. Io mi vedo a volte carina, altre volte proprio un cesso. Comunque nel compito ho scritto una serie di cose, quelle che mi venivano in mente. Non credo ci siano sempre degli argomenti sui quali parli alla stessa maniera! Su certe cose hai da dire di più e i interessano maggiormente, altri temi invece li fai e ne parli tanto perché li devi fare. Questo comunque mi è piaciuto come argomento. Invece mi ricordo un tema che il prof Leone ci aveva dato I" anno scorso. L'importanza di riciclare. Ma cosa si poteva dire più di tanto? Una volta che hai detto dell'ambiente e la natura che sono in pericolo per via del'inquinamento, magari citi Al Gore, poi dici delle auto a idrogeno e basta, l'argomento è esaurito. Ecco, sarebbe bello fare un tema che poi, quando ti sei un po'"scocciata, diventa un altro tema e allora dici altre cose e poi, se le hai finite, via, un altro tema ancora ma sempre nello stesso foglio protocollo. Un po'"come quando si parla insomma. In fondo la scuola serve per arrivare preparati nella società. E che, quando t'invitano da qualche parte tu parli sempre della stessa cosa? Diventeresti noiosissimo e nessuno t'inviterebbe più. Va bè, se un giorno per caso dovessi diventare che ne so, ecco, ministro della scuola, cambierei un sacco di cose. Tipo ad esempio non mettere i compiti in classe al lunedì alle prime due ore. Questa è la prima cosa! E" ovvio che può capitare che uno la domenica fa tardi. Spesso quello è l'unico giorno della settimana nel quale ti mandano a una festa e così la mattina dopo uno si deve un po'"riprendere, non può avere subito il tema o le interrogazioni. Oppure quando un prof sbaglia a correggerti una cosa nel compito, per esempio quando era successo una volta a mate che la Raffaelli aveva trovato una correzione ma che poi era sbagliata, allora, scusate, anche a quel prof che ha sbagliato si da una specie di punizione costruttiva. Cioè che ne so, per esempio viene interrogato a turno da tutti quelli della classe! Perché no? Loro spesso si inventano punizioni che non esistono. Tipo quella volta che abbiamo fatto casino in classe e la prof di matematica c'ha chiesto di scriverle una lettera di scuse! Una lettera di scuse! Dovevamo scusarci per come ci eravamo comportati e "suggerire delle soluzioni perché ciò non accada più". Ma si è mai visto? Comunque una volta mi avevano proposto di fare la rappresentante di classe e io ho strarifiutato. Cioè, erano venute Alis e Clod e altre tre o quattro. E nessun ragazzo. Oh, ai maschi non è che gliene freghi molto di come si organizzano e cosa si decide su certe cose. Loro fanno casino e basta. Poi però quando qualcosa ormai è stata decisa e dopo a loro non gli va bene, allora cominciano a discutere. Ma ormai è troppo tardi ! E così fanno di nuovo casino e basta. Insomma, con loro ogni spunto, ogni argomento è buono per farlo. Va bè, comunque questa è un'altra storia. Ma io solo all'idea di dover tornare ogni tanto a scuola il pomeriggio, fuori lezione, per fare la rappresentante di classe, bè, mi devono prendere... ma perché sono matta! E così alla fine è stata decisa come rappresentante la Raffaelli, l'unica che secondo me voleva farlo sul serio e che invece faceva finta che non le interessasse più di tanto. Secondo me solo perché aveva paura che poi lei non venisse eletta... E comunque fare la rappresentante di classe è perfetto per lei. Anche perché lei è veramente matta! Comunque sono tornata a casa felicissima.