Marcantonio mi si avvicina.

"Aho, Step, che fai qui dietro? Andiamo avanti, ci mettiamo

nelle prime file, si vede meglio."

"No, io me la gusto da qui."

Come vuoi.

Si siede vicino a me.

"Vedrai che Romani ci chiama. Su ogni cosa vuole anche il nostro

parere."

"Eh, e quando ci chiama ci andiamo."

Una alla volta le ragazze si passano un microfono e si presentano.

"Ciao sono Marelli Anna, ho diciannove anni. Ho partecipato

a diverse trasmissioni come valletta e sto studiando Legge. Ho

fatto anche una particina in un film di Ceccherini..."

Renzo Micheli, il Serpe, sembra sul serio interessato.

"Che parte facevi?"

"La prostituta, ma era solo una posa."

"E ti è piaciuta la parte?"

Tutti sghignazzano ma senza farsi vedere troppo.

Solo Romani rimane impassibile. Marelli Anna risponde:

"Sì, mi piace il cinema. Ma secondo me ho più futuro in

televisione".


"Bene, andiamo avanti con la prossima."

"Buongiorno, sono Francesca Rotondi, ho ventun anni e sto

per laurearmi in Economia. Ho fatto..."

Romani si gira a destra e a sinistra guardandosi in giro, poi ci

vede.

"Mazzocca, Mancini, venite più vicino."

Marcantonio mi guarda alzandosi. "Che ti avevo detto?"

"E noi andiamo, sembra un po' di stare a scuola, ma se fa parte

del gioco..."

Le ragazze dei provini hanno la luce in faccia e non possono

vedere. Un'altra ragazza si presenta e un'altra. Poi comincia

quella

vicino a Gin. Finisco per sedermi in prima fila a destra. Lei

ancora

non mi ha visto. Ele invece, la sua amica, sì.

Ele naturalmente non si lascia scappare l'occasione.

"Ehi, Gin." Sottovoce. "Guarda chi abbiamo in prima fila."

Gin coprendosi con la mano gli occhi dalla luce si sposta un po' e

mi vede. Mi porto la mano destra vicino al viso e senza farmi

vedere

la saluto. Non la voglio prendere in giro. Lo capisco che è lì

per lavoro. Ma lei niente, non la prende bene e di nuovo, come al

solito, con la mano sinistra, stesa lungo i fianchi mi mostra il

suo

dito medio mandandomi affanculo. E tre.

"Tocca a te, bruna."

È il suo momento ma distratta viene presa alla sprovvista.

"Che è, oh? Ah, sì. " Prende il microfono che la ragazza alla sua

destra le allunga. "Sono Ginevra Biro, diciannove anni, studio

Lettere

indirizzo spettacolo. Ho partecipato a diverse trasmissioni nel

ruolo della valletta. Ta dan." Gin spinge le mani in avanti e poi

in

alto facendo un passo in avanti e mezzo inchino. "Se avevo la

solita

busta era volata via. "

Poi ritorna al suo posto. Tutti ridono divertiti.

"Forte questa."

"Sì, simpatica e pure carina."

"Già, molto in gamba."

Rimango così a guardarla anch'io divertito. Lei mi guarda,

spavalda

e sicura, per niente intimorita di trovarsi lì davanti a tutti,

sotto

i riflettori. Anzi, mi fa anche una smorfia. Mi sporgo verso

Romani.

"Scusi dottor Romani..." lui si gira verso di me.

"Posso fare una domanda a questa ragazza, sa, per conoscerla

meglio."

Mi guarda incuriosito.

"È una domanda professionale o vuoi il suo numero?"

"Assolutamente di lavoro."

"E allora, certo, siamo qui per questo."

ritorno seduto, la guardo e mi concedo un attimo. Poi parto.

"Quali sono le sue prospettive per il futuro?"

"Un marito e tanti bambini. Tu se vuoi puoi fare il bambino."

Cazzo. Ko, mi ha steso. Tutti ridono come pazzi. Si sbellicano

più del dovuto. Perfino Romani ride e mi guarda allargando le

braccia

come a dire "ha vinto lei". E ha vinto sul serio. Neanche mi fossi

incontrato con Tyson. Mi avrebbe fatto meno male. Ok, come

vuoi Gin. Me ne frego degli altri e riparto.

"E allora scusi, perché è qui a fare provini invece di darsi alla

sana e giusta ricerca di quest'uomo?"

Gin mi guarda e sorride. Si finge buona, ingenua e risponde

come la più santa delle donne.

"E perché non potrebbe essere proprio qui il mio uomo ideale?

La vedo preoccupato, ma non dovrebbe, perché lei naturalmente

dalla mia ricerca è escluso."

Qualcuno ancora sghignazza.

"Ok, adesso basta" dice Romani. "Abbiamo finito?"

"No, veramente ci sarei ancora io."

L'amica di Gin, Ele, fa un passo avanti mostrandosi.

"Bene, si presenti."

"Sono Eleonora Fiori, vent'anni. Ho tentato di partecipare a

diverse trasmissioni, con scarsi risultati, però studio disegno,

lì invece

ottengo ottimi risultati. "

Qualcuno sottovoce se ne esce con una stupida battuta.

"E perché non continui, allora?"

Deve essere stato Sesto, quello del Gatto & il Gatto. Ma nessuno

ride. Allora Micheli, il Serpe, si guarda intorno. Romani finge

di non aver sentito. E naturalmente fa così anche lui. Toscani,

l'altro Gatto, ride per un attimo. Poi, quando capisce che non gli

conviene, si spegne in una specie di tosse leggera, una finta

raucedine

improvvisata.

"Benissimo, grazie signorine."

Romani si avvicina al coreografo, guarda il foglio che ha in mano

e segna con il dito alcuni nomi. Poi ci guarda e viene verso di

noi.

"Avete qualche preferenza?"

Guardo il foglio. Ci sono alcune crocette al lato delle ragazze.

Cinque o sei sono state scelte. Guardo giù, a fine lista. Eccola

lì.

Ginevra Biro ha già la sua crocetta. Incredibile, io e Romani

abbiamo

gli stessi gusti, sorrido. Non è così difficile, poi. Sesto e

Toscani

ne indicano una per uno, Romani li accontenta. Il Serpe ne

indica addirittura due, ma Romani gliene passa una sola. Poi

arriva

anche Mazzocca e dà la sua indicazione.

"Romani, ti potrà sembrare assurdo, ma dobbiamo prenderne

una. Può non piacerti, ma se ci rifletti bene, sceglierla è

geniale."

"Sentiamo, qual è?"

"Piacerà a tutte le persone insicure, a quelle che a casa pensano

di non potercela fare. Quella la devi prendere, Romani."

"Quale?"

"L'ultima."

Il Gatto & il Gatto seguiti dal Serpe partono quasi all'unisono.

"Buuu. " È un'indignazione generale la loro. Romani non dice

niente,

i tre non sentendolo si fermano. Il Serpe ormai si è pronunciato

troppo.

"Ma è un'assurdità. Ma che, facciamo una miss Italia al contrario?

Ci mandate i sottotitoli con la spiegazione a casa..." Decide

di tenere il punto. Mazzocca scuote la testa.

"È un'idea forte. Ci stavi già pensando Romani, vero?"

Romani rimane per un po' in silenzio. Poi all'improvviso sorride.

"No, non ci avevo pensato, ma è giusta, molto giusta. Ok, segna

anche questa, Carlo. " Il coreografo non ha capito nulla ma mette

quell'ultima sospirata crocetta!

"Ok, allora, ragazze..."

Il coreografo abbandona le prime file e si porta al centro del

palcoscenico. "Ringrazio fin da adesso quelle che hanno

partecipato

ma che non sono state scelte..."

Ele alza le spalle "Prego".

Gin le dà una botta con il gomito.

"E non fare sempre la pessimista. Sii costruttiva, positiva, tu te

le chiami certe sfighe. "

Il coreografo inizia a leggere. "Allora, Calendi, Giasmini,

Fedri..." E alcune delle ragazze improvvisamente si accendono,

sorridono,

fanno un passo in avanti. Altre, il cui nome è stato ormai

superato nella fila, si spengono vedendo nuovamente lontano il

sogno

di brillare anche se solo per un attimo in tv. "Bertarello, Sole

si, Biro e Fiori." Gin ed Ele fanno per ultime un passo in avanti.

Ele la guarda.

"Non ci posso credere. Ora fanno come in Chorus Line che

quelle che fanno un passo in avanti vengono mandate via e le altre

rimangono."

"Allora, quelle che ho chiamato iniziano da lunedì prossimo. Mi

raccomando, a mezzogiorno negli uffici per il contratto e alle due

qui in teatro che cominciano le prove. Le prove vanno dal lunedì

pomeriggio

al sabato. Il sabato sera c'è la diretta, è tutto chiaro?"

Una delle ragazze scelte, una delle più carine, con degli occhi

enormi e un'espressione un po' tonta alza la mano.

"Che c'è?"

"Veramente io non ho capito."

"Che cosa?"

"Quello che ha detto."

"Cominciamo bene. Allora tu stai attaccata a quella con i capelli

rossi che ti sta vicino e fai sempre quello che fa lei. Questo

l'hai capito?"

"Più o meno." Fa la ragazza scocciata guardando la rossa che

le sorride cercando di darle più o meno sicurezza. Forse anche lei

non ha capito bene qualcosa.

Ele si mette la mano nei capelli.

"Non ci posso credere, mi hanno presa!"

"E invece credici. L'hai finita con questa storia della scartata."

Ginevra ed Ele vanno verso l'uscita.

"Diventerò una star! Yaooo! Non ci posso credere!"

"Be', su questo mi manterrei sul calmo."

Tony le vede, le saluta divertito.

"Allora com'è andata?"

"Benissimo."

"A tutte e due?"

Ele lo guarda storcendo la bocca.

"Eh già, prese tutte e due e per prime" ed escono ridendo

divertite

e prendendosi a spinte. "Ogni tanto bisogna sapersela vendere

bene, no?"

"Porca trota... la macchina! "

"Dov'è?"

"Non c'è più." Ginevra si guarda in giro preoccupata. "L'avevo

parcheggiata qua davanti. Mia... Me l'hanno fottuta. Ladri di

merda!"

"Ehi, non te la prendere con i ladri." Le dico spuntando alle

sue spalle insieme a Marcantonio. "Ma chi se lo fotte quel

catorcio?

"Non ti ci mettere pure tu adesso. Mo' devo fare la denuncia."

"Ma te la sei chiamata. Ti pare che dai come soprannome alla

macchina Mia?"

"Ma se è Mia!"

"Era tua, ora è loro o sua. Insomma, basta solo che le cambi

nome e torna tutto a posto ! "

"Io penso che dovrai pagare semplicemente la multa, te l'hanno

portata via, quindi se proprio vuoi prendertela con qualcuno

prenditela con i vigili. Poi, se proprio vuoi essere precisa, cosa

che

mi sembra una tua grande prerogativa, prenditela con te stessa."

"Senti, io sono incavolata nera e tu mi stranisci ancora di più

con questo fiume di parole. Ma che vuoi dire?"

"Che hai posteggiato davanti all'uscita di sicurezza del teatro.

Niente di più facile."

"Il signore ha ragione." Una vigilessa passa vicino a noi. Ha

sentito tutta la nostra chiacchierata e decide di partecipare

divertita.


"Gliela abbiamo dovuta portare via."

"Be', 'dovuta' mi sembra un po' troppo, potevate aspettare due

minuti. Ero dentro il teatro per lavoro."

La vigilessa smette di sorridere.

"Che, vuole questionare?"

"Le sto solo raccontando come stanno le cose."

La vigilessa si allontana senza rispondere. Ginevra non perde

l'occasione, fa una linguaccia e anche se a bassa voce dice

"Stronza

vigilessa di merda. Ma fai più sesso di notte, che poi al mattino

sei meno acida". Rido alzando un fischio verso il cielo.

"Fiuu... Finalmente una ragazza che rispetta le nostre

istituzioni!

Brava, sana e soprattutto rispettosa. Mi piaci."

"Tu per niente!"

"Ma è un consiglio che segui anche tu?"

"Quale?"

"Quello di fare sesso per essere meno acida. No, perché sennò,

lo sai, ti aiuto io, eh?"

"Certo, come no."

"Guarda che lo farei solo per il tuo umore."

"Sto già al massimo, grazie."

Marcantonio decide di interrompere al volo.

"Ok, basta così. Avendo il pomeriggio libero e soprattutto avendo