la nostra timidezza. . . si è buttato su Ele.

Avvinghiato tipo polipo. L'ha baciata slinguazzandola

tutta ed Ele rideva, rideva... Stanno benissimo!

Forti davvero! Sono felice per Ele. Bei

regali poi, carinissimi. Ele, sempre esagerata,

gli ha regalato un programma di grafica particolarissimo,

arrivato dall'America e costato un sacco

di soldi (questo me l'ha detto Step che l'aveva

usato quando era stato fuori). Marcantonio

vedendolo è letteralmente impazzito, l'ha abbracciata

e ha iniziato a urlare: "Sei tu la donna

della mia vita, sei tu!". Ele, invece di essere

felice, si è arrabbiata e gli ha detto: "Allora

il tuo amore sì può comprare. . . basta un programma

di grafica!". "Eh no!" ha risposto Marcantonio.

"Non un programma di grafica... un Trambert


xd americano! Eh!" Ele di risposta gli è saltata

addosso. Sono caduti sul divano e hanno cominciato

a lottare. Poi Marcantonio l'ha bloccata

e le ha detto "Non fare così, tu devi essere

più spiritosa, più gentile, più servizievole, ti

dona di più, ti rende più bella, ecco così sei

bella, cioè sei ancora più bella. . .". Insomma l'ha

talmente imbambolata che alla fine a Ele le è pure

piaciuto il regalo! E che regalo! Un vestito

da geisha! Be', certo, in seta, blu scuro, bellissimo,

con la giacca alla coreana, molto elegante.

Ma sempre da geisha è. Ele si è poggiata

la giacca sul petto e si è guardata allo specchio.

Le sono venuti gli occhi lucidi e mi ha detto

piano "Era il mio sogno". Il suo sogno. Essere

una geisha... mah! Tornano i dubbi. Ma sono

passati in un attimo. Anche perché toccava a me.

Ho scartato il regalo che mi ha fatto Step. "No!

Non ci posso credere. Non ho parole." "Che c'è,

non ti è piaciuto?" ha pensato Step. Io l'ho guardato

e ho sorriso. "Apri il tuo..." Step ha iniziato

ad aprire il pacco ma intanto continuava

"Guarda che si può cambiare... Se ti va piccolo

si cambia, eh? O non ti piace il colore?". "Apri,

muoviti" gli ho detto. "No!" Ha detto Step. "Non

ci posso credere!" Mi ha copiato la frase e non


solo quella. Ci siamo regalati due giacche Napapijri

blu scure, identiche, perfettamente identiche...

Mamma... ero senza parole. "È bellissimo!!

Step siamo simbiotici! Cioè ti rendi conto,

abbiamo avuto la stessa idea. Oppure, come al solito,

mi hai seguito?" "Ma di che?" Ho riso un

sacco! Non si voleva far vedere geloso davanti al

suo amico-collega Marcantonio! Come se Ele non

raccontasse a Marcantonio tutto quello che io racconto

a lei. Quindi... morale... tutti sappiamo

tutto di tutti!! ! Ma intanto, che importa? Ci vogliamo

bene! Questo conta! Chiusura serata bellissimo.

Musica, torroncini, chiacchiere per un

po', poi Marcantonio ed Ele se ne sono andati. Mi

tolgo gli stivali, mi stendo sul divano, mi appoggio

a Step e infilo i piedi sotto un cuscino,

al caldo. Posizione da sogno. Parliamo un sacco.

o meglio, parlo un sacco io. Gli racconto degli

orecchini che ho ricevuto dai miei, del regalo di

zio Ardisio, di quello delle zie, di nonna ecc.

Poi quando chiedo a lui come è andata lo sento

indurirsi. Insisto e alla fine, con fatica, scopro

che lui e Paolo hanno cenato con il padre e

la sua nuova donna. Step mi racconta che ha ricevuto

delle scarpe nere da suo fratello, molto

belle, e un golf verde da suo padre, unico colore

che mi dice non sopportare (buono a sapersi!

Meno male! C'era una giacca verde Napapijri. Ma

anche a me, il verde non piace! Fiuuu! È andata

bene... Fortuna simbiotica). Step mi sottolinea

il fatto che il biglietto del regalo suo padre

l'ha fatto firmare anche dalla sua nuova donna.

Cerco di giustificarlo, ma Step non ha dubbi. Ma

chi la conosce quella lì? Tu lo vorresti un regalo

da uno che non conosci? Da questo punto di

vista non ha tutti i torti. Poi, cosa più assurda

(dopo mia lunga insistenza), mi dice che ha

ricevuto anche un regalo da sua madre ma che non

l'ha aperto. E sulla mia battuta "Be' ma tua madre

la conosci, no?" credo di aver sbagliato tutto.

"Pensavo di conoscerla." Oddio. Gli ho rovinato

il Natale. Per fortuna recupero. Con dolcezza,

con tranquillità, con passione, con il tempo...

Abbiamo sentito perfino Paolo che rientrava.

Certo, farlo a Natale va un po' contro i miei

principi, ma mi sentivo in colpa. Be', piccola

giustificazione. Diciamo che è entrato in gioco

un altro lato dell'essere cristiano. Speriamo che

non sia entrato in gioco però nient'altro. Anche

perché dare un natale... proprio a Natale! be',

sarebbe il massimo. Abbiamo riso su questo con

Step. Per fortuna lui si sentiva tranquillo, anche

se ha fatto delle battute sulla scelta del

nome. Facile! Gesù o Madonna, dipende se viene

maschio o femmina. Blasfemo... Anzi, scontato!

Sei scontato come Maria Luisa Ciccone, gli ho risposto.

Comunque il regalo di sua madre non l'ha

aperto.

Capitolo 55.

Cappuccino e cornetto, la cosa più tranquilla che c'è da Vanni.

"Step! Non ci posso credere." Pallina mi corre incontro. Non

faccio in tempo a girarmi che quasi mi rovescia tutto addosso. Mi

abbraccia. Qualcuno ci guarda. Incrocio gli occhi di una signora

riflessi nello specchio davanti a me. Mangia un cornetto e

sospira.

Occhi leggermente lucidi. Fan nostalgica di Carramba che sorpresa!

e di tutte le trasmissioni simili. O è commozione da cappuccino

troppo caldo? Boh.

"Pallina, contegno."

Sorrido abbracciandola. "Ci manca solo che ci propongono di

partecipare a qualche reality show. "

Pallina si stacca e mi guarda. Mi tiene il braccio sui fianchi e

piega la testa un po' di lato.

"Reality show, ma come parli? Step, sei proprio cambiato! Mio

padre direbbe che sei entrato nell'imbuto. "

"Cioè? In che imbuto?"

"Ma guardati, termini tecnici..."

Mi fa fare un mezzo giro e mi riferma davanti a lei sottolineando

il mio stop con una risata. "Vesti quasi alla moda."

"Sì, pure..."


"Be', comunque hai abbandonato il giubbotto boro da pregiudicato

temerario."

"Ma perché..." Mi guardo il giaccone blu scuro che indosso

tranquillo su un paio di jeans e un maglione a collo alto. "Così

non

vado bene?"

"No. Non ci posso credere. Step che cerca conferme! Ahia, siamo

messi male..."

"Si cambia. Ci si modifica, si è più elastici, si ascolta..."

"Allora siamo messi molto male. Sei entrato del tutto

nell'imbuto!"


"Ancora? Ma che vuol dire 'sta storia dell'imbuto?"

"Mio padre paragona la vita sociale a un imbuto appoggiato su

un tavolo. All'inizio ci si aggira liberi nella parte larga senza

pensieri,

senza troppi doveri, senza dover fare ragionamenti, ma poi

quando ci si incammina nell'imbuto, si entra nella parte più

stretta,

allora bisogna andare avanti, le pareti si stringono, non si può

tornare indietro, non ci si può aggirare, gli altri spingono,

bisogna

stare in fila, ordinati! "

"Mamma. Un incubo ! E tutto questo perché ho cambiato giubbotto?

Pensa allora se mi vedi domani."

"Cioè?"

"Abbiamo la puntata in diretta, vestito d'ordinanza: giacca e

cravatta ! "

"No. Non ci posso credere, domani sono qui. E chi se lo perde.

Step in giacca e cravatta! Neanche venissero a fare il concerto

a casa mia Boy George e George Michael e decidessero di venire

tutti e due a letto con me! "

"Va bene tutto, Pallina. Ma mi spieghi il paragone? Due rinomati

gay della musica che attinenza hanno con il fatto che io mi vesta

in giacca e cravatta. Avessi detto una cosa tipo culo e camicia."

"Boh, non lo so. È vero. È strana come attinenza, ci devo

ragionare

su. Ma da 'quel punto di vista' per quanto ti riguarda invece...

non è cambiato niente vero? Perché dicono che in tv, dopo

la moda, c'è la più alta percentuale..."

Per un attimo penso all'incontro che abbiamo avuto sul terrazzo

l'altra sera. Ma è solo un attimo. Rido. È passata. Rido sul

serio.

"No. No. Stai tranquilla. E tranquillizza soprattutto le tue

amiche!"


"Presuntuoso!"

Mi dà una leggera spinta. Chissà se anche lei ha pensato all'altra

notte.

"E di' un po', ma tu cosa fai in questo programma?"

"Quello che ho studiato in America. Loghi, computer grafica,

messa in onda dei titoli di testa, sottopancia dei risultati o

soldi che

si possono vincere. Sai quelle scritte che vedi sotto la faccia di

qualche

presentatore. Be', ecco, io mi occupo di quella roba lì."

"Capirai... tv! Quindi ballerine, vallette, strafighe, bonazze di

tutti i tipi e donne che la danno per lavoro. E quando cambi idea,

anzi, immagino che lì sia un paradiso di conferme..."

"Be', no. Diciamo che quello è il lato più piacevole del lavoro."

Proprio in quel momento passa una delle ballerine. Una... la

più bona.

"Ciao Stefano."

"Ciao."

"Ci vediamo dentro."

"Certo."

Se ne va sorridendo, bella e sicura, con un passo deciso,

tranquillo,

certa delle attenzioni più o meno delicate, dei pensieri, i più

diversi, che accompagnano il suo allontanarsi di schiena.

"Capirai, hai capito tutto."

Pallina è in ottima forma, non perde un colpo.

"E poi... 'Stefano'?! È la prima volta che sento chiamarti

Stefano.

Oddio, sei pure in incognito."

"Sai, Step è troppo confidenziale."

Proprio in quel momento mi sento chiamare. "Step!"

Mi giro. È Gin. Avanza sorridente e solare, bella nella sua

trasparenza

selvaggia. Pallina alza il sopracciglio. "Sì, è vero! Step è

troppo confidenziale!"

Gin arriva e mi bacia veloce sulle labbra. Poi si mette di lato

come a dire: sono pronta per conoscere questa tua amica... Perché

è un'amica, vero? Donne.

"Ehm, sì scusa, ti presento la mia amica Pallina. Pallina questa

è Ginevra. "

"Ciao." Gin le dà veloce la mano. "Chiamami pure Gin."

"Io invece per amici e non, sono comunque Pallina."

Si scrutano per un attimo dal basso verso l'alto, veloci. Poi non

si sa come, né perché, ma per fortuna, decidono di starsi

simpatiche.

Scoppiano a ridere. "Step," fa Gin, "io vado. Non fare tardi

che ti hanno cercato dentro."

"Ok, grazie, arrivo subito."

"Ciao Pallina" la saluta sorridente e si allontana. "Piacere di


averti conosciuto."

Rimaniamo per un attimo in silenzio a guardarla andare via.

Pallina poi curiosa "È un'attrice?".

"No. Ha un ruolo semplice semplice, fa la valletta."

"Cioè?"

"Porta le buste."

"Peccato, è un talento sprecato."

"Che vuoi dire?"

Pallina fa la voce in falsetto "Piacere di averti conosciuto".

"Ma guarda che a Gin magari le stai simpatica sul serio."

"Vedi, sarebbe un'attrice perfetta! Ha fregato anche te."

"Ma sei troppo prevenuta."

"Siete voi uomini troppo sprovveduti. Vedrai se non ho ragione

io. Quando la rivedi?"

Fra poco.

"Ecco allora o starà zitta e farà il muso oppure ti tempesterà di

domande. 'Chi era quella Pallina? Che fa? Da quanto la conosci?'

E preoccupati soprattutto se ti chiede: 'Ma che, c'hai avuto una

storia con lei?'."

"Perché?"

"Perché allora non è solo curiosa... è anche innamorata."

E Pallina si allontana così, come fa lei, come ha sempre fatto,