"Meno male, mi stavi stritolando!"
"Scusa, avevo paura, non sono mai stata dietro in moto!"
"C'è sempre una prima volta per tutto."
Proprio in quel momento una Mercedes frena vicino a lo-
ro. Raffaella scende di corsa. Non crede ai suoi occhi.
"Babi, ti ho detto mille volte che non voglio che tu vada die-
tro in moto. E poi cosa ci fai con quei capelli bagnati?"
"Ma... veramente..."
"Signora, aspetti che le spiego. Io non volevo accompa-
gnarla, è vero? Diglielo a tua madre che non volevo. Però lei
ha insistito tanto... Perché è successo che il suo cavaliere, uno
con una bellissima BMW, ma tutta sfasciata, è scappato via."
"Come è scappato?"
"Sì, l'ha lasciata per strada! Pensi che tipo."
"Assurdo."
"Infatti! Ma io l'ho sgridato per questo, eh, signora, non si
preoccupi." Step guarda Babi. "Vero Babi?"
Poi, facendolo sentire solo a lei: "Sai una cosa... Babi. Mi
piace il tuo nome".
"Senti mamma lascia stare, eh, ne parliamo dopo."
Claudio abbassa il finestrino elettrico.
"Ciao Babi."
"Ciao papa."
Step saluta anche lui.
"Buonasera!" È divertito da quella strana riunione di fa-
miglia. Raffaella, invece, non si sta divertendo affatto.
"Come ti sei conciata? Dov'è il mio vestito di Valentino?"
Babi alza il braccio mostrando la busta.
"Qua dentro."
"E tua sorella? Si può sapere dove l'hai lasciata?"
Proprio in quel momento arriva anche Daniela. Scende dal-
la macchina insieme a Palombi che l'ha accompagnata.
"Ciao ma'."
Non fa in tempo a finire la frase. Raffaella le da un ceffo-
ne, prendendola in piena faccia.
"Così impari a non tornare con tua sorella."
"Mamma, ma non sai cos'è successo. Sono arrivati degli
imbucati e..." ,, ., , .,
63
i "Stai zitta."
Daniela si massaggia in silenzio la guancia. Palombi, se-
guendo anche lui l'ordine di Raffaella, risale in macchina e se
ne va.
Step accende la moto. Si avvicina a Babi.
"Ora capisco perché hai questo caratteraccio. Non è colpa
tua, è una cosa ereditaria."
Poi mette la prima e con un "Arnvederci" strafottente si al-
lontana nella notte.
Babi e Daniela salgono in macchina. La Mercedes entra nel
comprensorio e passa davanti al portiere. Fiore si è divertito
molto di più a vedere quei cinque minuti che tutto "Torno sa-
bato... E tre". Più tardi, mentre si spogliano, Daniela si scusa
con la sorella per averle sbrindellato la gonna che le ha pre-
stato ^
"È stato Palombi, mi ha baciata!" Ma il suo orgoglio è bloc-
cato sul nascere da un sonoro schiaffone. Quando si fanno cer-
te confidenze a una sorella, bisogna essere sicuri che i genito-
ri siano già a letto. Raffaella, dal nervoso, ci mette un po' ad
addormentarsi. Quella sera molte persone dormono male, al-
cune passano la notte all'ospedale, altri hanno degli incubi. Fra
questi Chicco Brandelli. Pensa a tutte le soluzioni possibili, la-
sciare la macchina per strada, portarla di nascosto dal carroz-
ziere l'indomani mattina, o buttarla in una scarpata e denun-
ciarne il furto. Alla fine giunge all'unica soluzione possibile.
Non ci sono soluzioni. Dovrà affrontare suo padre, proprio co-
me ha fatto Roberta quella stessa sera, con i suoi. Babi è a let-
to, stravolta dalla serata. Pensa che la colpa di tutto è di quel
deficiente, di quel cafone, di quell'animale, di quella bestia, di
quel violento, di quel maleducato, di quello strafottente, di quel-
l'idiota. Poi, pensandoci meglio, si accorge di non sapere nean-
che come si chiama.
Due raggi di sole attraversano la stanza. Salgono lungo i
bordi del letto, sulla trapunta, sui suoi capelli dorati, sulle sue
braccia scoperte. Al caldo tocco di un nuovo giorno Babi apre
gli occhi. La sveglia non ha ancora suonato. Si tira su il piu-
mino, coprendosi fin sotto il mento. Rimane con gli occhi an-
cora socchiusi, con le mani sulla pancia, senza spostare le gam-
be, immobile. Improvvisamente la sveglia suona. Fastidiosa e
insistente, preceduta solo da un piccolo scatto. Babi si muove
svogliata nel letto, allunga il braccio, cercando la sveglia a ta-
stoni sul comodino. Urta Siddharta di Resse, un libro della Your-
cenar lasciato a metà e Ballo di famiglia. Trova la sveglia, la
spegne. Poi accende la radio. È già sintonizzata sui 103.10, e
come ogni mattina Branko sta dando gli oroscopi.
"Gemelli. Anche oggi una situazione stazionaria. La luna
passa nel vostro segno. I suoi influssi vi renderanno partico-
larmente nervosi."
Capirai, papa non lo reggo normalmente, figuriamoci ades-
so con gli influssi della luna!
"Cancro. Per i nati sotto questo segno..." Lascia correre sen-
za prestare troppa attenzione alle parole. Chi è del Cancro?
Pallina? No, è nata a maggio. Maggio deve essere Toro o Pesci.
No Pesci è marzo.
Lentamente chiude gli occhi e si riaddormenta. Si lascia
andare così, in quella specie di dormiveglia leggero e piacevo-
le, ancora calda e intontita, tornata da poco da chissà quale
mondo. Ma poi, senza capire bene perché, si sveglia improv-
visamente. Forse un rumore lontano, un profumo diverso, una
sensazione di responsabilità. Apre gli occhi di corsa e si gira
veloce verso la sveglia. Ancora le 7.20. Meno male. Sono pas-
sati appena pochi secondi, ma chissà perché le sono sembrati
lunghissimi.
"Vergine. Per i nati in questo periodo..." ' '"'
65
Babi si gira verso la radio particolarmente interessata. È il
suo segno. Sei settembre, "...il passaggio di Venere porterà mo-
menti particolarmente felici nella vita degli innamorati." In-
namorati! Figurati, prima devo incontrare uno giusto. Non uno
che scappa e mi lascia per strada. Scende dal letto. Poi sente
dei rumori dalla camera vicina, corre verso il bagno ma Da-
niela è più veloce di lei e le chiude quasi la porta in faccia.
"Dai Dani, fammi entrare, sono già le sette e mezzo..."
"Sì, così ti prendi l'esclusiva del lavandino come al solito.
Non esiste."
"Dai, non fare la cretina, ti faccio posto." Daniela apre la
porta. Babi entra.
"Mi sa che non ti sono bastate le botte di ieri sera." Danie-
la le risponde con una smorfia, poi si alternano lavandosi a
pezzi, un po' per una, senza vergogna e soprattutto senza par-
lare. La mattina Babi fino a quando non ha preso il caffè è in-
trattabile, proprio come sua madre. Daniela tenta lo stesso.
"Che te ne sembra di quello che ti ha accompagnato ieri se-
ra? Ti piace?"
Babi fa uno strano verso. Non può rispondere, si sta la-
vando i denti. Guarda la sorella attraverso lo specchio con gli
occhi stralunati, poi si sciacqua veloce la bocca. "Mi piace? Ma
che, stai scherzando? Sei pazza? Come può piacermi uno co-
sì? Una bestia. Lo sai che ha fatto ieri sera? Con i suoi amici
ha sfondato la macchina di Brandelli, poi ha cominciato a fa-
re a botte con Chicco; allora si è fermato il signor Accado che
passava di lì e ha cercato di dividerli e quel tipo, quell'anima-
le, ha menato pure lui. Come può piacermi uno che adopera
la testa per darla in faccia agli altri invece che per pensare?"
"Sarà, ma a noi ci piace a tutte!"
"A voi? A voi chi?"
"A me, Giuli, Giovanna, Stefania..."
"Sì, quattro sgallettate deficienti che hanno il culto di que-
sti qui... Il mito dei picchiatori, degli idioti, mi dirai. Vorrei ca-
pire che gusto c'è ad andare in giro a distruggere tutto, a fare
sempre casino, a picchiare la gente..."
"Hanno un sacco di ragazze carine, le cambiano come e
quando vogliono lui e i suoi amici."
"Mi immagino che tipo di ragazze!"
"No, ce ne sono anche di finissime. Pensa che proprio Glo-
ria, la figlia degli Accado, sta con Dario, uno degli amici di
Stop."
^tep. " <-Sf.r "!* .»?:-* _,.!,', '*, " i"1-* ,.,' ./
66
"Sì, Stefano Mancini, quello che ti ha accompagnata. Io e
Giulia lo chiamiamo 10 e lode, ma tutti lo chiamano Step."
"Step? Passo? Ne dovrebbe fare tanti uno dopo l'altro e
buttarsi nel fiume per quanto mi riguarda. Dai, sbrigati, non
voglio sentire papa che urla come al solito perché facciamo
tardi."
Babi torna in camera e comincia a vestirsi velocemente.
La divisa è lì, sulla sedia. L'ha preparata la sera prima anche
se hanno fatto molto tardi. Ormai è diventata un'abitudine. Si
infila la camicia celeste, poi si mette la gonna.
Step. Che nome idiota. D'altronde, gli va perfetto. Babi va
in cucina.
"Ciao mamma."
Babi bacia Raffaella sulla guancia. Come ogni mattina la
colpisce il sapore di latte della sua crema Revlon.
"Ciao Babi."
Raffaella è lì che beve il suo caffè nero senza zucchero. Gli
occhi struccati e ancora insonnoliti non sono abituati alla lu-
ce. La cucina infatti è tutta in penembra. Babi si siede davan-
ti a lei. Arriva Daniela che prende posto lì vicino. Babi si ver-
sa del caffè, poi il latte, e ci mette dentro un po' di Dietor.
Anche Daniela si versa il caffè e poi del latte, ma ci mette
dello zucchero di canna. Ognuno con le proprie abitudini, il
proprio posto, la propria tazza.
"Mamma potresti comprare quei budini al riso-latte della
Danone al sapore di cioccolato. Buonissimi!"
Daniela guarda Babi cercando un'approvazione che non
trova.
"A me invece mamma dovresti prendere degli altri biscot-
ti integrali, che stanno finendo."
"Se non lo scrivete non compro nulla."
Daniela si alza e aggiunge alla lista della spesa su una men-
sola lì vicino i suoi budini e i biscotti dietetici della sorella.
"Daniela, ti avverto che se anche stavolta li fai scadere li
paghi tu."
"Ma mamma perché mi dici così?"
"Perché gli ultimi yogurt alla frutta che ti piacevano tanto
li ho dovuti buttare."
"Buongiorno a tutti! Come stanno le mie splendide don-
ne?" Claudio bacia le sue due figlie. Si siede anche lui al suo
solito posto a capotavola vicino a Raffaella.
"Malissimo, non capisco perché la mattina si debbano fa-
re sempre delle chiacchiere lunghissime e inutili. Stabiliamo
una regola. Di mattina non si parla." ,. , , ,, , (
67
Raffaella si versa un altro po' di caffè, poi si alza.
"Be', io torno a letto. Con voi due ci vediamo all'uscita di
scuola. A proposito, dite a Giovanna che oggi non voglio aspet-
tare. Ha detto mamma che se non viene subito, lei se ne va."
Da un bacio sulla guancia a Claudio e con un "Ciao tesoro!"
va via.
Claudio prende la caffettiera. L'apre e guarda dentro.
"Ma è possibile che non mi lasciate mai un po' di caffè?"
Claudio sbatte la caffettiera sul piattino di legno.
"Tutte le mattine la stessa storia. Ma insomma, non è pos-
sibile!"
Babi prende la caffettiera. "Papa, te ne preparo uno?"
"Non c'è più tempo, vorrà dire che lo prenderò fuori, al so-
lito. Ma perché non facciamo una caffettiera più grossa?"
Daniela mette a posto le tazze nel lavabo. "Perché non ce
l'abbiamo."
"E allora compriamola." Daniela gli mette davanti la lista
della spesa.
"Che c'è?"
"Tieni, scrivi. Mamma non vuole ricordarsi nulla. Qualun-
que cosa vogliamo, bisogna scriverla."
Claudio prende il foglio dalle mani di Daniela. Lo legge, poi
scrive, sotto "biscotti dietetici" con, tra parentesi, "Babi", "caf-
fettiera da venti" con, tra parentesi, "Claudio che non riesce
mai a bersi un caffè".
"Tre metri sopra il cielo" отзывы
Отзывы читателей о книге "Tre metri sopra il cielo". Читайте комментарии и мнения людей о произведении.
Понравилась книга? Поделитесь впечатлениями - оставьте Ваш отзыв и расскажите о книге "Tre metri sopra il cielo" друзьям в соцсетях.