spira tremante. Poi apre la bocca, pronta ad accogliere il suo

bacio. In quel momento Step si stacca. Babi rimane un attimo

così, con la bocca aperta, gli occhi chiusi, sognanti. Poi li apre

improvvisamente. Step è davanti a lei con le braccia conserte.

Sorride. Scuote la testa.

"Eh Babi, Babi. Così non va. Sono un porco, un animale,

una bestia, un violento. Dici, dici, però alla fine ci stai... e ti la-

sceresti pure baciare. Vedi come sei fatta? Sei incoerente!"

Babi diventa rossa dalla rabbia.

"Sei proprio uno stronzo!"

Comincia a colpirlo con una scarica di pugni. Step cerca

di proteggersi mentre ride. "Sai che cosa mi hai ricordato pri-

ma? Un pesce rosso che avevo da piccolo. Stai lì con la bocca

aperta che boccheggi. Proprio come lui quando gli cambiavo

l'acqua e mi cadeva fuori, nel lavandino..." Babi lo centra con

uno schiaffo.

"Ahia!" Step si tocca la guancia divertito. "Guarda che è

sbagliato, con la violenza non si ottiene nulla. Lo dici sempre

anche tu! Non è che se mi meni poi io ti bacio. Forse, se mi

prometti che non mi denuncerai..."

"Io ti denuncio eccome. Vedrai! Finirai in galera, te lo giuro."

"Ti ho già detto che non devi giurare... nella vita non si può

mai dire..."

Babi si allontana veloce. Il giubbotto le sale su scoprendo-

le un bel didietro coperto da piccole mutandine chiare. Tenta

di coprirsi come può, mentre infila la chiave sbagliata nella

serratura del portone.

"Ehi, il giubbotto lo voglio adesso."

Babi lo guarda con rabbia. Si toglie il giubbotto e lo butta

per terra. Rimane in reggisene e mutandine, al freddo, con le la-

crime agli occhi. Step la guarda compiaciuto. Ha un bel fisi-

chetto, niente male sul serio. Raccoglie il giubbotto e se lo infi-

la. Babi maledice quelle chiavi. Dov'è finita quella del portone?

Step si accende una sigaretta. Forse ha fatto male a non

baciarla. Poco male, sarà per un'altra volta. Babi finalmen-

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te indovina la chiave, apre il portone ed entra. Step va ver-

so di lei.

"Be', pesciolino, non mi dai il bacio della buonanotte?"

Babi gli sbatte quasi il portone in faccia. Attraverso il ve-

tro Step non può sentire quello che dice, ma lo legge facilmente

sulle sue labbra. Gli consiglia, o meglio gli ordina, di andare

in un certo posto. Step la guarda allontanarsi. Certo, se quel

posto è bello come quello che ha lei, non gli dispiacerebbe vi-

sitarlo.

Babi apre lentamente la porta di casa, entra e la richiude

senza far rumore. Cammina in punta di piedi nel corridoio e

si infila in camera sua. Salva! Pallina accende la luce piccola

sul comodino.

"Babi sei tu! Meno male, ero così in pensiero! Ma che fai

conciata così? Ti ha spogliata Step?"

Babi prende la camicia da notte nel cassetto.

"Sono finita nel letame!"

Pallina annusa l'aria.

"È vero, si sente. Non sai che paura ho avuto quando ho vi-

sto quella moto cadere. Per un attimo ho pensato che fossi tu.

Sei foltissima. Brava. Gliel'abbiamo fatta vedere a quelle due

sgallettate. Senti, ma la mia cinta di Camomilla che fine ha fat-

to?"

Babi la fredda con lo sguardo.

"Pallina, non voglio più sentir parlare di cinte, di camo-

mille, di Pollo, di corse e di storie di questo genere. Chiaro? Ed

è meglio per te se stai zitta, se no ti tiro fuori a calci dal mio

letto e ti faccio dormire per terra, anzi ti sbatto fuori di casa!"

"Non lo faresti mai!"

"Vuoi provare?"

Pallina la guarda. Decide che non è il caso di metterla al-

la prova. Babi va verso il bagno.

"Babi."

"Che c'è?"

"Di' la verità. Ti sei divertita un sacco con Step, eh?"

Babi sospira. Non c'è niente da fare. È irrecuperabile.

Step scavalca il cancello, attraversa il giardino senza fare

rumore. Poi si avvicina alla finestra. La serranda è alzata. For-

se non è tornata. Picchietta con le dita sul vetro. La tendina

chiara si sposta. Nella penembra compare il viso sorridente di

Maddalena. Lascia andare la tendina e apre subito la finestra.

"Ciao, che fine hai fatto?" ., " - ,,. ,, ,,<,.,,, ,^

159

"Mi ha inseguito la polizia." i . > » ", > >o i

"Tutto bene?" -! . >-

"Sì, tutto a posto. Spero non abbiano presola targa.*

"Hai spento i fari?" t><-> ir

"Certo." - > i . -

Maddalena si sposta. Step scavalca agilmente il davanzale

4sd entra nella sua camera.

i "Fai piano. I miei sono tornati da poco."

Maddalena chiude la porta a chiave, poi salta sul letto. Si

infila sotto le lenzuola.

"Brrr... che freddo che fa!" Gli sorride. Si sfila dalla testa la

camicia da notte e la fa cadere ai piedi di Step. La debole luce

della luna entra dalla finestra. I suoi piccoli seni perfetti si scor-

gono chiari nella penembra. Step si toglie il giubbotto. Per un

attimo gli sembra di sentire l'odore della campagna. È strano,

sembra misto a uno strano profumo. Non ci fa caso più di tan-

to. Si spoglia ed entra nel letto. Si stende vicino a lei. Madda-

lena lo stringe forte. Step scivola subito giù con la mano, le ac-

carezza la schiena, i fianchi. Risalendo si ferma tra le sue gam-

be. Maddalena sospira al suo tocco, poi lo bacia. Step mette la

sua gamba fra le sue. Maddalena lo ferma. Si avvicina al co-

modino. Trova a tastoni lo stereo. Spinge REW. Manda indie-

tro una cassetta. Un rumore secco l'avvisa che è tornata all'i-

nizio. Maddalena spinge PLAY.

"Ecco."

Torna tra le sue braccia.

"Tutto fatto." Lo bacia con passione. Dalle casse dello ste-

reo escono basse le note della canzone Ti sposerò perché. La vo-

ce di Eros accompagna dolcemente i loro sospiri.

È vero, forse è lei la donna adatta a lui. Maddalena sorri-

de. Sussurra quasi tra il fresco rumore delle lenzuola:

"Questa è una di quelle volte in cui invece bisogna sapersi

muovere... giusto?".

"Giusto."

Step le bacia il seno. Ne è sicuro. Madda è la donna adat-

ta a lui. Poi, all'improvviso, si ricorda cos'era quello strano pro-

fumo che ha sentito nel giubbotto. È Caronne. Si ricorda an-

che a chi appartiene. E per un attimo, nel buio di quella stan-

za, non è più così sicuro.

160

. 4

=./! *

« -M i

Un suono insistente. La sveglia.

Pallina la spegne. Scivola giù dal letto senza far rumore e

si veste. Guarda Babi. Si è appena mossa e dorme ancora tran-

quilla a pancia in su. Pallina si avvicina alla piccola bacheca

in legno attaccata al muro. U2, Ali Saints, Robbie Williams,

Elisa, Tiziano Ferro, Cremonini, Madonna. Ci vuole qualcosa

di veramente speciale. Eccolo lì. Controlla il volume e lo ab-

bassa. Poi sfiora appena il tasto play. Settemila caffè. Britti dol-

cemente comincia a cantare. Il volume è giusto. Babi apre gli

occhi. Si gira sul cuscino finendo a pancia in giù. Pallina le

sorride.

"Ciao."

Babi si gira dall'altra parte. La sua voce arriva un po' soffo-

cata.

"Che ore sono?"

"Le sette meno cinque."

Pallina le si avvicina e la bacia sulla guancia. '*

"Pace?"

"Minimo mi ci vuole un cornetto al cioccolato di Lazzare-

schi."

"Non c'è tempo, tra poco mia madre è qui, devo andare a

fare le analisi."

"Allora niente pace."

"Stanotte sei stata fortissima."

"Ho detto che non volevo sentirne più parlare." ',

Pallina allarga le braccia.

"Okay, come vuoi. Ehi, cosa dico a tua madre se la inconi

tro mentre esco?" '

"Buongiorno."

Babi le sorride e si tira su le coperte. Pallina prende la bor-

sa con i libri e se la mette sulla spalla. È felice, hanno fatto pa-

ce. Babi è troppo forte, e poi adesso è anche una camomilla.

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Pallina chiude piano la porta dietro di sé, attraversa veloce in

punta di piedi il corridoio. La porta di casa è ancora chiusa a

chiave. Fa scattare la serratura, e proprio mentre sta per usci-

re sente una voce dietro di lei.

"Pallina!"

È Raffaella, in una vestaglia rosa, il viso struccato, legger-

mente sbiadito e soprattutto stupito. Pallina decide di seguire

il consiglio di Babi, e con un "Buongiorno signora" si dilegua

giù per le scale. Esce dal portone e arriva al cancello. Sua ma-

dre non è ancora arrivata. Si siede sul muretto in attesa. Il so-

le tiepido sale di fronte a lei, il benzinaio leva la catena alle

pompe, alcuni signori escono frettolosi dal giornalaio lì da-

vanti, portando sottobraccio il peso di notizie più o meno ca-

tastrofiche.

Alla luce del giorno non ha più dubbi. Non vorrebbe per

madre Raffaella, assolutamente, anche se è molto più puntua-

le della sua.

Babi entra nel bagno. Incrocia la sua faccia allo specchio.

Non è delle migliori. Fare la camomilla non dona, almeno a

lei. Apre il rubinetto dell'acqua fredda, la fa scorrere per un

po', poi si sciacqua con forza il viso.

Daniela appare dietro di lei.

"Raccontami tutto! Com'è andata? Com'è la serra? È sul se-

rio divertente come dicono? Hai incontrato qualche mia amica?"

Babi apre il tubetto del dentifricio, comincia a spingerlo

dal fondo cercando di fare scomparire l'orma del pollice di Da-

niela che ha colpito esattamente a metà.

"È una cretinata. Un gruppo di bori che rischia inutilmen-

te la vita e ogni tanto qualcuno che riesce a perderla."

"Sì, ma c'è tanta gente? Che cosa fanno? Dove si va dopo?

Hai visto le camomille che forza? Che coraggio, eh? Io non ce

la farei mai a fare la camomilla!"

"Io ce l'ho fatta..."

"Sul serio? Hai fatto la camomilla? Uau! Mia sorella è una

camomilla."

"Oh, non è poi questa gran cosa, ti assicuro, e poi ora de-

vo prepararmi."

"Ecco, fai sempre così! Con te non c'è soddisfazione. Che

vantaggio hai ad avere una sorella più grande se poi non ti rac-

conta nulla? Tanto abbiamo già deciso con Andrea che la pros-

sima settimana ci andiamo anche noi! E se mi va, faccio an-

che la camomilla!" Daniela esce sbuffando dal bagno. Babi sor-

ride fra sé, finisce di lavarsi i denti poi prende la spazzola. Nien-

te da fare. Daniela si è vendicata a distanza. Alcuni lunghi ca-

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pelli neri giacciono immobili e aggrovigliati fra le capocchie

della loro spazzola. Babi li raccoglie con la mano e li butta nel

water. Poi tira l'acqua e comincia a pettinarsi.

Daniela ricompare dietro la porta.

"Dove hai messo le Superga che ti ho prestato ieri sera?" '

"Le ho buttate."

"Come, le hai buttate? Le mie Superga nuove...?"

"Hai sentito, le ho buttate. Sono finite dentro al letame ed

erano talmente rovinate che le ho dovute buttare. Anche per-

ché sennò Step non mi accompagnava a casa."

"Sei finita nel letame, poi Step ti ha accompagnato a casa?

E quando l'hai fatta la camomilla?"

"Prima."

"Dietro a Step?" '

"No." '

Daniela a piedi nudi segue Babi in camera sua.

"Insomma Babi, mi racconti com'è andata?"

"Senti Dani, facciamo un patto, se tu da oggi in poi pulisci

la nostra spazzola dopo esserti pettinata, io fra qualche gior-

no ti racconto tutto, va bene?"

Dani sbuffa.

"D'accordo."

Poi torna in camera sua. Babi si infila la divisa. Non le avreb-

be mai raccontato nulla, lo sa. Daniela forse avrebbe pulito la

spazzola per i primi giorni, ma poi basta. È più forte di lei.

Raffaella entra nella camera di Babi.

"Ma Pallina ha dormito qui?"