"Io t'ammazzo! Maledetto, maledetto!"
L'idraulico la blocca da dietro. "Signora, calma… Calma, calma… Che sennò finisce in prigione." Riesce a toglierle la chiave inglese dalle mani. "Mi sembrava che l'aveva presa troppo bene!"
Pietro barcolla verso il salotto. Susanna lo guarda senza la minima emozione.
"Sparisci per sempre dalla mia vita."
Trentadue
Pietro si leva le mani dalle orecchie, giusto in tempo per ascoltare quelle ultime parole.
"No, dico, Alex, capisci? No, dico, capisci? Mi voleva ammazzare…"
Alex è allibito. "No, non capisco, capisco solo quanto sei cretino!"
"Cioè?"
"A parte che non avresti dovuto tradirla come hai sempre fatto… E poi lo fai portandoti una a casa?"
Flavio interviene. "È quello che gli ho detto pure io. È stato un modo per farti scoprire: non sapevi come dirglielo e hai trovato questa soluzione…"
"Sì, è arrivato lo psicologo… Il fantathriller sentimentale… Mi ha beccato e basta…"
"Ho capito, ma non potevi portartela da un'altra parte, se proprio dovevi?"
Flavio scuote la testa. "Io non riuscirei mai a fare una cosa del genere…"
"Perché voi siete troppo calcolatori. Quando ti prende la passione è così… Ci siamo sentiti, abbiamo preso un caffè. Eravamo a un passo da casa. Ti va di salire? E dai… In quei momenti prendere una camera d'albergo è troppo di cattivo gusto…"
"Pietro!" urla Alex. "Cattivo gusto? Ma stai parlando del tuo matrimonio! Hai due figli!"
Enrico rientra in salotto. "Ecco, io ne avrei una che si è appena addormentata… Potreste gentilmente, no dico, gentilmente non urlare?"
Alex sospira. "E io che pensavo aveste fatto a botte tu e Flavio. Sarebbe stato meglio."
Flavio lo guarda male. "E chi vinceva?"
"Cretino…" Pietro si massaggia la fronte. "Sembri Susanna. Sai che ha detto? Voglio sapere solo una cosa: come mai quando stavamo insieme non mettevi mai una candela, un po'"d'atmosfera, della musica, una bottiglia di champagne?" "Così ha detto?"
"Sì, prima di cacciarmi per sempre." "Secondo me allora forse potresti recuperare…" "Ci ho provato tutto il pomeriggio. È stata irremovibile." "E certo, perché secondo te ora basta un pomeriggio… Va bè… È chiaro… È ancora visibilmente scossa."
"Scossa… Non ragiona, vorrai dire. Ho due valigie in macchina. Ha cambiato la serratura di casa e mi ha fatto chiamare dal suo avvocato per farmi una diffida. Non posso avvicinarmi a mia moglie… Che poi quell'avvocato era pure un mio amico…" "Bell'amico!"
"Già… Una volta però ho raccontato a Susanna che prima di conoscerla avevo avuto una storia con la ragazza di questo avvocato e lei ieri lo ha chiamato dicendoglielo e chiedendogli subito dopo se poteva occuparsi della nostra storia. E quello ha accettato subito! Figurati…"
"No, figurati tu! Ma perché, gliel'hai raccontato?" "Ma è successo una vita fa!"
"Ma che c'entra, in amore non c'è mai un tempo…" "Pensavo che io e Susanna fossimo complici, una squadretta…" "Sì, e certo… Dove tu non le nascondevi niente, vero?" Pietro guarda i suoi amici. "Sentite, io credevo che tra me e lei ci fosse un tacito accordo. Tutti tradiscono tutti. E tutti facciamo finta di non saperlo, di non vedere, non sentire… Sai quante volte mi sono scopato donne che un secondo prima avevano giurato amore ai loro mariti al telefono, e perfino alcune con un figlio in pancia… Donne in attesa, avete capito? Che però non sanno rinunciare al sesso… Esattamente come noi!"
Alex scuote la testa, amareggiato. "No, ti sbagli, esattamente come te. Io, dopo che mi sono lasciato con Elena, non ho avuto voglia di nessuna fino a quando non mi sono innamorato di Niki. Innamorato, capisci? E da quando sto con lei non l'ho mai tradita."
"E da quanto ci stai?" "Quasi due anni…"
"Sì, ma non sei sposato! Mettiti nei miei panni. Vedila ogni giorno per dodici anni, settimana dopo settimana, mese dopo mese, anno dopo anno. Voglio vedere poi cosa ti inventi… Vienimelo a raccontare… Se ci arrivi! Io, sono un traguardo! Io, sono
un successo nell'arrivare dove sono arrivato! Guarda lui…" E indica Enrico che lo fissa sorpreso.
"Bè? Che hai da dire su di me?"
"Sei stato sempre fedele?"
"Sempre…"
"E ci ha rimesso! Lei se ne è andata con uno conosciuto dieci giorni fa… Pensa a quante scopate hai rinunciato!"
Alex non è più disposto a sentirlo. "Senti, Pietro, io credo che tu abbia un problema… Non è una lotta, la nostra. Deve esserti successo qualcosa, c'è troppa acredine in quello che dici."
Pietro allarga le braccia. "E invece ti sbagli, la penso naturalmente così… Senza nessun trauma adolescenziale."
Flavio si versa un po'"di birra. "Questo lo credi tu. Spesso non si è coscienti, si è sofferto talmente tanto per le cose che sono accadute, che alla fine le si cancella o rifiuta in blocco…"
"No, guarda…" Pietro si toglie il panno dalla testa. "Ne sono consapevole, tanto è vero il bernoccolo che ho qui in fronte… È tutta una cazzata. E più si va avanti più uno se ne rende conto. Flavio, tu e Cristina state insieme solo per paura… come moltissime altre coppie! Il vostro non è vero amore. È vero terrore! E io credevo che, senza dircelo, io e Susanna avevamo trovato l'equilibrio. Ma non era così. E sapete cosa vi dico? Meglio…" Si alza, si infila il giubbotto. "Da domani ricomincia una nuova vita. Voglio una casa tutta mia! Magari un loft, atmosfera giovane e poi donne… Divertimento… Nessuna responsabilità!" Ed esce chiudendosi la porta alle spalle.
"Ma perché, scusate…" Flavio guarda gli amici sconcertato, "fino a oggi che ha fatto di diverso?"
Alex annuisce. "Appunto, con l'unica differenza che non si era fatto beccare…"
"Infatti! Poteva stare attento comunque, era una coppia così divertente. Mi ricordo al loro matrimonio, lui… sembrava tanto innamorato…"
"Ecco, sembrava! Quel giorno ci provò anche con la hostess che prendeva i cappotti."
"Ah, sì… Me la ricordo pure io. Son passati dodici anni, eh… Ma era di un bono…"
"Sì, con due tette così… Ma al tuo matrimonio, cavoli, cioè, resisti almeno quel giorno."
"Lui no!"
"Però… Già il fatto che si sta cercando una casa, che vada a vivere da solo… Potrebbe servirgli per capire alcune cose."
"Tu credi?" Proprio in quel momento bussano alla porta.
"E ora chi è?" Enrico va ad aprire.
E Pietro con una valigia in mano. "Senti, da domani mi cerco un posto dove dormire… Ma stasera posso restare qui? Tanto sei solo, no?" Enrico si sposta e lo lascia entrare. "Ce l'hai un altro letto matrimoniale oltre al tuo?"
Alex e Flavio si guardano. "Niente. Non cambierà mai."
Trentatré
Bella mattina di sole. Sabato. Sono quasi le undici. La gente cammina lenta e curiosa per le stradine del mercato. Niki sta letteralmente scavando all'interno di una cesta di magliette in offerta messa su un banco coloratissimo di via Sannio. "Che dici, questa rosa è carina, no?"
"Sì, dai, può andare e poi costa solo cinque euro!" Olly si sta misurando un paio di jeans appoggiandoli sopra ai suoi. Hanno alcuni ricami sulla coscia sinistra. "Oh, forti questi… sono stilosi!"
"Oh, ma senti come parla questa da quando l'hanno presa a fare lo stage! A Olly & Gabbana!" dice Erica mentre spulcia una serie di coprispalle.
"Seee… è che sono stilosi davvero, nei mercatini si trovano sempre cose originali, e poi la gente ti chiede dove le hai comprate perché sembrano di negozio… E comunque vedrai come mi verrai a cercare quando sarò famosa e tutti vorranno i miei abiti!"
"Allora devi anche pensare alla griffe…" ride Diletta guardando le amiche così prese alla ricerca di vestiti.
"Vero. Potrei chiamare la mia casa di moda… Olly the Waves! Olly le Onde. Che figata!"
"Seee… Sembra Gerry Scotti al Milionario quando dice "Only the braves"!" scherza Niki.
"E infatti. Solo i coraggiosi realizzano i propri sogni! Lo dice sempre anche Giampi." Olly rimette sul bancone i jeans e fa segno alle amiche di proseguire nel giro. "Andiamo a vedere dove li fanno meno cari, basta girare un po'"per trovare l'offerta migliore!"
Camminano in mezzo alla gente, a volte sottobraccio, a volte lasciandosi perché non è possibile proseguire in quel modo. Guardano tutti i banchi, commentano, annuiscono, scuotono la testa vedendo magliette, abiti, cinture.
"Certo però, Olly, mamma mia con "sto Giampi" dice Erica raggiungendole dopo essere rimasta un po'"indietro per guardare un giubbino giallo di pelle appeso a una stampella. "Ne parli
sempre! Una come te che diceva sempre male dell'amore! Me lo ricordo, sai!"
"Io non dicevo male dell'amore! È che non mi ero mai innamorata! E Giampi mi piace un casino! E bello, è alto, è moro, è premuroso ma anche un po'"spaccone, è pieno di amici, va in palestra, è simpatico, non si dimentica mai di telefonarmi, mi fa le sorprese!"
"Eh…" fa Diletta, "sembra la descrizione di Filippo!"
"O di Alex!" dice Niki.
"O di… boh! Io non ce l'ho il ragazzo!" dice Erica, e tutte si mettono a ridere.
Proseguono in mezzo ai banchi coperti attaccati uno all'altro che vendono abbigliamento vintage, militare, stock di marca, scarpe. E anche abiti di scena: è proprio a uno di questi che si ferma di colpo Niki. Vede un grande cappello rosa con le piume e se lo mette. Si atteggia un po'"ad attrice, facendo le smorfie con la bocca e ammiccando. La signora del banco sorride.
"Ahò, je sta proprio bene, signori…"
Arrivano anche le Onde e cominciano a provarsi di tutto. Abiti lunghi, corti, cappelli, bandane. Li provano sopra i vestiti che hanno e fanno una minisfilata davanti al banco. La gente si ferma e ride, altri se ne vanno a testa bassa scocciati, lamentandosi per quello strano evento che sta rallentando il loro passo.
Qualche minuto dopo camminano di nuovo in mezzo alle viuzze del mercato.
"E comunque, care mie, Giampi è forte e se qualcuna me lo guarda troppo o gli si avvicina, gli spezzo le braccine! In effetti è uno che piace un po'"troppo alle donne…"
Le Onde si guardano. Poi scoppiano a ridere. "Ma senti senti! Olly gelosa! Pfiuuu!" e cominciano a far gesti con la mano e a provocarla.
"Allora, Erica, stasera ci esci tu con Giampi o tocca a me?" dice Niki.
"In realtà stasera tocca a Diletta, a me domani e a te lunedì!"
"Ok ok, basta organizzarsi!" Olly tira un colpo sulla spalla di Niki.
"Ahia!"
"E ahia sì! E anche più di ahia! Giù le manine! Avete già il vostro e chi non ce l'ha…" si gira verso Erica, "… vada a comprarselo al mercato!" e scappa via, rincorsa da Erica e le altre. E vanno così, in mezzo alla gente che non capisce quelle quattro scalmanate che urtano borse, saltano scatole, spingono un po'"per passare. E ridono. Amiche.
Trentaquattro
Alcuni giorni dopo. Niki ha appena finito la sua lezione quando incrocia il gruppo di amici dell'università che si stanno organizzando. Marco e Sara lanciano l'idea.
"Ehi, che fate? Vi va di venire a mangiare una cosa con noi?" Giulia, Luca e Barbara ci pensano un attimo. "E tu, Niki?"
"No, grazie, io torno a casa. Ho l'esame abbastanza presto e voglio cominciare subito per non dover studiare come una pazza solo alla fine."
Giulia ci ripensa. "Anch'io vado a casa, magari domani."
Barbara solleva le spalle.
"Ok, come volete, come siete pesanti però…"
Giulia cerca di scusarsi. "Oh, io so solo che sono appena al secondo anno e già non ne posso più…"
Barbara sembra saperla lunga. "Perché, secondo te quando poi finisci l'università va meglio?"
Sara alza le mani come se si arrendesse. "Non mi tirare fuori la solita frase…"
Niki è curiosa. "Quale?"
"Gli esami non finiscono mai…"
"Hai ragione…"
Sara scuote la testa. "Mamma mia, come sono noiosa…"
Niki sorride. "Dai, domani promesso che mangiamo tutti insieme. Anzi esagero, domani porto da bere, anzi una torta… Mi sto specializzando in dolci. Cioè, quando mi innervosisco e non ho più voglia di studiare, per fare un break preparo una torta. E vi dico solo una cosa: sto diventando bravissima. Pensate che voglia dì studiare che ho!"
"Non ci credo…" Luca ride. "Io quando non ne posso più di studiare… mi masturbo!"
"Luca!" Barbara si gira e gli dà un pugno sulla spalla. "Cioè, ti rendi conto di che cavolo dici?"
"Oh, ma è vero, è uno sfogo! Guarda che ho saputo che capita
"Scusa ma ti voglio sposare" отзывы
Отзывы читателей о книге "Scusa ma ti voglio sposare". Читайте комментарии и мнения людей о произведении.
Понравилась книга? Поделитесь впечатлениями - оставьте Ваш отзыв и расскажите о книге "Scusa ma ti voglio sposare" друзьям в соцсетях.