"Appunto…" E gli dà un altro pugno in pancia. "È come… l'hai chiesta!"
"Ma non è vero… Sei tu che ci hai letto della malizia!"
"Ah sì? Guarda che te ne do un altro più in basso cancellando le possibilità di qualunque tipo di malizia…"
"No no" fa Alex fingendosi spaventato. "Ti prego no, Niki! Anche se fossi un po'"più libero… Non avrei nessuna tentazione…"
Proprio in quel momento ritorna la hostess. "Ecco lo champagne… Sicura che non ne vuole, signora? Non è che ci ha ripensato?"
"No no, grazie, sono sicurissima." La hostess si allontana, Alex beve un po'. "Uhm… che bontà…" Niki accenna a un movimento e Alex subito si mette sulla difensiva, "… questo champagne!" E poi un sorriso e piano piano l'aereo raggiunge la pista di decollo, i motori iniziano a rombare, salgono di giri. Poi l'aereo comincia a
correre forte, più forte, ancora di più. Niki prende il braccio di Alex. Lo stringe, guarda dal finestrino proprio nel momento in cui l'aereo si stacca da terra. È un attimo. Poi qualche nuvola, le onde leggere del mare poco più sotto e un'improvvisa curva a sinistra… L'aereo si piega e va verso l'America.
Alex le sorride e le accarezza la mano. "Non aver paura, sei con me…" Niki sorride ora più tranquilla, si abbandona sul comodo sedile e ruba un po'"di champagne dal suo bicchiere, guardandolo furbetta sì, ma come un giovane guerriero che ormai ha deposto le armi e accetta sereno quella semplice resa. Poi Niki si appoggia alla sua spalla e piano piano si addormenta. Alex poco dopo le sposta con dolcezza i capelli dalla guancia, scopre quelle morbide labbra già leggermente imbronciate, quegli occhi chiusi, sereni, senza un filo di trucco, che riposano tranquilli in attesa di chissà quale sogno. E allora anche lui sorride travolto da quell'immensa tenerezza e forte, sicuro, si lascia scivolare sul suo sedile e tira un grande respiro, lungo, profondo, accompagnato dalla sensazione di aver fatto la scelta giusta. E continua a tenere la mano poggiata sulle gambe di Niki, come a sentirla sempre lì, vicina, come un gesto di proprietà, di sicurezza, che lei non possa scappar via. Alex sorride. Che poi dove potrebbe andare… su un aereo. Ma la consapevolezza di averla accanto gli fa venire in mente un'altra cosa. Ma come ho fatto a non pensarci prima?
Quaranta
Poco più tardi. Un rumore. Un improvviso vuoto d'aria. Niki sobbalza, si sveglia, si guarda intorno impaurita, disorientata.
"Shhh… Eccomi, sono qua." Alex l'accarezza dalla gamba fin sulla pancia. "Sono qui, è tutto a posto."
"Ma dove siamo?"
"Credo sopra la Spagna, ho controllato prima. Ti sei persa il film, The Hangover, carino, una commedia di Todd Phillips ambientata a Las Vegas, parla di tre testimoni che perdono l'amico che si deve sposare…" Sul monitor davanti ad Alex scorrono le immagini dei titoli di coda. "Però se vuoi lo rivediamo a Roma quando esce, oppure adesso che arriviamo a New York!"
"Sciocco…" Poi si guarda in giro. "La tua hostess non è più passata?"
Alex è preoccupato. "No… Assolutamente. Sul serio…"
"Peccato. Ho sete. Vorrei un po'"d'acqua."
"Spingi qui. E arriva subito…" Alex si sporge dalla sua parte e schiaccia un tasto sul bracciolo. Sopra di loro si accende una piccola lucina. Niki lo guarda storcendo la bocca. "Uhm… Sei troppo esperto!"
"Ma Niki, è su tutti gli aerei da sempre, anche quelli di linea… E un po'"ho viaggiato."
"Lo so… Ma non mi piaci!"
"Ma dai!"
"Il pensiero che tu potessi essere un po'"più libero l'hai preso con estrema felicità, troppa… E sì che non stiamo sempre insieme."
"Appunto…"
"E se già così vuoi la libertà, pensa se fossimo…"
Proprio in quel momento arriva una hostess. Ma non è la stessa di prima. "Mi avete chiamato?" Alex e Niki si guardano e scoppiano a ridere.
"Sì… Ci scusi…" Niki torna seria. "Posso avere, per favore, un po'"d'acqua?"
"Certo, gliela porto subito."
"Grazie."
"Vedi…" Alex la guarda sorridendo, "il pericolo è passato."
"Ma figurati! Non avevo paura neanche di quell'altra, che ti credi! Sei tu che ci rimetti…" Alex decide di incassare il colpo.
"Sì… Ma che stavi dicendo?"
"Io? Niente…" Niki fa la vaga. "Non mi ricordo. Comunque sai cosa mi piacerebbe un sacco? Leggere."
"Sul serio? Anche a me adesso!"
"Ma io non ho portato un libro…" Alex sorride e prende il suo zaino da sotto la poltrona. "Ci ho pensato io…" E tira fuori un grosso libro. È di Stieg Larsson. Niki lo guarda. "Uomini che odiano le donne? Ma che è, un messaggio?"
"Macché… È un bellissimo thriller di uno scrittore svedese che purtroppo non c'è più ma sta avendo un incredibile successo in tutto il mondo…"
Niki se lo rigira tra le mani. "Ma è enorme questo libro… Non so quando lo finisco!"
"Lo leggiamo insieme."
"E come? Scusa, hai detto che è un thriller! Che facciamo, lo dividiamo a metà, io leggo la prima parte, tu l'altra e poi ce lo raccontiamo?"
Alex sorride e infila di nuovo la mano nello zaino. "Ne ho due." E tira fuori un'altra copia dello stesso libro. "Ma dai! È bellissimo così!" E Niki lo guarda con gli occhi lucidi, innamorati. E che bello. Troppo bello. Nessuno mai aveva fatto una cosa così. E ha quasi paura della sua felicità. E cominciano a leggere, curiosi, divertiti, poi presi, appassionati, rapiti. E vanno avanti così per un bel po'"mentre superano il Portogallo e poi si trovano sull'Atlantico. E quell'aereo leggero, silenzioso, continua il suo viaggio.
Alex a un certo punto si sporge verso di lei per guardare il numero della pagina. Venticinque. "Sei indietro…"
"Non è vero… Fai vedere" e controlla la sua. Quaranta. "Ma non ci credo. Tu salti le pagine, lo fai apposta, dopo ti interrogo… Anzi ti interrogo adesso. Come si chiama il periodico dove lavora…"
""Millennium"."
"Va bè, quello non vale, c'è scritto anche nella trama…" e continuano così, interrogandosi a vicenda, facendo supposizioni su quello che accadrà.
"Ma non è strana la storia dei due, lei sposata con un altro che ogni tanto dorme da lui…"
"Ma non è vero!"
"Ma sì, lo dice all'inizio, vedi che hai saltato le pagine!"
"Ah già, è vero…" ride Alex.
"Non fare finta, non lo sapevi sul serio… Sei un falso!"
"Ma no… l'ho letto. Hanno una storia così perché fa parte della mentalità svedese, loro sono molto più aperti… Hai capito… Sesso libero."
E Niki lo ricolpisce.
"Ahia! Ma che ho detto, è nel libro."
"No, hai riguardato la hostess…"
"Ma solo perché stanno per servire da mangiare e ho una certa fame…" Poi si avvicina come a darle dei morsi. "Di te!"
"Cretino, guarda che mi stai facendo arrabbiare con questa hostess…"
"Ma io ho fame di te, sul serio… Ci nascondiamo in bagno?"
"Sì, come in quel film che mi hai fatto vedere, come si chiamava?"
"Ricche e famose."
"Sì, è quello che sull'aereo lui fa finta che ha perso la moglie per convincere quell'attrice bella… Com'era il nome?"
"Jacqueline Bisset."
"Esatto… a stare con lui e poi, mentre lei va in bagno, lui ci si infila e stanno insieme… Solo che quando sbarcano Jacqueline Bis- set vede che a prenderlo arriva la moglie, che è viva, con tanto di figli!"
"Eh sì, quei tipi così ricorrono a ogni stratagemma, anche alla commiserazione, pur di rimorchiare… Ma non è certo il nostro caso. Mi infilo in bagno?"
"Ehi, ma che t'è preso? È l'aereo che ti fa questo effetto? Non ti ci manderò mai più da solo… E comunque lo sai che un attore famoso è stato beccato mentre lo faceva con una hostess…"
"Certo. Ci volevano fare anche una pubblicità! Era una hostess australiana della Qantas e lui è Ralph Fiennes, quello che ha fatto Il paziente inglese… Solo che questa volta… È stato un impaziente americano!"
E continuano così, ridendo, chiacchierando, leggendo, prendendosi in giro. Arriva la cena e bevono un altro po', assaggiano la crêpe, mangiano un filetto, Alex le passa il dolce che non mangia, lei il pezzo di formaggio che ha lasciato.
"Vuoi sentirla questa? Ho preso la doppia cuffia anche per l'i- Pod." E ascoltano insieme un po'"di mix. James Blunt, Rihanna,
Annie Lennox. E questa volta è Alex ad addormentarsi. Passa una hostess, gli leva il vassoio. Allora Niki chiude il tavolinetto, lentamente lo piega, lo infila nel grande bracciolo laterale e lo richiude. Poi vede qualche briciola sul suo golf. Allora, leggera come una pinzetta, come in quel gioco, L'allegro chirurgo, le toglie senza quasi sfiorarlo, preoccupata che anche adesso qualche cosa possa suonare. E dopo passa la mano leggera sul suo braccio, una carezza che lo accompagni in chissà quale sogno.
Quarantuno
Niki si affaccia al finestrino. Il bizzarro gioco dei fusi orari le ha fatto perdere il senso del tempo. C'è una strana alba ora, lontana, al limite della vista. E come una specie di linea che segue l'orizzonte, di un arancione intenso, forte, che segna l'inizio di chissà quale importante giorno. E in un attimo Niki si ritrova a percorrere la loro storia. Come se le immagini passassero leggere tra le nuvole… Un lungometraggio proiettato solo per lei, unica spettatrice di una sala volante. Non ci posso credere… Il nostro primo incontro, o meglio scontro, con il motorino, e poi quel giorno stesso l'interrogazione in italiano andata bene, cioè io non avevo mai preso un voto così in italiano; già da quello dovevo capire che portafortuna è, uno così una donna se lo deve tenere stretto. E poi i suoi amici, le mie amiche, un mondo così diverso, lontano anni luce e non certo per l'età… Ma alla fine era come quella storia degli opposti che si attraggono, sembravamo perfetti… Niki lo guarda. Alex dorme ancora. Siamo perfetti. Sorride e sbircia di nuovo fuori. Un'ala dell'aereo taglia una nuvola, l'attraversa, la ferisce, e lei, morbida, si lascia oltrepassare e rimane così, sospesa nel vuoto di quell'infinito spazio. E Niki riprende il suo film. La prima volta, bellissima, a casa sua, con quel profumo di gelsomini, e le altre volte, forse ancora più belle. Mangiare giapponese in quel modo, ride quasi tra sé coprendosi la bocca, forse in tema con quel costume orientale che aveva indossato e poi tolto, con tutto quel che ne era seguito… E poi la sorpresa di quelle foto in camera, la campagna LaLuna, trovarsi appesa per tutta Roma… Poi Niki diventa più seria, un altro ricordo. Più difficile, più doloroso, che rimane ancora lì, in quella penombra. Quel giorno. Quelle parole. "C'è troppa differenza di età, Niki." E in realtà la ragione era un'altra. C'era di nuovo lei. Elena era tornata. Niki si gira verso di lui. Alex dorme beato, tranquillo, un angioletto. Eppure non le aveva detto la verità, non aveva raccontato come stavano veramente le cose. L'aveva fatta sentire all'improvviso insicura, non
all'altezza di quel sogno che per lei era diventato realtà. E i giorni successivi. Studiare per l'esame di maturità ma non riuscire a staccare davvero la spina. Alex. La sua niente che tornava di continuo a lui, come una calamita, come un video in loop, un disco rigato quando la testina salta e ricomincia dallo stesso punto. E così di nuovo, di nuovo, sempre quella stessa frase. "C'è troppa differenza di età, Niki." Poi la sua mente e il suo cuore dolorosamente congelati. Estate. Quella mitica vacanza in Grecia con Olly, Diletta ed Erica, tante risate e il disperato, inutile tentativo di non pensare a lui… Ma poi era tornata a casa e aveva trovato la sua lettera e quelle fantastiche parole…
Al mio amore.
Al mio amore che ride al mattino per un biscotto buono da tuffare nel caffellatte.
Al mio amore che guida veloce in motorino e riesce a non arrivare mai in ritardo.
Al mio amore che scherza con le amiche e sa sempre ascoltarle.
Al mio amore che c'è anche quando me ne dimentico.
Al mio amore che mi ha insegnato tanto e mi ha dimostrato cosa vuol dire "essere grandi".
Al mio amore che è l'onda più bella e forte del mare che devo ancora navigare.
Al mio amore sincero, forte come una roccia, saggio come un antico guerriero, bello come la stella più meravigliosa del cielo.
Al mio amore che ha saputo farmi capire che la felicità non arriva un giorno per caso ma è un desiderio conquistato e da difendere.
Al mio amore Niki.
Se la ricorda ancora a memoria Niki, tante volte l'ha letta, giorni, pomeriggi, sere, notti… Fino a consumarla, fino a saperne ogni passaggio, fino a piangere e poi sorridere e infine ridere di nuovo. Ritrovare in ogni riga ogni istante di quei momenti vissuti, di quella splendida favola d'amore che credeva finita e che improvvisamente vedeva risorgere dalle ceneri, riprendere vita e sorriso, sogno e speranza, entusiasmo e felicità, fino ad arrivare a quel giorno. Sì, mettere da parte ogni paura e partire tranquilla per quell'Isola Blu, l'isola degli innamorati. Lì dove Alex la stava aspettando da oltre venti giorni.
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