"E certo, ma quanti hanno la casa pagata da mammina? Dille che in tutta Europa gli affitti sono molto più bassi che in Italia!"
Olly decide di lasciar stare. Non può dirle che oltretutto quella casa sua madre l'ha proprio comprata. L'affitto è solo un pretesto per sentirsi ancora in qualche modo legata a lei. "Senti, invece di fare la sovversiva dammi una mano, và…"
"Che devo fare?"
"Apri la busta dei bicchieri e piattini…"
"Ok. Dove sono?"
"Dentro quell'armadietto, sopra il lavabo."
"Ah sì, eccoli." Erica li prende, apre le buste e li mette sul tavolo, poi apre i tovagliolini e con un abile movimento ci poggia sopra la mano, infine li schiaccia, fa un giro completo su se stessa, disponendoli a cerchio in mezzo al tavolo. Un attimo dopo suona di nuovo il citofono.
"Vado io." Erica corre ad aprire. "È Diletta!"
Poi apre la porta.
"Allora? Sai qualcosa?"
Diletta scuote la testa. "So solo che dovevo portare questi."
Erica guarda meglio. "Ma chi te l'ha detto?"
"Olly!"
Compare sulla porta della sua camera da letto. Si è cambiata. Erica la guarda scocciata. "Non ci credo. Le hai fatto prendere le tartine di Mondi e pure quelle di Antonini, cioè doppia crudeltà… Ora che ero riuscita a perdere un chilo, ne prendo due in mezza serata!"
Olly sorride. "A te piace Mondi, a me Antonini… Non capisco perché in una bella serata come questa, dove finalmente ci vediamo tutte e quattro con un po'"di tranquillità, ci dobbiamo negare qualcosa!"
Diletta sorride. "Giusto! Infatti per essere un po'"egoista io ho portato il gelato di San Crispino che mi piace tanto, gusti frutta e crema…"
Erica si allontana scuotendo la testa. "Va bè, vi odio, siete un orgasmo culinario…"
"Cioè?" Olly la guarda curiosa. "Questa non l'ho mai sentita."
"Che mi farei tutto quello che c'è… godendo come una pazza."
Diletta ride. "Non mi hai fatto finire… Ho portato pure le delizie di Ciuri Ciuri… Adesso sì che siamo in tema… Cannoli siciliani!"
"Non ci credo, sei una bora allusiva anche tu! E no eh, questa no…"
Suonano al citofono. Olly va a rispondere.
"Siete delle fameliche porche!"
"Pure?" Erica la guarda innocente. "Io sto sempre a dieta."
"Sì… Con il mangiare!"
"Dai dai… Apro la porta e ci sediamo tutte ad aspettarla in salotto. Dai, mettiamoci qui! Così ci trova!"
Olly, Diletta ed Erica corrono e si buttano sul divano. Olly si mette con le mani composte sulle ginocchia. "Così, mettetevi come me!"
Le altre la imitano e aspettano impazienti che la porta si apra. Ecco. Sentono arrivare l'ascensore al piano, poi i suoi passi.
"Oh oh, ci siete?" Niki entra e chiude, poi fa alcuni passi e le vede sedute composte sul divano. Olly alza il sopracciglio e parla curiosa, ma in modo molto elegante.
"Allora, vorremmo sapere il motivo di questa convocazione…"
Niki ride e scuote la testa. "Ma che, vi siete impazzite? Così non vi dico proprio un bel nulla. Anzi, sapete che faccio? Me ne vado." Fa per andare via ma in un attimo le sono tutte intorno. Olly, la più veloce, richiude la porta e mette il blocco. Diletta le leva un pacchetto dalla mano sinistra, Erica un altro dalla mano
destra e li poggiano sul tavolo. "Tu non vai da nessuna parte! Parla subito, sennò ti torturiamo!"
"Non va bene così." Niki sorride e si toglie il cappotto.
"Dai a me." Olly glielo prende gentilmente.
"Ecco, così mi piacete… Qualcuno mi può dare qualcosa da bere?"
Erica corre verso il frigo. "Certo, cosa vuoi, acqua, un bitter, una Coca Cola?"
"Coca, grazie." Niki si leva anche il cappello e la sciarpa e poco dopo si siede sul divano. In un attimo le amiche sono tutte intorno a lei, ognuna con il suo bicchiere. Olly avvicina le diverse ciotole piene di patatine, pop corn, salatini e pistacchi sul tavolo basso ai loro piedi. Niki si mette anche lei le mani sulle ginocchia e guarda le Onde tutta contenta e divertita. "Allora…"
Olly: "Aspetta aspetta… Vediamo chi indovina".
Niki ride contenta. "Ah sì, mi piace, vediamo…"
Olly stringe gli occhi fingendo di andare in trance. "Dunque, dunque. Sappiamo che sei andata fuori…"
Erica la guarda annuendo invidiosa. "Sì, quattro giorni a New York! Fichissimo…"
Diletta alza la mano. "Ci sono!"
Tutte la guardano curiose, soprattutto Niki che aspetta. "Allora, fai la campagna LaLuna in America o qualcosa del genere…"
Niki scuote la testa. "No… Tsk… Tsk…"
"Ma no, sono proprio lontana?"
"Acqua… Anzi, oceano."
Erica si butta. "Siete andati lì ad adottare un bambino!"
"Macché… e poi, scusa, perché adottarlo? E così bello farlo…"
Erica ride. "Già… E piacevole! Ma che ne so… Magari c'era qualche problema, e poi va così di moda, soprattutto in America…"
"Sì, ma li vengono ad adottare proprio qui!"
"Va bè, comunque acqua, anzi oltre oceano! Mare apertissimo…"
Diletta stringe gli occhi. "Ho capito. È una cosa brutta. Ti piace un altro!"
"Un altro?" Niki è sconvolta. "E un altro chi?"
Olly sorride. "Dai, quello dell'università… Non ci hai detto il nome."
"Si chiama Guido… Ma no, no, non ci ho proprio pensato."
Erica guarda Diletta. "E poi scusa, perché è una cosa brutta? Se ti piace un altro comunque è bello…"
Diletta la guarda sorpresa: "Ma se soffri come una pazza perché non riesci a lasciare l'altro, o almeno a fargli capire che è finito del tutto, comunque è brutto."
Erica le lancia un'occhiataccia. "Ma che, sei allusiva, parli di me e Giò?"
"Ma che, c'hai la coda di paglia?"
"Dai, dai, non litigate! Comunque non è questo. Allora, è una cosa bella. C'entra e non c'entra l'America e ora capirete perché… Va bene?" Niki si alza e apre un pacchetto. "Allora, questa è una buonissima torta rustica… E non c'entra niente…"
"Ho capito!" Olly si butta cercando di indovinare. "Apri un ristorante in America!"
"Nooo…" Niki sorride. "Acquissima!" Poi prende da una scatola un coltello grande per tagliarne una fetta. Lo scarta. È nuovo, ipertecnologico, tocchi il manico e parte una canzone: Happy Birthday, Jolly Good Fellow, Merry Christmas e la marcia nuziale. Suonano con note semplici, senza arrangiamenti, spingendo uno dei tasti.
"Siete pronte?"
Sono tutte sulle spine. "Sì! E dai, Niki! Stiamo impazzendo!"
Niki inizia a tagliare la torta rustica e spinge l'ultimo pulsante. Quello della marcia nuziale. La musica squarcia il silenzio del momento. "Ta ta ta ta… Ta ta ta ta…"
Diletta è la prima a spalancare la bocca, seguita da Olly, ultima Erica. "Ti sposi!" Quasi un grido unanime. "Oh mamma mia!"
"Oh mamma santissima!"
"No, non ci credo!"
Niki annuisce. "È vero! È vero!"
Olly beve dell'acqua ma poi grida. Diletta muove la testa come per riprendersi. Erica è ancora allibita. "Ma è troppo bello!" E in un attimo le sono addosso, la stringono, la baciano, piangono, ridono.
"Oddio, guarda il rimmel! Ti ho macchiata tutta."
"Non importa…"
"Che bello, Niki, sei felice?"
"Sì sì! Moltissimo…"
"Sono troppo contenta per te!"
"Cioè… È troppo bello… troppo!"
E piano piano riprendono posto sul divano. Si versano da bere,
ridono, ritornano lucide per cercare di capirne un po'"di più. Olly allarga le braccia per un attimo, come perplessa. "Ma con Alex, vero?"
"Cretina! Non meriti neanche una risposta!"
Olly scuote la testa. "Non è detto, nella vita non si sa mai…"
Diletta è la più curiosa, vuole sapere tutto nei minimi dettagli.
"Ma dicci, ma come te l'ha chiesto?" E Niki inizia il racconto. "Allora, sono arrivata sotto casa e c'era la limousine…"
"Ma dai, ti ha fatto una sorpresa del genere sotto casa! Una limousine!"
"E poi, quando siamo arrivati in America, ce n'era una ad aspettarci anche lì."
"Una limousine pure a New York?"
"Sì, all'aeroporto!"
"Allora sì, è giusto che te lo sposi! Dove lo trovi un altro così!"
"Cretina! Come se fossero queste le cose che contano."
"Bè, per me sono anche queste, ed è così per la maggior parte di noi, te lo assicuro… Scusa, a chi non piacerebbe uno così?"
Erica alza il sopracciglio. "Veramente a me piace anche senza limousine."
"E dai! Non vi racconto più nulla…"
"Eh! No no, ti prego… Stai zitta, Erica, se dici un'altra cosa e non ci racconta come le ha chiesto di sposarlo… ti mordo!"
Niki ride e comincia a parlare dei suoi giri e del suo sfrenato shopping da Gap, Brooks Brothers, Century 21, Macy's, Levi's, Bloomingdale's.
"E a noi non hai portato niente?"
"Sì, ho un pensiero per tutte e tre."
Olly dà una spinta a Erica. "E non la interrompere!"
"Va bè, ero curiosa…"
Niki sorride. "Allora, la seconda sera usciamo da questo bellissimo spettacolo a teatro e c'è un elicottero che ci aspetta…"
"Pure!"
"No, ma dai, non ci credo!"
"Ma è un sogno…"
"Sì, e non mi sono ancora svegliata…" E Niki racconta con gli occhi lucidi, emozionati, che ancora vivono di quell'incredibile momento. Volare su tutti quei grattacieli, poi quelle sue parole d'amore e improvvisamente tutto quell'ultimo piano che si accende. "Scusa ma ti voglio sposare…"
"Nooo." Olly, Diletta ed Erica sono emozionate quasi quanto
lei e ascoltano rapite ogni singola parola, le sfumature più dolci e delicate.
"E poi tira fuori dalla tasca questo…" Solo ora mostra bene la mano alle amiche, un anello spicca discreto ma luminoso tra le sue dita.
"Ma è bellissimo!"
"Sì. Non ci ho visto più, gli sono saltata addosso e siamo caduti tutti e due per terra e i piloti che ridevano…"
Proprio come fanno le Onde in quel momento. Poi ascoltano ancora le sue parole e ognuna ogni tanto interrompe. "Avete deciso quando? E dove?"
"Ora devi pensare al vestito."
E in realtà ognuna ha già i suoi pensieri. Ed ecco un sospiro lungo e un altro e poi un altro ancora di ognuna delle tre.
Olly si aggiusta i capelli. Certo che ha solo vent'anni… Ma non ha paura? Io avrei paura. Se avessi uno come Alex… Bè, ma è così più grande.
Il sorriso dolce di Diletta. Cioè, se me lo chiedesse Filippo io che farei? Non sono pronta! Cioè, l'ammiro… Vorrei essere pronta come lei… Ma è davvero pronta, poi? Boh… Spero proprio di sì…
E per ultima Erica che sembra quella che ascolta più interessata e invece sotto sotto la guarda ed è proprio terrorizzata. È pazza. E gli altri? Tutti gli altri uomini? Ok, Alex le ha fatto una sorpresa veramente bella, bellissima, ma poi? Poi? Che ne sai di cosa sarà dopo! Boh, io non mi sposo, ragazze…
Niki irrompe nei loro pensieri, sorride e apre un sacchetto. "Ecco, queste sono per voi!"
"Ma dai, che belle, sono stupende! Delle felpe Abercrombie, fichissime… Qui non si trovano."
Erica si poggia la sua sul petto. "Mi sta perfetta, ma è vero quello che dicono, che nel negozio di New York ci sono solo modelli strafichi ma così fichi che uno compra la felpa solo per levarsela il più presto possibile con uno a caso tra loro?"
"Erica!"
Olly apre la sua felpa, curiosa. "Ma che vuol dire questo numero uno?".
Anche Diletta nota la sua. "Io ho il due!"
Erica non poteva certo mancare. "E io il tre!"
Niki sorride. "Non è un ordine numerico… Vuol dire che voi tre… uno, due e tre, sarete le mie testimoni!"
"Che bello! Niki, siamo troppo felici per te."
E si abbracciano commosse, stupite per questo momento incredibile che stanno vivendo tutte insieme. Con paura ed emozione. Sapevano benissimo che prima o poi per una di loro questo momento sarebbe arrivato. Nessuna, però, aveva immaginato così presto. Neanche Niki.
Cinquantadue
Una serie di colpi forti e continui alla porta. Enrico si gira. Ma che è? I colpi continuano. Sembrano calci. Ma siamo pazzi? Enrico corre ad aprire.
"Ma che è? Che succede?"
Ha appena socchiuso la porta che un ragazzo alto e largo come un armadio, rasato e con una maglia nera aderente, lo spinge forte e lo fa cadere a terra, all'interno del salotto. Enrico riesce a non sbattere la testa tenendola alta, ma sbatte violentemente la schiena sul parquet. Quasi non ci crede. Non capisce che succede. Una rapina? Un'aggressione? Ma chi è questo? Poi lo guarda meglio. E lo riconosce. Ma sì, l'ha visto qualche volta salire con Anna. Il suo ragazzo. Rocco, gli pare che si chiami. Sì, Rocco.
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