Solo dopo un istante si accorge che sul terrazzo, accanto a Giampi, c'è una ragazza mora, dai capelli lunghi, molto carina, che sta parlando con lui amichevolmente. Olly si ferma di colpo. Giampi si gira.
"Eccoti!" le dà un bacio sulle labbra. "Sei stata bravissima. La festa è perfetta."
La ragazza mora sorride a Olly. "Oh, sì, vero. Tutto perfetto! Ci siamo messi un attimo qui a fumare. Non ci va di farlo in casa. Sai, per l'aria…"
Olly le lancia un'occhiataccia. Poi guarda Giampi. "Sì… grazie… sai, per la mia amica Niki…"
"Sei stata grande, Niki sarà felicissima! Ti presento Ilenia, è un'amica di Erica, si sono conosciute al lavoro la scorsa estate."
Ilenia tende subito la mano verso Olly. "Piacere!"
Olly tende la sua di malavoglia. "Piacere."
"La tua casa è molto carina."
"Grazie." Ma che vuole questa? Perché fa tutta la gentile? Che crede, di starmi simpatica? E poi perché Giampi è così premuroso con lei? Olly sente salire dentro una rabbia che cerca di tenere a freno. È gelosa. Sì, lo ammette. Gelosa di lui. Di come le ragazze lo guardano. Del fatto che vuole sempre dare retta a tutte.
Olly molla lì un po'"bruscamente Giampi e Ilenia. E va da Niki.
Ilenia guarda Giampi dispiaciuta. "Ma ho detto qualcosa di male? Se sì vado a scusarmi, eh…"
"Ma no… è Olly, è fatta così. Ogni tanto è gelosa per nulla. Tu non c'entri…" e dà un sorso al suo bicchiere di vino rosso e osserva più in là, oltre il muretto del terrazzo, mentre Ilenia finisce la sua sigaretta e la spegne in un grande sottovaso pieno di sabbia.
In casa Olly tocca il braccio di Niki. "Oh, hai visto?"
Niki, che sta parlando con Giulia, si gira. "Che?"
"Quella là vicino a Giampi…"
"Eh."
"Fa tutta la smorfiosa e lui le dà pure spago…"
Niki si volta a sbirciare. "Boh, a me sembrano due che parlano normalmente."
"Dici così perché non si tratta di Alex…"
"Insomma, Olly, la fai finita? Da quando stai con Giampi sei diventata troppo paranoica… O ti fidi o non ti fidi. E se non ti fidi, non ci stare. Ma mica si può vivere così, in trincea, sempre pronta a sparare a tutte quelle che gli s'avvicinano…"
"Ma io lo amo, che ci posso fare?"
"E allora se lo ami rilassati, sei un'agonia… Guarda che così lo perdi… Mi pare uno anche troppo paziente…"
"Parli facile tu, tanto ti sposi, che ti frega…"
"Ma che c'entra questo ora, scusa… Lo dico solo per il tuo bene. O risolvi questa gelosia o alla fine ci starai troppo male. Così non ti godi nulla, vedi nemiche dappertutto…"
Olly la guarda male. Fa una smorfia e si allontana. Niki scuote la testa. Ma quando capirà che la gelosia così, sterile, immotivata e continua non serve a nulla?
Sessantaquattro
Un'ora dopo sono tutti nel salotto, seduti, quasi stravaccati sul divano. Alex versa l'ultimo goccio di champagne nel bicchiere di Flavio.
Enrico alza il suo flùte. "Allora a questo punto sapete cosa mi viene da fare?"
"No, che cosa?"
"Un brindisi… Un brindisi all'unica cosa che dura nel tempo, all'unica cosa inossidabile… che resiste ai successi, agli insuccessi… alle bufere della vita… Un brindisi all'amicizia." E il primo con cui sbatte il bicchiere è proprio Pietro. Flavio e Alex si aggiungono subito dopo. "Sì, è vero…"
"All'amicizia…"
"Quanto è vero quel detto…" Pietro si scola tutto il bicchiere. E poi continua: "Le donne passano… Gli amici restano…". Poi si gira verso Alex. "Oh, scusa eh… Tu potresti non rientrare nella categoria."
"Sì, scusa ma ti chiamo eccezione!"
"Non ho capito… Ho portato lo champagne e avete visto che champagne… Il migliore!"
"Madonna, che brutto vizio che hai di far notare i costi…"
"E mi tocca anche questo per farvi vedere quanto sia importante questo momento e voi…"
"Ho capito… ma stai scherzando, vero?"
Flavio posa il suo bicchiere. "Mi ha lasciato Cristina. Ha detto che è finita. Non riesco proprio a essere felice… Anche se oggi ci dici che ti sposi e porti una bottiglia di ottimo champagne!"
"Adesso non mettiamoci a litigare. E poi, scusa Flavio eh…" Pietro si mette in mezzo. "Tu ci hai detto che lei non ha nessun altro, giusto?"
"Sì."
"Cioè, hai controllato sms, telefonate, posta, e- mail…"
Flavio lo guarda male. "No."
"Non hai controllato? E allora come fai a sapere che ti sta dicendo la verità?"
"Perché me lo ha detto lei. È la cosa più bella, non ho bisogno di spiarla. Per questo soffro. Perché a me basta sapere che me lo ha detto lei… Ed è così, lei era la cosa più bella della mia vita, glielo ripetevo sempre, lei era la mia isola segreta, la mia spiaggia felice, il mio porto sicuro…"
Pietro gesticola animatamente. "Ho capito, c'ha un altro."
"Ma che dici…"
"Non ne poteva più. È per reazione… L'isola segreta, la spiaggia felice, il porto sicuro… Alla fine s'è messa con un marinaio!"
Flavio si irrita. "C'hai sempre voglia di far battute tu, eh…"
Enrico interviene. "Scusa, Flavio, eh, ma tu devi stare molto più sereno. La situazione è ancora perfettamente recuperabile… Guarda che mi costa dirlo, ma lei non è come Camilla, che è scappata con l'avvocato alle Maldive… O come Susanna, che ha beccato Pietro con la dottoressa…"
Enrico guarda Pietro, che non rinuncia a intervenire. "Anche se avevo la febbre alta, altissima, e ho già detto che non ero nel pieno delle mie facoltà mentali…" E sorride malizioso. "Quelle fisiche però funzionavano tutte…" Enrico e Alex scuotono la testa.
Enrico guarda Flavio e continua. "Vedi? È proprio patologico il suo caso… Il tuo invece no. È solo un momento. Magari le serve… Da quanto siete sposati?"
"Otto anni…"
Pietro si intromette. "Sì, ma da quanto stavate insieme?"
"Sei…"
Pietro interviene di nuovo. "Vedete! Sei più otto… Quattordici. È la classica crisi doppia!"
"Cioè, due volte quella del settimo anno!"
Alex prende la parola. "Sentite… Fatemi pensare, fatemi sognare per un attimo. Sono venuto a condividere un momento di mia grande felicità con voi… E mi dispiace, Flavio, se ti è successa questa cosa proprio adesso, ma ha ragione Enrico, potrebbe sistemarsi tutto."
"Lo spero proprio…"
Pietro sorride. "Bè, mi è venuta in mente una cosa: la volete sapere qual è la cosa più assurda di questa serata?"
"Eh, sentiamo…" fa Enrico preoccupato. "Basta che non sia una delle tue solite cretinate."
"No no, sono serio. Dobbiamo proprio festeggiare, prima eravamo noi tre gli sposati e lui l'unico a non esserlo."
Alex sorride. "E un po'"vi invidiavo, un po'"molto…"
"Ora noi tre siamo gli sposati separati e lui diventerà l'unico sposato non separato!"
Flavio si alza di colpo dal divano. "Ma scusate! Avete detto che io qualche possibilità ce l'ho! Allora mi prendete per il culo!"
Pietro gli si avvicina e lo accarezza, "Buono, buono… certo che ce l'hai…" Poi fa finta che sia un cane. "Però ora sitz, sitz… Tranquillo!"
Flavio lo allontana spingendolo. "Ma che, mi tratti così? Ma vaffanculo!"
"Guarda che lo facevo solo per scherzare, per sdrammatizzare… È un modo di starti vicino! Che volevi, il pietismo? Non è così che si reagisce alle cose! Cazzo!"
"Ah sì…" Flavio sta per attaccarlo di nuovo, gli mette una mano in faccia e lo spinge. "Ti faccio vedere come reagisco io allora!"
Ma subito Enrico e Alex intervengono e li bloccano. "Oh, buoni! Buoni, ma che fate?"
"Sì, appunto… Non abbiamo litigato in più di vent'anni che ci conosciamo e litighiamo adesso?"
"Vent'anni…"
"Eh sì, pure di più mi sa, da quando eravamo al liceo."
Pietro ci pensa. "È vero." Poi guarda Flavio. "E tu mi passavi sempre i compiti di matematica."
"Eh… e ti ho fatto promuovere anche se eri negato… E tu per ringraziarmi che fai? Mi tratti come un cane."
"Hai ragione, scusami." Si abbracciano, poi Pietro si stacca e lo guarda curioso. "Ma lo sai fare il riporto?"
Flavio questa volta si mette a ridere. "Sì… come no? Mi raccomando, dividi sempre per due e riporti di uno… a prescindere, ma vattene, và!"
Alex sorride. "Oh bene… Così mi piacete. Con un po'"di serenità piano piano si arriva a tutto…"
Pietro lo guarda. "Sì sì… Tu intanto sposati… Da quanto stai con Niki?"
"Quasi due anni."
"Ecco, allora ne riparliamo tra cinque… Voglio vedere come stai messo!"
Alex si infila le mani in tasca. "Oh, ma che stiamo a fà, tutti contro tutti? Ragazzi, noi ci dobbiamo volere bene, dobbiamo sperare che le cose vadano bene a tutti… Io comunque non sarei mai felice se uno di voi avesse un problema… prima di decidere di sposarmi mica speravo che voi vi lasciaste così eravamo tutti uguali, no? Speravo di sposarmi anch'io e basta. Avrei voluto sposare Elena, poi è successo quello che è successo… Ora spero di sposare Niki. Anzi, ora voglio sposare Niki e spero… Anzi, deve andare tutto bene e voi dovete aiutarmi perché questo accada.,Perché io sono felice che sia così. Perché la felicità di un mio amico è la mia felicità… E vorrei che fosse lo stesso anche per voi… che la mia felicità fosse la vostra! O non è così?"
Alex li guarda, seduti sul divano di fronte a lui. Restano in silenzio.
Poi Enrico sorride. "Mi ha commosso il tuo discorso."
Anche Flavio è d'accordo. "Sì, è bello…"
Pietro annuisce. "Hai ragione, ho sbagliato."
Enrico lo abbraccia. "Auguri, Alex. Vorrei che tu fossi felice!"
Anche Flavio si alza per abbracciarlo. "Sì, anch'io."
E Pietro li raggiunge. "Ci sono pure io, eh, cosa credete! Che, mi volevate lasciar fuori? Bastardi!"
"Noi, eh…"
E rimangono così, stretti l'uno all'altro al centro del salotto. E ridono e scherzano. Pietro salta. "Sì, vi voglio bene…"
"E dai!"
E non si accorgono che qualcuno sta infilando la chiave nella serratura e aprendo la porta. Entra Medi, una donna sui cinquantanni, filippina, che rimane a bocca aperta vedendo quel gruppo di uomini che saltellano abbracciati in quel modo. "Ti voglio bene!"
"No, più io!"
"Io vorrei divorziare e sposarmi con tutti voi!"
Pietro finisce il giro e incrocia lo sguardo della filippina.
"Ah, salve!" Si stacca dagli altri e la raggiunge. "Lei è Medi, vero? Mi aveva detto Martinelli che ogni tanto viene per tenere in ordine la casa… Da adesso ci sarò io…"
"Sì, mi ha detto signore, ho portato solo questa proprio come mi aveva chiesto lui…" E mostra una cassetta con delle bottiglie d'acqua. "Perché ho finito l'altro giorno quella che c'era… E poi questa…"
Pietro prende dalle sue mani la busta, la apre, ci sono le bollette dell'acqua, del gas e della luce. "Mi ha detto solo che lei deve fare volture e le servivano… Poi se servo anche io da domani posso tornare… Ecco, qui c'è il mio numero e i miei costi fissi…"
Pietro guarda il volantino che gli sta dando, con tutto quello che la Medi- service è in grado di fare.
"Nove euro l'ora?"
"Come tutte, meglio di tutte…"
Pietro si gira verso gli amici. "Cioè, c'ha pure lo slogan… Alex, questa ti ruba il lavoro." La riaccompagna verso la porta. "Va bene… grazie. Se ho bisogno le faccio sapere…" E la fa uscire. Pietro raggiunge gli amici. "Ma vi rendete conto?"
Flavio annuisce. "Ormai sono superorganizzate."
Enrico lo segue. "È che le nostre donne gli hanno lasciato troppo spazio… Dovevamo controllare anche questo, ci è sfuggita di mano la situazione."
Pietro sta zitto, Alex gli si avvicina. "Che stai pensando?"
"Che Martinelli si è subito preoccupato delle spese e che quella vedendoci così abbracciati che saltavamo ridendo come dei cretini chissà cosa penserà… e soprattutto cosa andrà a dire in giro."
Flavio si avvicina. "Ma che deve pensare… Che siamo amici."
Pietro sorride. "È vero."
Flavio lo guarda e cambia espressione. "Anzi… Ti posso chiedere una cosa? Visto che Cristina vuole stare da sola, e io devo trovare un posto, fino a quando non ce l'ho posso rimanere da te?"
Pietro resta un attimo in silenzio, poi vede gli occhi di Enrico ma soprattutto lo sguardo severo di Alex. Sorride. "Ma certo! Ci mancherebbe… È pieno di stanze qui!"
Flavio lo abbraccia. "Grazie! Vado subito a prendere la valigia in macchina."
Pietro aspetta che sia uscito. "Ah, ha la valigia in macchina, se l'è portata dietro… Quindi lo dava per scontato, lo sapeva già che veniva a stare da me!"
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