"Lei è una mia ex. Ha ventitré anni… È indietro negli studi però avevamo fatto un sacco di progetti insieme, siamo stati benissimo per un anno e mezzo… Poi è successo qualcosa. Ha iniziato a fumare. Anche le canne, e a bere, e altre cose che non aveva mai fatto… Capisci? Da un estremo all'altro senza una ragione."

"Senza una ragione per te. C'è sempre un perché nelle cose… È che a volte a voi uomini sfugge."

Guido sorride. "Già. Invece il tuo futuro marito avrà sempre la capacità di capire? Saprà osservare cosa sta accadendo? Cambiare e seguirti nei tuoi cambiamenti?" "Oh… Io di lui mi fido."

"Infatti. Ne sono sicuro. È di te che non devi fidarti.;." Niki butta indietro i capelli e ride. "Di me! Ma figurati." ""Chi rinuncia alla libertà per raggiungere la sicurezza, non merita né la libertà né la sicurezza" diceva Franklin. E poi troppa sicurezza fa scivolare…"

"Allora non sei l'uomo Perugina… Sei quello delle citazioni." "E ne ho tantissime… Ma se andiamo a cena fuori, se vuoi, non ne faccio nessuna e parlo d'altro… Sempre che tu non abbia paura."

Niki ritorna seria. "Te l'ho detto. Non ne ho. Ma non ho neanche una buona ragione per venire a cena con te." E se ne va così, lasciandolo divertito e curioso, soddisfatto comunque di essere riuscito in qualche modo a smuovere qualcosa in lei. Sorride Guido, ottimista, inseguendo chissà quale pensiero.


Settantuno


Ore otto. Il rito dell'aperitivo. Una musica lounge avvolge il locale mentre veloci i baristi preparano cocktail e versano vino e prosecco nei calici. Sul bancone vari stuzzichini appetitosi, salsine, crostini, patatine, pistacchi e noccioline. Un po'"di verdura fritta e alcune pizzette riempiono alcuni vassoi. Una serie di cuori e striscioni rossi è appesa ovunque, così come le scritte "I Love You". Susanna si tira indietro i capelli.

"Hai visto quanta gente? E non sono solo coppie!"

Cristina si guarda intorno. "Sì, in effetti ci sono anche gruppi di ragazzi e ragazze."

Susanna sorseggia il suo Negroni. "Mmm, guarda quel ragazzo laggiù…"

Cristina si sporge dallo sgabello. Un tipo alto e moro è in piedi al bancone, vicino all'ingresso, e sembra annoiato. "Secondo me aspetta la fidanzata."

"Secondo me no" e Susanna gli fa cenno di avvicinarsi.

"Susanna! Ma che fai!" Cristina si copre la faccia con la mano. Il ragazzo guarda un po'"perplesso verso Susanna. Poi scuote la testa, sorride e prende il suo bicchiere. Si muove. Si avvicina a loro. È ben vestito, giovane e leggermente abbronzato. Cristina si gira dall'altra parte. "No dai, Susanna, ti prego…"

"Ma che ti frega, guarda quant'è fico…"

Il ragazzo arriva accanto a Susanna. "Dicevi a me?"

"Ciao, sì. Senti, io e la mia amica cerchiamo un posto dove andare stasera… un posto fico, però, sai, per festeggiare…"

Il ragazzo guarda Cristina che non sa più come nascondersi. "Ah, bè… potete provare da Joia, quello in via Galvani. Ci vanno un sacco di vip e l'ingresso per le donne è sempre ridotto. All'ultimo piano hanno anche il ristorante ma è stile privé, non so se stasera…"

Susanna lo osserva compiaciuta. "Ottimo consiglio. Anzi, se non sei occupato perché non vieni anche tu? Ci troviamo là verso

mezzanotte… Io e la mia amica prima andiamo a cena e poi senz'altro al Joia. Ci hai convinte, vero Cri?" Susanna si volta ancora verso Cristina che annuisce appena, imbarazzata. "Sai, la mia amica è timida ma apprezza anche lei. Insomma, ci vediamo là? O stai aspettando la tua tipa?"

Il ragazzo sorride. "No, sono solo passato per l'aperitivo. Ok, si può fare, a dopo al Joia, ci conosciamo meglio più tardi, ciao belle…" e strizza l'occhio a Susanna.

Appena si è allontanato, Susanna scoppia a ridere. "Ma dai, Cri, e sciogliti! Che male c'è, hai visto che forza? A belli…"

"Ma Susanna, quello neanche lo conosci e l'hai fissato così?"

"E certo, mica me lo sono sposato! Dai, divertiamoci, facciamo un giro…" e prende Cristina per un braccio. Iniziano a camminare. Alcuni ragazzi del locale le notano e quando passano loro davanti dicono qualcosa. Un complimento. Una frase. Un approccio. Susanna ride e dà spago a tutti, Cristina un po'"meno ma alla fine sta al gioco dell'amica. Due uomini sui quaranta si avvicinano. E Susanna attacca bottone e scherza anche con loro. A tutti dà appuntamento al Joia, a mezzanotte.

"Susanna, ma poi come facciamo?"

"Semplice! Non facciamo! Dai, andiamo a cena!"

Dopo mezz'ora Susanna e Cristina sono in un'osteria. Mangiano allegre, bevono un po'"di vino rosso, brindano. Cristina inizia a sentirsi a suo agio. Ammira la sua amica che sa distrarsi. Ma sì. Devo imparare da lei. Devo ricominciare a vivere, a sentirmi donna. E anche al ristorante Susanna trova il modo di dare appuntamento al Joia agli uomini di una tavolata vicina. Poi pagano il conto. E corrono alla macchina. Fanno ancora un po'"le sceme. Hanno il fiatone.

"Tu sei pazza, Susanna!"

"Non sai da quanto non mi sentivo così! Tu? Tutto ok?"

"Accidenti, sì!"

Susanna mette in moto. "Quasi mezzanotte. E ora andiamo a vedere quanti farlocchi abbiamo beccato stasera!" e parte sparata.

Dopo un po'"arrivano al Joia. Rallentano. E li vedono tutti lì fuori. Il bel tipo, il gruppo di ragazzi, i due quarantenni e quelli della tavolata. Tutti in piedi ad aspettare davanti all'ingresso. Alcuni fumano, altri parlano.

"Non ci posso credere! Ma sono venuti davvero!" dice Cristina guardando fuori dal finestrino.

"T'immagini se ora scendiamo e arriviamo lì? E ci vedono?"

"Eh, si menano tra loro!"

Susanna e Cristina si scambiano un'occhiata. "No, menano noi!" e scoppiano a ridere. Susanna accelera e se ne vanno via così, nella notte di Roma, pazze e felici proprio come due adolescenti.


Settantadue


"Grazie, eh…" fa Niki interrompendo Giulia, Barbara e Sara, le sue compagne di università.

"Di cosa?" risponde Sara stupita.

"Proprio a Guido dovevate spifferare la notizia del mio matrimonio?"

Giulia è la prima a rassicurarla. "Io non gli ho detto nulla." La seguono Barbara e Sara. "Neanche io, ti giuro…"

"Ma nemmeno io, forse ha parlato con i nostri ragazzi."

Barbara solleva le spalle. "Non potevamo non dirglielo… È una notizia così bella. Ma perché, ti ha infastidito?"

"No…"

"Secondo me gli piaci e rosica…"

"Bè, nel dubbio prima di sposarti, invece di quelle solite cretinate che si fanno con dieci amiche e poi il classico spogliarellista, uno dei Centocelle Nightmare o qualcun altro… esci da sola con lui e ti regali sul serio un vero addio al nubilato…"

Giulia, l'unica libera, aggiunge divertita: "Consumazione compresa! Secondo me deve essere veramente piacevole".

"Giulia! Ti prego… Cioè, il divertimento è fare quella serata prima del matrimonio tutte insieme… Un po'"trasgressive e via! Non che la fai sul serio per andare a letto con qualcuno."

"Se quel qualcuno fosse Guido… Bè, ne varrebbe davvero la pena!"

"Anche gli spogliarellisti non sono male, eh…"

"Ma non sai… Sono andata prima dell'estate a un addio al nubilato di una mia amica che si sposava… Bè, solo perché era rimasta incinta, eh…" Giulia si rende conto di quello che ha detto e soprattutto della faccia che fa Niki. "Oh… Scusa… Va bè…" Giulia cambia espressione, diventa più sicura. "Niki tu sei un caso rarissimo, quelle che si sposano a vent'anni quasi sempre lo fanno per quel motivo!"

"Ma non è vero! Qualcuna anche per amore…"

"Fammi un nome!"

"Per esempio…" Niki ci pensa un po'"su. "Niki Cavalli…"

"Sei sempre tu!"

"Va bè, vi dicevo, ero a questo addio al nubilato troppo divertente e le amiche le hanno portato di tutto, dal perizoma all'intimo leopardato… Una si è presentata anche con un vibratore rosa."

"No!"

"Sì… Con tanto di biglietto…"

"Non si sa mai! Bè, a un certo punto… arriva una torta enorme con una sola candelina e la scritta sopra: "Spegnimi… Che ti accendo!". Questa mia amica Valeria soffia sulle candeline e pum! La torta esplode, esce fuori uno spogliarellista pazzesco con un fisico da urlo, i capelli lunghissimi neri, scuro di pelle e bello da morire… Insomma, parte una musica e questo inizia uno strip che non vi dico. Vi giuro, c'era qualcuna che urlava, altre che quasi si strappavano i capelli, qualcuna secondo me che pure veniva."

"Giulia!"

"Oh, per me è così… Ma questo era di un sensuale, i movimenti perfetti, non troppo spinti né volgari. E poi, rimasto quasi nudo, si spinge su Valeria e con un cambio di musica perfetto mima un amplesso con lei. Vi giuro, uno spettacolo bellissimo."

"Ma perché ci racconti tutto questo? Ci vuoi far venire voglia?"

"Poi abbiamo parlato con questo ragazzo, Daniele, bè, due lauree, in astrofisica e in ingegneria aerospaziale, ha scritto vari testi anche su riviste straniere e solo per mantenersi fa lo spogliarellista…"

"Perché in Italia non ci sono borse di studio nelle sue discipline. Ma vi rendete conto?"

"Che tristezza…"

"Ah, cosa ancora più triste, ci ha detto che è fidanzato… E cosa ancora più triste più triste… con un uomo!"

"Ma dai! Oh, ma tutti voi li beccate! Cioè, un genio gay… Per noi povere e semplici single… Una specie di idolo irraggiungibile."

"A questo punto meglio andare sul sicuro con Guido!"

"Ah sì… di sicuro non è gay…"

Niki ride. "Sì, ma magari non sa fare lo spogliarello e di certo non è laureato! Il problema è sempre quello… Essere sincere con se stesse e soprattutto ammettere cosa cerchi veramente in un uomo!"

"C'è anche un altro discorso…" Barbara le sorride con fare furbo. "Cosa un uomo ti fa credere di poter trovare in lui." E finisce la frase nello stesso istante in cui arrivano Luca e Marco.

"Vi abbiamo portato qualcosa da bere!" Passano alcuni bicchieri pieni su un grosso vassoio.

"Grazie…" Niki prende un bicchiere di Coca Cola.

"Ehi, di cosa parlano queste belle fanciulle?"

"Oh…" sorride Sara. "Hai presente Kierkegaard, Diario del seduttore? Ecco… Praticamente in quella direzione…"

Luca abbraccia Barbara. "Lo sapevo, sono stato proprio fortunato… Già è difficile trovarne una bella e divertente… Ma anche intelligente è quasi impossibile!"

Barbara si gira sorpresa. "Amore… Non mi avevi detto che stavi con un'altra!"

Tutti ridono, anche Niki, poi riprende a bere, sbirciando intorno, e nota Guido che, dall'altra parte della sala, chiacchiera con una bella ragazza. Lei ride piegandosi in avanti. Guido beve ancora limonata, poi incrocia lo sguardo di Niki e le sorride; alza il bicchiere e fa il gesto di brindare in suo onore. Alla fine sorride anche lei e alza il bicchiere. Ma sì, è assurdo che ogni volta litighiamo così, in fondo è simpatico. E non è pericoloso. E, mentre lo dice, le riecheggiano nella testa quelle sue parole: "È di te che non devi fidarti… Troppa sicurezza fa scivolare con più facilità". E allora, meno sicura, beve un po'"della sua Coca Cola e, quando abbassa gli occhi, incrocia quelli di Giulia, che le sorride divertita. Ha assistito a quello scambio di sguardi e a tutti quei sorrisi. Ora fissa Niki maliziosa, con l'aria di chi sta immaginando chissà cosa… l'aria di chi la sa lunga, e Niki sa perfettamente che ormai è impossibile far finta di niente.


Settantatré


Alex arriva trafelato e bussa alla porta. Subito gli apre Flavio con la faccia seria, dispiaciuta. Alex entra e si chiude la porta alle spalle.

"Allora, cosa è successo ancora? Che accade? Che c'è di così urgente? Ce l'ho fatta a mala pena a finire la riunione per scapicollarmi qui!"

"Guarda, non so che dirti… Non so cosa gli sia successo… Si è chiuso lì dentro e non mi parla, non ne vuole sapere, non sente ragioni."

"Ma davvero?"

"E che, per scherzo?"

Alex lo guarda con sospetto ma Flavio è sinceramente affranto. "Ha detto che vuole parlare solo con te. Sul serio, Alex, sul serio…"

"Uhm…" Alla fine Alex si convince. Forse ha sentito Susanna, si saranno detti qualcosa, uno scambio di battute oppure un ricordo di tempi lontani, forse qualcosa che riguarda i figli. Poi Alex ha un'illuminazione. Forse lui che ha sempre avuto tante donne… ha scoperto che stavolta è lei ad avere uno. E quest'ultima riflessione lo convince del tutto. Bussa quasi con timore sulla porta.

"Pietro… Pietro, ci sei? Dai, non fare così… Parliamone… Qualunque cosa sia… è meglio parlarne, sfogarsi, tirarla fuori, piuttosto che tenerla dentro, rigirarci sopra, arrovellarsi, non fa altro che peggiorare le cose un silenzio… come il tuo!"