"Certo… Più tardi, o domani mattina."
"Ok. Non mi fregare, eh…" Poi si avvicina per non farsi sentire: "Sennò spiattello tutte le volte che sei venuto a casa quando non c'erano i miei".
"Eh eh…" Alex fa un sorriso finto.
Silvia gli chiede curiosa: "Che ti diceva, Alex?".
"Niente, che anche nella sua PlayStation ci sono le corse dei cavalli."
"Ah sì, ormai questi ragazzi non sanno più se vivono nella realtà o in un mondo virtuale."
Gregorio improvvisamente si ricorda qualcosa.
"Oh sì, e poi adesso anche quella coppia inglese… Avete sentito? Si erano conosciuti tramite chat e si sono lasciati perché si tradivano con altri virtualmente."
Anche Davide interviene. "Se uno si deve tradire, si tradisce sul serio, nella realtà, non virtualmente!"
Claudia lo guarda male. "Perché così non si hanno sensi di colpa."
Margherita alza le spalle.
"Alcuni non ce li hanno comunque…"
"Bè, le cose erano meglio ai nostri tempi" interviene Luigi, "non c'erano telefonini e tutte queste cose complicate. Ho letto che la maggior parte dei tradimenti vengono scoperti attraverso sms…"
Silvia si unisce alla conversazione. "È proprio vero… Verba volant, scripta manenti"
"Io sono andato una volta su una chat" fa Davide. Tutti lo guardano male. "Ma per lavoro…"
"Ah sì…" Alex sorride. "Ormai si usa molto per fare propaganda, ma le generazioni più giovani lo usano come il telefono di
un tempo…" E guarda Niki, che sta ancora ascoltando alcuni suggerimenti delle sue sorelle.
"Allora, per il catering devi provare quello dei grandi alberghi, sono i migliori…"
Luigi chiede curioso a Roberto indicandole Simona: "E voi, come vi siete conosciuti?".
"Oh, suonavamo nello stesso gruppo… punk…"
Interviene subito Simona. "Sì, a scuola. Poi mi veniva a prendere al conservatorio dove ho suonato pianoforte per un po'…"
"Sul serio? Ci fa sentire qualcosa?"
"No! No! Proprio non me la sento, sono una perfezionista! Se sbaglio una nota mi sento male. Quando arrivano i figli devi rinunciare a tutto, diventano loro la tua passione…"
"Ahhh!" Un urlo micidiale squarcia l'aria.
"Che succede? E venuto da laggiù, dalle altalene."
Davide, Margherita, Gregorio e Claudia si alzano e corrono in quella direzione, seguiti da Roberto e Simona. Arriva correndo la piccola Miriam.
"Che è successo? Che è successo?"
Miriam indica verso le altalene. "Celeste è volata via!"
"Come volata via?"
"Sì… è volata via."
I genitori corrono verso le altalene e vedono che oltre la staccionata, lungo la siepe di fronte alle altalene, c'è Celeste che piange, immersa fino alla vita nel letame dei cavalli. "Ma come ci sei finita laggiù?"
Celeste continua a piangere e indica Matteo. "È stato lui…"
"Ma mamma, me l'ha chiesto lei: mi spingi più forte? Poi insisteva: mi spingi ancora di più? Dai, più forte, più forte… Io l'ho spinta forte e lei è volata via. Che ne so che è così leggera!"
Roberto gli dà uno scappellotto dietro la testa. "E tu dovevi comunque starci attento!"
"Ma me lo chiedeva lei!"
"Ringrazia che non si è fatta male."
"E certo! È atterrata nella cacca, sarà molto fortunata in futuro…"
"Sì, ma stasera no! Se lo ricorderà per sempre… L'hai segnata a vita!"
Gregorio e Margherita riescono a tirare fuori Celeste dal letame.
"Bè, noi rientriamo in casa…"
"Sì, ci vediamo a cena."
"Volentieri, sempre che riusciamo a lavarla bene tutta…"
Roberto, Simona, Niki e Matteo ritornano verso casa.
"Che figuraccia…"
"Sì, per fortuna non s'è fatta niente…"
"Già."
"Oh." Matteo si massaggia ancora dietro il collo. "Ha insistito lei, eh… Magari avrà sul serio fortuna… Comunque non potete capire che volo che ha fatto… Pensate se invece di Celeste si fosse chiamata Stella… Stella cadente… Oh, io l'avevo vista per primo ed esprimevo subito il mio desiderio: vorrei il motorino!"
Roberto gli dà subito un altro scappellotto dietro il collo.
"Ahia, papà…"
""Ahi", si dice "Ahi"… Fanne un'altra e vedi che volo ti faccio fare io!"
Luigi lo raggiunge e gli mette il braccio sotto il suo. "Ma su, Roberto, non si preoccupi… Sono ragazzi, sono cose che succedono e per fortuna la natura ci ha protetto…"
"Eh, già…"
"Bè, ci vediamo per cena tra un'oretta, giù nel salone grande."
"Ok…" Se ne vanno lasciando soli Roberto e Simona.
"Sono gentili, eh… Non ce l'hanno fatta pesare."
"No… Diciamo che, tanto per rimanere in tema, la prima figura di cacca l'abbiamo fatta…"
E ridendo vanno verso la loro camera.
Ottantuno
Poco più tardi nel grande salone, sotto il gigantesco lampadario con più di duecento candele vere, tutti hanno preso posto.
"Ma non è che scende la cera?"
"Matteo!" Niki gli sorride falsamente. "Magari. Ma vorrei una colata così grande da tapparti la bocca…"
E la cena inizia con due camerieri che impeccabili servono gli antipasti.
"Ci è arrivato un po'"di prosciutto spagnolo, dell'ottimo Pata negra, ci tenevamo a farvelo provare."
E poi, i primi.
"Ho passato io stesso tutta la mattinata a fare questo sugo di lepre…"
"Luigi è bravissimo a cucinare, io invece sono una schiappa. Mi ha sposato solo per amore, non certo perché l'ho preso per la gola…"
E poi, degli ottimi secondi.
"Ci sono l'anatra e il cinghiale… Non sapevamo se preferivate la selvaggina di terra… o di cielo." E per un attimo Matteo guarda Celeste e ride, ma lei capendo la battuta gli fa veloce una linguaccia.
"Celeste!" la riprende subito la mamma. "Non essere maleducata."
"Ma lui mi prendeva in giro."
"Ma no… voleva essere simpatico."
E la cena continua, accompagnata dai migliori vini rossi, il Morellino di Scansano, più leggero, fino al Prunotto del Brodo per la carne più pregiata, gli ottimi contorni, le patate al forno e quelle fritte, dorate, ancora calde. Matteo non resiste e ne prende una con la mano ma poi, sentendo il pizzico di Niki sotto il tavolo, la rimette subito al suo posto con il solito "Ahia…".
"Si dice "Ahi"."
"Ma invece di riprendermi sempre su come si dice, non è meglio che la smettete di menarmi?"
"No, così impari a parlare… E anche come si sta a tavola!"
Poco dopo viene un ottimo carrello di dolci, dalla panna cotta alla crème brûlée, dalla crema pasticciera a diversi tipi di crostate, alle bignoline e a ogni tipo di marmellata… e poi dei cantucci e vin santo.
"Come si usa da noi qui in Toscana."
Le sorelle di Alex ridono e si riempiono il piatto.
"Noi non dobbiamo dimagrire… Ci siamo già sposate…"
"Guardate, l'ideale è che dopo dieci anni vi stia ancora l'abito da sposa.."
Gregorio cerca sempre di sfatare. "Io neanche so dov'è finito…"
Margherita ha più classe. "A parte che mi mancano ancora due anni e quindi posso ancora dimagrire, e poi quello è un momento magico… Guarda le foto di tutti quelli che si sono sposati… Non ce n'è uno che è ancora magro come al suo matrimonio…"
Davide puntualizza. "E se lo è, vuol dire che ha divorziato!"
E così ridendo raggiungono il salotto.
"Un po'"di porto? Rum? Grappa, un digestivo? Volete un amaro, è di nostra produzione, lo facciamo nella nostra campagna…"
"Mmm buono, lo provo volentieri" e mentre Alex sta versando da bere ai cognati e agli altri ospiti, Niki sente il telefonino vibrare nella tasca. Lo apre e senza farsi vedere legge il messaggio. Ma chi è che mi scrive a quest'ora? Sarà una delle Onde. Ma poi… la grande sorpresa.
"Sono al concerto, manchi solo tu. È così bello che forse non avremmo litigato oppure avremmo fatto subito pace. Un bacio… Guido."
Guido? Niki arrossisce. E come ha fatto ad avere il mio numero? Cavoli, io non gliel'ho mai dato. Non possono essere state le Onde… ma che, sono matte? Forse Barbara o Sara. Poi si ricorda dei sorrisi, di quella serata a Lettere, di quegli sguardi notati dagli altri. Giulia. Giulia, è stata lei.
"Chi era?" Alex le passa vicino proprio in quel momento e Niki ha un tuffo al cuore. "Oh… Si stanno divertendo un casino, sono al concerto in facoltà…" E poi quello che non si sarebbe mai aspettata. "Era Olly."
"Ah…" Alex fa un sorriso, continua il suo giro e versa del rum a Roberto.
Olly. Era Olly. Ma come ho fatto, perché ho detto questa bugia? Avrei dovuto dare troppe spiegazioni, sarebbe stata troppo lunga e poi ora, con tutta questa gente… Sarebbe stato fuori luogo. Sì, è solo per questo. E torna al suo posto di nuovo tranquilla. Sì, è stato solo per questo. Adesso ne è del tutto convinta e per essere ancora più sicura spegne il telefonino.
Ottantadue
"La cena è stata fantastica."
"Sì, tutto veramente perfetto."
"Allora ci vediamo domani mattina…"
Le donne si salutano e vanno verso le loro camere. Luigi si avvicina a Roberto. "Domani abbiamo una bella sorpresa, solo per noi uomini. Caccia al cinghiale! Con il mio fidato cane Edmond nella nostra riserva. Sarà molto divertente. Ne ha mai fatte, Roberto?"
"Oh… Sì, qualche volta!"
"Bene! Abbiamo tutta l'attrezzatura anche per lei. Ci vediamo alle sei in punto." Roberto deglutisce. "Alle sei… Certo…"
"A proposito, Roberto, è ora di darci del tu…"
"Sì… Certo. Luigi, tu sei convinto che ci vediamo alle sei?"
"Certissimo! Quindi, subito a nanna!"
Dopo i convenevoli e i saluti, tutti si ritirano nelle loro camere. Simona prende sottobraccio Roberto. "Amore… Ma perché non gli hai detto la verità? Tu non hai mai cacciato…"
"Ma che ci vuole!"
"Come che ci vuole? Devi usare il fucile…"
"Ho capito, ma ho visto Balla coi lupi dieci volte. Al massimo non prendo il cinghiale…"
"Basta che non prendi qualcun altro… Dopo il volo di Celeste… Ci manca solo che abbattiamo qualcuno!"
Ed entrano nella loro camera. "Buonanotte, ragazzi."
"Notte, mamma."
"Notte, papà."
Niki fa finta di entrare in camera, invece sgattaiola in corridoio e aspetta Alex fino a quando non lo vede arrivare. "Senti, ma che è questa storia? Dobbiamo dormire separati! Ma neanche alle medie facevo così…"
"Che vuoi dire?"
"Bè, no…" Niki si riprende, "che alle medie avevo più libertà."
"Ah, ecco…"
Proprio in quel momento passa Eleonora. "Ciao Alex, buonanotte Niki, speriamo che non arrivi un temporale! Ti ricordi quando eravamo piccoli che per la paura dei tuoni dormivamo tutti insieme io, te e le tue sorelle?"
"Sì…"
Niki sorride. "Ma è una notte stellata! Non c'è pericolo."
"Già… Bè, buonanotte." E si infila nella sua camera.
"Dormivate insieme, eh…"
"Con le mie sorelle!"
"Anche se ci fosse l'uragano dovrebbe solo provarci… Altro che Matteo con Celeste, la faccio volare dalla finestra!"
"Mi piaci quando sei così gelosa… Vieni…" e la rapisce nel corridoio, la prende per mano e si infila nella sua camera. "Siamo di nuovo al liceo… Tutti e due…" E nella penombra della stanza, con la luce della luna che soffusa entra dalla finestra, Alex comincia a spogliarla. "Mi piaci Niki, mi piaci da impazzire… Mi piaci così tanto… che, guarda… ti sposerei…"
"Anche tu…"
E l'idea di essere in quella casa, con i genitori dell'uno e dell'altra nelle stanze vicine, li eccita così tanto che in un attimo sono nudi sotto le lenzuola. E si perdono tra baci confusi, tra sospiri ribelli, tra carezze proibite. Nella penombra un sorriso, una bocca aperta, quel dolce piacere, quella voglia perfetta e quelle due lingue che parlano d'amore.
Ottantatré
Dopo una leggera ma sana colazione a base di uova, toast e un caffè scuro, i nostri cacciatori sono alle porte della riserva. Su una grande collina si inerpica un sentiero più chiaro, perdendosi tra i cespugli e la macchia come una lunga serpe. Luigi sorride al gruppo.
"Alex non è venuto… Aveva sonno."
Davide e Gregorio, rimasti più indietro, sorridono tra loro. "E ti credo… con una di vent'anni di meno anch'io avrei sempre sonno…"
Gregorio lo riprende. "Shhh… E dai, non ti far sentire dal padre… Oh, comunque c'hai ragione: secondo me Alex ha fatto proprio bene… La differenza d'età potrebbe essere un buon rimedio alla durata di un matrimonio…"
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