Margherita invece è più fiera della sua scelta. "Io le pietre preziose, che ne so… Tavolo diamante, tavolo giada, smeraldo,

turchese…"

Claudia continua. "La nostra amica Ballarmi ha fatto i frutti, Tavolo pesca, susina, pera… Si è sposata d'estate…"

Simona sorride ricordandosi il suo matrimonio. "Noi avevamo

scelto il tableau in base alla musica. Avevamo fatto i tavoli con i nomi delle band. In quel periodo…" si rivolge soprattutto a Niki, "eravamo pazzi per la musica. Tavolo U2, tavolo Wham, tavolo Aerosmith!"

Margherita e Claudia si guardano di nuovo sgranando gli occhi. Ah… Carino!" dicono con un sorriso forzato.

Niki invece è entusiasta. "Mi piacerebbe fare come voi! Però con tutti i cantanti di oggi… Ecco, tipo… Tavolo Negramaro…"

Margherita rimane sorpresa. "Ma chi sono? Sembra un digestivo…"

Claudia dà una spinta alla sorella. "Macché! Come sei antica! Io li conosco… Lui si chiama Giuliano e canta benissimo."

Questa volta sono Niki e Simona a sorridere.


Novantuno


Alex sceglie un brano musicale e lo monta sotto un pezzo del suo filmato.

"Ehi, è facile lavorare con questo programma del Mac. Sono proprio dei geni. Steve Jobs è un grande e mi dispiace che sia così malato. Ha voluto rendere le cose semplici per le persone semplici. Così è nata questa piccola mela…"

Alex continua il suo lavoro. Dissolvenza, immagine, dissolvenza. Le piacerà? Spero proprio di sì. "Riguarda gli ultimi fotogrammi, lei che si gira lentamente, e poi i suoi occhi, l'inquadratura stretta su di loro, su quello che raccontano, su quello sguardo, quella storia d'amore… E poi quel sorriso, dissolvenza, campo lungo, e lei che corre divertendosi per le strade di New York. Sì. Le piacerà. Tra poco è pronto e lo metterò in rete sul nostro sito. Toc toc. Bussano alla porta.

"Alex, si può?"

"Avanti." Entra Leonardo, il direttore.

"Sono proprio contento. Era quello che mi aspettavo, quello che volevo, quello per cui ho lottato e che ho ottenuto."

Alex si rigira nella sua poltrona. "Non ho capito. Credo che ci sia qualcosa che mi sfugge e, se mi stai dando il merito o la colpa di qualcosa, io non c'entro assolutamente nulla…" Sorride cercando di capirci un po'"di più.

Leonardo in maniera trionfale poggia sulla sua scrivania un foglio. Poi con la mano destra lo ruota verso Alex, così che possa leggerlo. Alex lo prende in mano. È ancora caldo, è stato appena stampato. Sta per iniziare a leggere, ma Leonardo lo precede. "È la tua promozione in campo internazionale, non hai che da fare qualche viaggio in più, ma si parla di un massimo di sei spostamenti l'anno, e la tua base rimane sempre questa. Quindi…" sorride felice Leonardo allargando le braccia, "massimo guadagno con minimo sforzo… Il tuo stipendio è praticamente raddoppiato…"

Alex poggia il foglio sulla scrivania. "Ma non capisco a cosa devo questa promozione. È una promozione, giusto? Non mi sembra che abbiamo mandato alcun progetto, non mi ricordo di aver firmato alcuna particolare campagna ultimamente, al massimo abbiamo fatto qualche specie di esercitazione…"

"Infatti…" Leonardo si siede di fronte ad Alex. "Ti ricordi quella prova che abbiamo fatto, che ha tirato giù Raffaella, la tua nuova assistente…"

"Certo, come no… La prova me la ricordo benissimo, e anche Raffaella, l'assistente che io non volevo e che tu mi hai obbligato ad accettare."

"Mi sembra assurdo rifiutare una solo perché può farti cadere in tentazione, allora vuol dire che qualcosa non funziona ed è inutile far finta di niente… Oltretutto è veramente brava."

"Su questo non ho nulla da dire."

"Neanch'io, infatti quelle prove di filmato, quel gioco sugli animali, sulla natura e il prodotto, le abbiamo finite e le abbiamo spedite…"

"Ma io non ne sapevo niente!"

"Eri a New York a coronare quell'altro tuo sogno… E noi abbiamo mandato quei filmati a nome tuo…" Leonardo torna serio.

"Non c'è nessun obbligo però da parte tua… Solo se ti va puoi seguire la produzione cinematografica di questo spot che abbiamo chiuso. La cosa importante è che la nostra sede di Londra ha detto "l'inventore di LaLuna ha conquistato il mondo. Ecco il Dream World". Loro sono felici. Gli hai fatto chiudere un contratto da cinquanta milioni di dollari… E per questo che hanno mandato questa promozione. Era il minimo, no?" Leonardo si alza dalla poltrona. "Minimo sforzo massimo guadagno. Fatto questo, te ne puoi andare un altro mese da qualche parte… su qualche faro nel mondo, tanto per rimanere in tema. Ecco! Mi viene un'idea bellissima per il tuo viaggio di nozze!" Leonardo apre le mani e, come se facesse scorrere uno slogan nel vuoto, legge un titolo sopra la scrivania di Alex: "Notti da sogno nei fari più belli del mondo". Che ne dici?"

Alex rimane un attimo titubante. "Ti ringrazio, ottima idea, potresti essere un bravo wedding planner… Però se non ti dispiace alle mie nozze ci vorrei pensare io."

"Mi sembra giusto… Così come mi sembra giusto, qualunque sia la tua decisione, condividerla con chi in qualche modo ha contribuito a renderla possibile… La posso chiamare?" E senza aspettare la sua risposta, Leonardo va verso la porta, la apre e si affaccia sorridente. "Raffaella, vieni… Ti vuole parlare!"

E lei timorosa, leggermente imbarazzata, dopo pochi secondi appare sulla porta. Ed è una specie di spot vivente. I capelli luminosi, ricci, tanti. Il suo sorriso smagliante ha lo stesso effetto di quelle pubblicità ritoccate che promuovono gomme o dentifrici sbiancanti. Ma non c'è trucco che batta il suo sorriso.

"Ciao, Alex…" Raffaella si ferma sulla porta. "Volevo farti i complimenti per la promozione…" E rimane così, incorniciata dallo stipite, lei, naturale immagine provocante, più peccatrice che santa, spuntata fuori da chissà quale nuovo ed eccitante girone dantesco. E Leonardo, conscio di tutto questo, guarda Alex con un'espressione ammiccante, come a dire "Senti, siamo uomini, non puoi negare tutto questo, non puoi far finta di niente. Ok, ti stai sposando, ma questa è una super pubblicità vivente, ammettilo anche tu!". O almeno questo è quello che Alex legge nello sguardo di Leonardo.

"Bè, sì… Sono contento. È grazie soprattutto a te che tutto questo è successo…"

Raffaella adesso tiene a bada l'imbarazzo e ritrova la sua sicurezza piacevole, non invadente. "Dai… Non prendermi in giro. Lo sai anche tu che mi hai dato delle indicazioni chiarissime, non ho fatto altro che seguirle e metterle in pratica."

"Sì, ma sai come si dice: "Good ideas, ten cents half a dozen…". La tua realizzazione è stata perfetta. E stato per quella che loro sono rimasti colpiti…"

"Sì, ma senza la tua intuizione…"

"Ok… Ok…" Si mette in mezzo Leonardo. "Siete bravissimi tutti e due, e io senza di voi non saprei proprio che fare. Ed è grazie a voi due in un modo o nell'altro che Londra ha preso tutti quei soldi, io sono ancora il direttore e la Osvaldo Festa va avanti… Ok? Però vorrei andare a mangiare qualcosa con voi, ok? E nel posto migliore per festeggiare un giorno importante come questo!" Guarda Alex, poi Raffaella, poi di nuovo Alex. "E non potete dirmi di no…" Sorride. "Anche perché pago io questo benedetto pranzo e soprattutto… perché sono il vostro direttore!"

Alex e Raffaella si scambiano un'occhiata, poi scoppiano a ridere. "Bè, in effetti messa così non possiamo proprio tirarci indietro."

Leonardo è visibilmente soddisfatto. "Ok, andiamo tra un'ora con il mio autista, così potete mettere a posto e finire quello che stavate facendo…"

Raffaella sorride e lascia la stanza. "A dopo…"

Leonardo fa per uscire. "Pensaci, Alex… Non rischi niente, qualche breve, piccola riunione fuori e un grande guadagno… Consigliati anche a casa… Non mi puoi dire di no."

"Ok, grazie Leo… Ci penso e ti faccio sapere."

Leonardo non riesce a capire questa sua indecisione. Per lui dovrebbe essere già un sì. E un sì detto con grande felicità. Mah. Valli a capire questi giovani rampanti di oggi. Hanno un sacco di dualità, sono intuitivi, determinati, ambiziosi, e poi si spaventano di fronte alle novità. E scuote la testa entrando nel suo ufficio con quello che ormai è diventato un tormentone nelle riunioni con i superiori: "Sò ragazzi…". Si siede alla sua scrivania e risponde alla mail di Londra.

"Alex Belli è sorpreso e contento della vostra proposta…" Poi riflette un attimo massaggiandosi il mento con la mano. Ecco. Potrei metterla così. Parte deciso. "Accetta il progetto e lo porterà fino in fondo. Per quanto riguarda la promozione e i nuovi compiti a livelli europei, li vuole considerare con la dovuta attenzione." E soddisfatto clicca sul tasto invio. Poi si appoggia allo schienale. Praticamente gli ho detto che Alex fa il film che produciamo e che non dice subito sì solo perché è uno che dà la giusta importanza alle cose. Ma loro sorrideranno e capiranno che anche questo è un sì, detto in un altro modo, ma è un sì. Certo, se lo sa Alex… son dolori. Ma un direttore si deve anche prendere le sue responsabilità, no? E con quest'ultima considerazione chiama la segretaria all'interfono.

"Sì, dottore, mi dica."

"Stefania, per favore, prenoti subito il pranzo per tre…"

"Certo, e dove? Ha qualche idea?"

"No… Un posto importante e che faccia la sua figura. Mi sorprenda! Si assuma questa responsabilità!"

Stefania sorride. "Certo, direttore… Cercherò il meglio." E chiude la comunicazione. Anche lei scuote la testa. Si assuma questa responsabilità. Ma perché non gli organizzo io perfino la sua vita privata? Mah… Una cosa è sicura. Tutti vengono promossi e io che faccio il lavoro più sporco rimango sempre nell'ombra e al palo.

"Buongiorno, un tavolo per tre, per favore… Sì, tra un'ora circa, con la più bella vista che c'è. Grazie."






Novantadue


Rimasto solo, Alex compone subito il numero. Uno squillo, due, finalmente risponde. "Niki! Amore mio… Non sai che notizia…" Poi ci ripensa un attimo. "Come stai? Buongiorno… Tutto bene?" Niki sorride mentre cammina in fretta per il viale dell'università.

"Sì, tutto benissimo, tranne che ho fatto un incubo…"

"Cioè?"

"Ho sognato che al posto delle mie amiche Onde, le mie testimoni erano le tue sorelle!"

Alex ride. "Capirai, siamo messi proprio male… Sei sicura che non vuoi che io intervenga con loro?"

Niki continua a camminare veloce. Si sistema sulla spalla la borsa piena di libri e procede un po'"storta. Per un attimo rimane perplessa per quella nuova offerta. Certo, non sarebbe male. Ma ora sarebbe anche peggio. Vuol dire abbandonare la lotta, ritirarsi, in un modo o nell'altro è come dargliela vinta. "No, amore… Grazie… Non ti preoccupare. Sono sicura che è solo questione di stress! Tra un po'"non me le ritroverò più neanche in sogno! Ma che mi stavi dicendo?"

"Che c'è la possibilità di una promozione!"

"Che bello! E come mai?"

Alex ci pensa solo per un secondo. Non gli sembra proprio il caso di tirare dentro la sua assistente e ciò che ha fatto. "Niente, è piaciuto il progetto per una campagna… E mi hanno dato questa promozione…"

Niki sale le scale dell'università, si accorge che l'aula è piena. "Scusa, Alex! Sono troppo felice per te, ma devo entrare a cercare un posto. Posso chiamarti dopo?"

"Ma è così bello poter condividere ogni scelta sul lavoro per prima cosa con la persona che ami…"

"Parli di me, vero?"

"Certo… Sciocca!"

"Ma se la persona che ami ha lezione? Mica la vorrai far bocciare per parlare della tua promozione, no?"

Alex scuote la testa. Riesce sempre a fregarmi. "Ok, ci sentiamo dopo."

"Alex…" Niki si accorge della sua voce. "Mica devi decidere ora, no? Ne parliamo appena abbiamo tutti e due un po'"di tempo…"

Alex sorride. "Sì, hai ragione amore… Buona lezione." Chiude il telefono. Poi lo guarda. Non c'è niente da fare. È troppo veloce. Ha le battute a mò di mitragliatrice, sembrano dei piccoli slogan! Ne avrà uno anche da dire in chiesa? Certo che in quasi due anni è proprio cambiata, è come un fiore. Un fiore però quando sboccia ogni mattina è lo stesso. Invece lei è come se fosse nascosta sotto quei petali e quando si dischiudono ogni volta è una sorpresa. Certo, avrei voluto tanto parlarle di questa scelta perché io so che, anche se Leonardo la prospetta così facile, sotto sotto ci potrebbe essere qualche fregatura. Cioè, se non altro i viaggi fuori e l'impegno della campagna e le solite riunioni questa volta su un prodotto molto diverso e un mezzo nuovo come uno short movie. C'è per forza la fregatura.