"Brava… Così sei più sicura…"
Niki leggermente scocciata è comunque costretta a tenersi a lui. Guido continua a correre tra le macchine, le supera a destra e sinistra, esce ed entra, piegandosi, come se schivasse dei birilli. Piano piano quei lenti movimenti, sempre uguali, la rasserenano. Niki si perde nel vento, tra i suoi pensieri. Ma che ci faccio io dietro a questo? Pensa se facciamo un incidente! Che gli racconto ad Alex? O ancora peggio, io che arrivo al matrimonio con la gamba rotta! Tutta vestita di bianco e con il gesso. Non ci potrei mettere su nessuna scritta oppure, sì, questa: oggi sposi! E attaccarci delle lattine vuote. Non sarebbe male. Pensa i genitori di Alex… E le sue sorelle! E su quest'ultimo pensiero abbraccia un po'"più forte Guido e si lascia portare perdendosi ancora di più nel vento.
Novantasei
Suonano alla porta. Olly va ad aprire. Erica entra con un vassoio di pizzette.
"Eccomi qua! Dottoressa Erica in arrivo per te!" e le scivola accanto. Va in cucina, apre il frigo, prende la Coca Cola, due bicchieri, poi torna da Olly e la tira per un braccio.
"Ma che fai?"
"Che faccio, al telefono ti ho sentita giù e ho deciso che hai bisogno di qualcuno che ti tiri su…"
La fa sedere sul divano e le porta il vassoio di pizzette. Poi i bicchieri e la bottiglia di Coca Cola. Quindi si mette accanto a lei. Olly la guarda. E sorride. È proprio un'amica. E cominciano a scherzare un po'"insieme. A parlare di tutto e di niente.
"Lo sai che la mia amica Ilenia è stata presa in un programma televisivo, nel cast del balletto? È una trasmissione locale ma lei è troppo felice. Un cabaret con comici romani."
Olly si gira. "Ilenia?"
"Sì, te la ricordi, l'avevo invitata anche alla festa per Niki."
Olly prende una pizzetta. "Me la ricordo, me la ricordo…"
"È davvero simpatica. Una ragazza d'oro. Suo padre è morto poco tempo fa e lei si prende cura della madre. Poi studia e balla. E ora guadagnerà anche qualcosina. Poi è innamorata da una vita del suo ragazzo, sai, una di quelle storie eterne che non capisci come fanno a durare così tanto eppure durano e si vogliono un casino di bene anche dopo anni? Una di quelle che a me non capiteranno mai…"
Olly finisce la pizzetta e ne prende un'altra.
"Quindi è fidanzata…"
"Sì… è innamorata. Che vale di più."
Olly finisce anche la seconda pizzetta. Si versa un po'"di Coca nel bicchiere e beve. Erica si alza e accende lo stereo. Mette una canzone e comincia a ballare in mezzo al salotto.
"E dai, Olly, vieni! Terapia del corpo! Dai, vieni!" e continua a dondolare.
Olly rimane seduta sul divano a pensare. E capisce quanto sia stata stupida la sua gelosia. E il gesto di quella sera, alla festa, quando in pratica aveva ignorato Ilenia. E poi Giampi, come l'ha trattato, accusandolo di niente. Che stupida. Mi sono lasciata ingannare dalla mia paura. Ho fatto vincere la superficialità. Io sempre pronta a dare consigli agli altri, a criticare quelli troppo gelosi, proprio io ci sono cascata con tutte le scarpe. Guarda Erica ballare, così, leggera, spensierata, allegra. Si alza. La raggiunge. E si lascia portare dalla musica, dalle parole di Tiziano Ferro e poi random, Rem, Coldplay, The Fray, Oasis, Nelly Furtado… La radio va senza un ordine. Come i pensieri di Olly.
Novantasette
Lungotevere, piazza Cavour, la moto corre leggera. Piazza Belle Arti, ancora Lungotevere, piazza Mancini. La moto sembra fatata, incontra solo semafori verdi, ponte Milvio, corso Francia, lungotevere dell'Acqua Acetosa. Piano piano la moto decelera e con un'ampia curva si infila nel parcheggio. "Eccoci qua! Siamo arrivati…"
Niki si toglie il casco scendendo. "Ma dai! Ecco la sorpresa, siamo al bowling!"
"Già, e ora puoi decidere se accettare la sfida… oppure fare la palla!"
"Cretino… Tieni…" E gli tira il casco in pancia. Guido lo prende al volo, piegandosi in avanti. "Vedi… Vado forte… Io li butto giù… i birilli!" E Niki sale veloce gli scalini entrando nella grande sala del bowling.
Guido si mette a ridere, chiude la moto e corre dietro di lei. "Aspettami."
Guido ha appena raggiunto Niki nella sala quando si sentono chiamare. "Ehi, voi! Allora siete venuti sul serio!"
Dalla pista centrale compaiono Marco e Sara con Luca e Barbara.
"Non ci posso credere!" Marco dà una spinta a Luca.
"Hai visto? Guido lo aveva detto che veniva con Niki e tu non ci volevi credere…"
Niki si gira scocciata verso di lui. Guido allarga le braccia. "Gli avevo detto che con te li avremmo battuti… Avevano paura! Ci temono… Sei stata carina a dire di sì… Dai, andiamo a cambiarci le scarpe…"
"Sì, sbrigatevi che ricominciamo la partita!"
Guido e Niki vanno verso l'angolo dove ci si cambiano le scarpe.
"Io non ti avevo detto di sì! Non sapevo che fosse questa la sfida!"
Guido cerca di calmarla. "Ok… Ma mi avresti detto di sì?"
"No!"
"Ma perché, sei testarda… Vedrai che ora ci divertiamo!"
"Quello senz'altro… Ma non mi piace che avevi già detto che venivi qui con me!"
"Era per occupare la pista, sennò magari arrivava qualcun altro e poi eravamo troppi. Se non venivo con te, sarei venuto lo stesso ma con un'altra…"
Niki si siede e si leva le scarpe, poi lo guarda male. Guido si scusa. "Dicevo solo se tu non volevi venire… Sicuramente però non sarebbe stata la stessa cosa…"
"Di questo stai sicuro!"
"O magari ci venivo con un amico."
"Sì, te con uno… Non ti ci vedo proprio." Passa le scarpe a un inserviente. "Le trentotto, per favore…"
Anche Guido passa le sue. "Io il quarantadue."
E ricevono le scarpe per giocare a bowling. Si siedono vicini su una panca per allacciarsele. Guido la guarda e le fa un sorriso. "Perché hai detto quella cattiveria?"
"Quale?"
"Che non mi vedi uscire con un amico."
"Non è una cattiveria, credo che sia una realtà."
"Veramente dopo di lei non sono più uscito con nessuna…"
"Così tante ragazze ti hanno dato buca? Non ci credo!"
"No, veramente è che…"
Niki si allaccia la seconda scarpa e scende dalla panca correndo. "Dai, muoviti…" e va verso la pista, lasciandolo lì senza dargli la possibilità di finire.
"Allora come facciamo? Uomini contro donne? O a coppie?"
"Come volete voi…"
Barbara e Sara si guardano. "Dai, è più divertente donne contro uomini."
"Ma loro tirano più forte!"
"Sì, ma qui serve la precisione."
"Ok, allora donne contro uomini!"
Niki passa vicino a Guido. "Vi stracciamo…"
"Purtroppo ne sono sicuro!"
Niki tira su una palla. È troppo pesante e ne sceglie una più piccola. Ecco… Questa è perfetta. "Faccio due tiri per scaldarmi e poi cominciamo, va bene?" Niki prende la rincorsa, poi porta dietro il piede destro e lancia facendo scivolare perfettamente la palla al centro del parquet. Poi si rialza, la guarda correre veloce verso il fondo, la palla rallenta un po'"ma alla fine colpisce il primo birillo e dopo quello tutti gli altri.
"Wow! Cominciamo bene! Strike!"
Guido guarda Marco e Luca.
"Ahia, la vedo male…"
"E ti credo, ti sei portato la più forte dell'università, anzi di Roma!"
"A Niki, ma che vieni tutti i giorni qui?"
Niki prende una nuova palla e ne valuta il peso. "Macché, l'ultima volta è stata quando ho fatto sega al liceo! Avevo sedici anni. Ormai parliamo della preistoria!"
"Comunque ci sono delle cose che una volta imparate non si dimenticano più… Come andare in bicicletta."
Proprio in quel momento lancia Guido. La palla parte veloce ma poi rallenta, piega verso destra e prima di colpire i birilli finisce nel corridoio laterale. Zero punti.
Marco guarda le ragazze. "Ehi, vi possiamo dare lui come handicap. Non c'è partita, sennò!"
Guido ride. "E dai, ero emozionato… E poi lo dice anche Frank Wilczek, "Se non commetti errori significa che non cerchi di risolvere problemi veramente difficili. E questo è un grave errore"."
"Che? Ma de che? Dove sarebbe il problema davvero difficile?!" dice Marco.
"Datemi fiducia, cazzo, datemi fiducia… E al mio via… scatenate l'inferno!"
"Ma quello era il gladiatore… Che c'entra!"
"Va bè, così… Ora bisogna combattere ed era la prima che mi veniva in mente."
"E certo, il poeta è sceso tra noi…" fa Marco, "… ma per farci perdere!"
Guido lo prende sottobraccio. "Giuro che mi impegno. Non può che andar meglio…"
"Ah, questo è sicuro!"
Guido si rivolge anche agli altri. "Volete qualcosa da bere?"
Luca guarda Marco. "Cerca di corromperci!"
"Diciamo che vorrei rimediare all'errore. Anche voi, ragazze, volete qualcosa?"
"Ok. Coca per me."
"Anche per me!"
"Io vorrei una birra!"
"Per me succo d'ananas…"
Guido li guarda preoccupato. "Oh, mi sa che da adesso in poi mi converrà non sbagliare più!" e sconsolato va al bar a prendere tutte quelle ordinazioni.
Novantotto
"Ma è un posto bellissimo… Ha un panorama veramente spettacolare."
Alex sorride di fronte all'entusiasmo di Raffaella.
"Quello è l'Altare della Patria, vero?"
"Sì. Dovrebbe essere quello lì."
Leonardo torna al tavolo. "Allora, vi piace questo posto?"
"È da sogno!"
"Sì, molto bello sul serio." Alex approva sinceramente. Si guarda in giro. Ai tavoli c'è tutta gente molto elegante, una musica dub riempie il locale suonando al giusto volume, senza disturbare.
"Ma come fai a trovare tutti questi ristoranti così particolari?"
"Mi piacciono questi posti un po'"all'avanguardia, ma anche sempre molto buoni. L'altro giorno ho provato da Gusto, in piazza Augusto Imperatore, fanno salad bar, brunch…"
"Potrebbe essere un rischio! Che ne sai?"
"È vero! Ma a me piace rischiare… Leggo un articolo, sento delle voci e allora mi butto, provo, azzardo…"
Alex lo guarda sorpreso. "Pensa che carogne, in ufficio dicono che faccia tutto la tua segretaria…"
Leonardo si riprende. "Ehm. In parte è vero, cioè lei è l'esecutivo, le prenotazioni le fa lei, ma per la creatività, la scelta del posto, le cose più importanti, insomma, ci metto tutto io!" Alex guarda meglio il ristorante. Lo Zodiaco. Sopra Monte Mario, vicino all'osservatorio scientifico universitario e alla base militare per le radiocomunicazioni. Sembra che una volta Claudio Baglioni sia venuto qui e vi abbia trovato l'ispirazione per La vita è adesso. È vero, la vita è adesso. Come diceva? "Girano le nuvole… sopra i caffè all'aperto e ti domandi certo chi sei tu, sei tu che spingi avanti il cuore e il lavoro duro di essere uomo e non sapere cosa sarà il futuro." Alex sorride. Era qualcosa del genere. Che bella canzone. Il lavoro duro di essere uomo e non sapere cosa sarà il futuro… Poi apre il tovagliolo e se lo mette sulle gambe.
All'arrivo di un cameriere, Leonardo decide di passare alle ordinazioni. "Allora, cosa ci mangiamo di bello?"
Raffaella è già immersa nel suo menu. "Uhm… Che buono, mi mangerei di tutto."
"Sì, i nomi fanno immaginare grandi cose." Anche Alex controlla la carta. Uhm sì, mi andrebbe un primo ma devo stare un po'"a dieta. Io almeno il futuro prossimo so cosa sarà. Il mio matrimonio. "Per me insalata e filetto."
Raffaella sorride. "Ah… A dieta in vista dell'abito da sposo, eh."
Non le sfugge niente. "Ah ah…"
"Ma c'è tempo! Per una volta potresti anche sgarrare! Oggi si festeggia la promozione!"
"Anche questo è vero. Anche se non ho ancora detto di sì. Va bene, allora anche patate fritte."
Raffaella alza il sopracciglio come a dire: solo?
"E come antipasto un po'"di foie gras!"
Ora sorride contenta. "Anche per me un bell'antipasto e poi prendo un primo! E poi anche un secondo. Tutto mare però, un'insalata calda, uno spaghetto vongole e pomodorini e per secondo mazzancolle e scampi… Con una vista così… Ti sembra di arrivare fino al mare!"
Leonardo chiude il suo menu. "Io non ho giustificazioni! Dieta doveva essere e dieta sarà. Una bella amatriciana! Per cominciare."
Alex e Raffaella si guardano e scoppiano a ridere.
"Che c'è?"
"No no, niente…" Alex lo guarda preoccupato. "Ma dimmi una cosa, anche della dieta si occupa la tua segretaria?"
"Bè…" Leonardo non può mentire, "a dire il vero, sì. Ma comunque faccio la dissociata… Quindi a pranzo posso mangiare un primo, giusto?"
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