Niki sorride. In fondo questo fotografo è simpatico. Poi si accorge di come la guarda, sorride anche lui cercando di darle un po'"di coraggio e di tranquillità. Ed è l'unico che se n'è accorto. Ha paura. E lui lo ha avvertito perfettamente. Il fotografo poggia una mano sulla sua. "La magia dell'amore può qualunque cosa. Non si preoccupi. Alla fine deciderà lui per tutti…"
E rimane sorpresa, sbalordita, finalmente sollevata che qualcun altro, l'amore, possa mettere a posto ogni cosa, decidere al posto suo.
Magari fosse vero… Per adesso mi sembra che siano quelle due a decidere!
"Eccoci! Avete finito?" Margherita e Claudia piombano all'improvviso su di loro. "Guarda che se non ti piace, Niki, te ne possiamo far vedere degli altri… Altrettanto bravi!"
Alberto Tonini sorride sereno, sa perfettamente di essere il migliore. "Certo… Questo è il mio biglietto e questa la brochure con tutte le possibilità di scelta…"
Margherita si infila veloce. "E di costi. Ma lei ci tratterà bene, vero? Ci farà un bello sconto, sennò non facciamo sposare nessun altro con lei!"
Tonini sorride di nuovo. "Certo… Vi verrò incontro come sempre." Poi stringe la mano a Niki. "Decida senza fretta… Quando vi sposate?"
"Il 27 giugno."
"Allora c'è tempo. Le tengo la data prenotata per un mese, anzi no, due. Va bene? Così può pensarci…"
"Bene, grazie…"
Margherita e Claudia si distraggono, "Guarda… no, ma questo non è Giorgio Ballantini?"
"Sì."
"E si è sposato? Ma non stava con un'altra…"
"Ci sta ancora."
"L'ho visto al Bolognese con lei… È una sua collega."
"Sono tutti pazzi."
Alberto Tonini ne approfitta e si avvicina a Niki. "Sono un po'"su di giri e particolarmente rumorose, ma nessuna delle due ha sbuffato alla decima foto. Ci tenevano al loro matrimonio… Me lo ricordo bene."
Niki sorride. "Certo… Sono contenta." E si allontana con biglietto e brochure in mano. Ma il problema non è se loro sbuffavano o no alla decima foto. Sono io! È che quando succederà, se sbuffi o no, sarà comunque troppo tardi.
Centosei
Alex arriva con il fiatone, corre sudato portandosi dietro la sua borsa in pelle marrone The Bridge. Corre su per le scale della chiesa.
"Eccomi, eccomi!"
"E meno male! Gli altri sono già tutti entrati."
"Scusa, Niki…" le dà velocemente un bacio sulle labbra. "E che mi sto portando avanti con il lavoro per essere più libero nella parte finale, così poi possiamo partire e fare un viaggio bello lungo. E da mille e una notte!"
"Sì sì, intanto mi fai sgobbare su tutto, voglio vedere se poi c'è qualcosa che non ti piace: azzardati a fiatare!"
"Sono sicuro che sarà tutto perfetto e che mi piacerà un sacco." E prova ad abbracciarla.
"Cretino, non puoi!" Niki procede veloce lungo i corridoi della chiesa passando per la sacrestia.
Alex la segue arrancando. "Ma che c'è di male? Anzi, proprio qui sono solo dimostrazioni d'amore…"
"Sì, va bè… e poi ti confessi al volo, magari! Comunque non ti aspettare che io scelga tutto quello che propongono le tue sorelle, eh? Alcune cose non mi piacciono e secondo me devono essere diverse."
"Sì, lo so, me lo hanno detto."
Niki si gira di botto. "Le hai sentite?"
Alex allarga le braccia come a scusarsi. "E certo… che faccio, non rispondo? Mi hanno chiamato!"
Niki si infastidisce un po'. "E certo…"
"Ma sono le mie sorelle, Niki!"
"E che ti hanno detto?"
"Che va tutto benissimo, che sarà meraviglioso, che mamma rimarrà sorpresa…" Poi decide di aggiungere di suo. "E che hai un ottimo gusto!"
"Sì…" Niki si gira e stringe gli occhi. "Questo non l'hanno detto."
Alex sa che Niki riconosce al volo le bugie. "Bè, non in questo modo ma me l'hanno detto." Niki riprende a camminare veloce. "Ecco, appunto."
Alex le corre dietro. "Me l'hanno fatto capire…"
"Che cosa hanno detto di preciso?"
"Che ti sei trovata bene con il fotografo…"
"Sì, è vero." Niki ripensa all'aneddoto della decima fotografia e sorride. Poi pensa alla brochure mostrata ai suoi genitori con i costi, seimila euro. Loro hanno riso un po'"meno.
"Eccoci. Siamo arrivati, dovrebbero essere qui dentro." Niki si ferma e bussa alla porta.
"Avanti…" Una voce profonda e calda li invita a entrare. Niki apre e si trova di fronte la faccia simpatica di un uomo leggermente stempiato con i capelli brizzolati. "Prego, prego, entrate. Ecco lì i vostri posti, ve li abbiamo tenuti."
"Scusate." Niki e Alex scivolano quasi, cercando di farsi notare il meno possibile davanti a quel gruppo di persone, dodici coppie che sono lì per la loro stessa ragione.
"Allora, stavo spiegando l'importanza di questo corso prematrimoniale."
Il prete sorride agli ultimi arrivati. "È una fantasia, un sogno, Questo matrimonio, ma può anche diventare un incubo." E quell'uomo simpatico sui cinquantanni, sorridente, gentile, rassicurante, cambia improvvisamente espressione. "Il Signore non ama essere preso in giro… Quindi se siete qui per fare contenti i vostri genitori, le regole apparenti di questa sciocca società, le convenzioni
di quando si oltrepassa una certa età…" E qui il prete guarda un uomo sui quarantanni e subito dopo Alex. Niki se ne accorge e sorride, quasi si mette a ridere. Ed è la prima volta che le capita da almeno una settimana. Il prete continua: "… Per quanto mi riguarda potete anche lasciar stare, tanto sarà solo questione di tempo. Il matrimonio è un sacramento importante che va vissuto con serenità e sincerità, non potete nascondervi a voi stessi, prima o poi dovrete guardarvi allo specchio della vostra anima… E allora fingerete, sinceri e colpevoli della vostra scelta, una scelta che nessuno, né oggi né mai, vi obbligherà a fare. Il Signore vi ama anche se siete single o non sposati!".
Sergio, un boro con la camicia dal collo alto, le sopracciglia folte, una collana larga di acciaio che spunta energica sul suo petto villoso, i capelli ispidi tutti ben ingelatinati, mastica una gomma Con la bocca aperta e si guarda in giro vistosamente scocciato.
Il prete si accalora: "Non deve essere paura la vostra, se non siete convinti, decisi, felici di questo passo e soprattutto innamorati non solo della vostra donna ma anche dell'idea del matrimonio, allora lasciate stare… Lasciate stare, ve ne prego. Anche se avete già deciso alcune cose, se vi siete esposti… Lasciate stare".
Poi il prete rimane in silenzio a fissare le coppie davanti a sé. Sergio e la sua donna Fabiola, dai capelli mesciati e grandi orecchini a cerchio, Alex e Niki con la loro differenza di età, e poi una coppia particolarmente buffa in quanto lui è alto e magro con il naso adunco e lei bassa e cicciotta e paffuta, con le guance piene, la bocca a rosellina e gli occhi grandi, azzurri. Altre due coppie: nella prima lui è serio, con gli occhiali, i capelli corti e bianchi, lei ha la faccia allegra, degli occhi scuri pieni di vita; nella seconda lui cicciotto con un bel sorriso, lei magra, severa e segaligna, con i capelli raccolti e una bocca sporgente, con dei denti grandi, da cavallo. E verrebbe quasi naturale scambiare tra loro queste ultime due, così da renderle compatibili almeno all'occhio di chi guarda.
Il prete fa un sospiro e continua. "Bene. Cosa c'è di più bello di… una scelta d'amore. Ve lo chiederò all'inizio di ogni riunione, chi non se la sente può andare…" Sergio si guarda un'ultima volta in giro e poi, sempre masticando a bocca aperta la sua gomma, si alza, guarda per un'ultima volta Fabiola, poi gli altri, e senza dire nulla ma oscillando le spalle con aria strafottente si infila le mani in tasca e se ne va verso l'uscita.
Dopo che ha chiuso la porta il prete fissa Fabiola. "È meglio adesso che un altro giorno, vicino o lontano che sia. Se partiva così… Ha avuto coraggio in questo momento di sincerità."
Fabiola annuisce ma abbassa il viso e una lacrima silenziosa le scivola lungo la guancia. Poi si alza, il prete l'accompagna alla porta carezzandole i capelli. "I tuoi ti capiranno… Và a casa e riposati."
Fabiola annuisce di nuovo ed esce dalla stanza tirando su con il naso.
Niki si gira verso Alex. "Non mi fare mai una cosa del genere. Ne morirei."
Alex le poggia una mano sulla sua. "Amore, non lo farei mai. Prendere una decisione del genere davanti a tutti senza prima parlartene, senza dirti nulla… Non potrei. E poi a me non servono le parole di un prete per decidere qualcosa della mia vita. Sono qui perché lo voglio… Semplicemente questo."
Il prete si accorge che Alex e Niki stanno parlando a bassa voce. "Tutto bene laggiù? Anche voi avete qualcosa da dire?"
Alex sorride. "No no, è tutto a posto. Parlavamo d'altro." E tutti quelli intorno, le altre coppie, si girano verso di loro e poi si guardano negli occhi cercando di capire bene chi prima della fine del corso sarà ancora in quella stanza. E ognuno, anche se in silenzio, inizia a scommettere sull'una o sull'altra coppia.
"Bene. Sergio e Fabiola ci hanno lasciati, forse si ritroveranno o forse no. Voleva dire che comunque questo non era il momento per loro, per la loro vita di coppia, per il loro cammino. Magari si rincontreranno più in là, più sereni e più determinati ad andare fino in fondo…" Il prete scorre lo sguardo su tutte le coppie rimaste, una per una, da sinistra a destra, lentamente, sorridendo. "E prima che sarà finito questo corso qualcun'altra ci lascerà…" Qualcuno tra loro si guarda, alcune donne sorridono imbarazzate lanciando occhiate ai loro futuri mariti come a dire: "Non sta parlando di noi, vero caro?".
Don Mario continua. "La bellezza della coppia è la singola individualità, il personale pensiero… L'altro a vostra insaputa sta magari già pensando a questa eventualità…"
Uno dei ragazzi si infila la mano in tasca cercando in quel gesto scaramantico un inutile sostegno. Il prete se ne accorge e sorride. "E forse non lo saprete mai, quel momento passerà e tutto andrà avanti fino al matrimonio e oltre… Con grande serenità. Questi sono i misteri della coppia. E voi dovete aver rispetto per lo spazio e i silenzi altrui." Si siede dietro una cattedra e si rilassa. "Pensate che una volta da trenta coppie che dovevano sposarsi me ne son rimaste due."
"A don Mario…" interviene Pier, un giovane futuro sposo dai capelli lunghi e la faccia allegra, "ma non è che ci mette troppo alla prova? Cioè, lei è un sabotatore di matrimoni…"
Tutti ridono.
"Noi siamo qui sicuri e determinati… Ma chi non c'ha paura di fallì è un pazzo! Scusi eh, ma se non ce la dà lei una mano… Sa a casa che mi dicono ogni sera? Sei sicuro? Non è che stai a fa una cazzata? C'hai pensato bene? Oh, io sarei pure sicuro…." Pier si stringe alla sua ragazza e le prende la mano, "ma se me mettete tutta "sta strizza io crollo eh! Me smontate!"
Tutti si guardano e sorridono. Quest'intervento divertente ha allentato un po'"la tensione che si era creata con l'uscita di Sergio e il pianto silenzioso di Fabiola.
Alex si gira sollevato verso Niki. "Ehi, non ti smontare, eh…"
Niki annuisce. "Sì sì, certo." Poi fa un sorriso appena accennato.
Alex se ne accorge. "Ehi, non fare scherzi eh?"
"Sì, ma tu stammi vicino."
Alex le stringe forte la mano. "E chi ti molla…"
Don Mario si poggia sulla cattedra e riprende a parlare. "Gibran scriveva che "Insieme siete nati, e insieme sarete in eterno. Voi sarete insieme quando le ali bianche della morte disperderanno i vostri giorni. Sì, voi sarete insieme finanche nella silenziosa memoria di Dio. Vi siano però spazi nella vostra unione. Così che i venti celesti possano danzare tra di voi. Amatevi l'un l'altro, ma non rendete schiavitù l'amore. Sia piuttosto un mare che si muove tra le rive delle vostre anime. Riempitevi l'un l'altro le coppe, ma non bevete da una coppa soltanto. Donatevi l'un l'altro il vostro pane, ma non mangiate da un medesimo boccone. Cantate e danzate insieme e siate lieti ma che ognuno di voi sia solo…". Anche se a volte "L'amore piace più del matrimonio, per la stessa ragione che i romanzi piacciono più dei libri di storia", come dice Nicolas Chamfort. Ma voi dovete amare la storia. La storia è duratura. Saranno molte le cose che prima di questa grande decisione cercheranno di smontarvi. Non cedete. Pensate, scegliete, resistete. Andando avanti sembrerà quasi uno scherzo del destino, ma più sarete vicini al giorno del matrimonio e più vi si presenteranno tentazioni…"
E Niki alza di scatto la testa, stringe un po'"gli occhi. Sembra far caso proprio a questa frase. E l'ascolta con attenzione, registrandola, cercandone il significato. Come se già sapesse che presto le accadrà qualcosa del genere. E il suo istinto naturalmente non si sta sbagliando.
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